[26/02/2013] News

Addio al ponte sullo Stretto di Messina. La denuncia degli ambientalisti č servita

Nessuna manovra dilatoria del governo: Passera: il primo marzo “caducati” atti e concessioni

Una delle ultime e riedite mirabolanti promesse elettorali di Silvio Berlusconi sembra già sepolta: il Consiglio dei ministri ha comunicato che «Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha svolto una relazione sul Ponte sullo Stretto di Messina», nella quale Corrado Passera ha sottolineato «L'assenza delle condizioni necessarie per l'emanazione di un decreto legge di proroga del termine per la stipula dell'atto aggiuntivo (fissato al 1 marzo 2013), come era stato richiesto dal Contraente generale».

Passera oggi ha illustrato  lo stato della trattativa tra la società Stretto di Messina Spa e il Contraente generale, Eurolink ed ha sottolineato che «il Contraente generale è receduto dal contratto lo scorso novembre e, in seguito, ha impugnato di fronte al Tar del Lazio la nota con cui Stretto di Messina Spa si opponeva al recesso. La relazione ha sottolineato inoltre l'assenza delle condizioni necessarie per l'emanazione di un decreto legge di proroga». Quindi, dopo la  scadenza del primo marzo, in base al decreto legge saranno «caducati, tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonché le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla società concessionaria».

Esultano Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man e Wwf: «Nelle parole di Corrado Passera la conferma dei nostri timori su possibili forzature all'esame del Consiglio dei Ministri di oggi sul ponte sullo Stretto di Messina. E' un bene che il Governo abbia deciso di non procedere, come paventato da noi ieri in una lettera inviata al Premier Mario Monti con la proroga per decreto del termine perentorio del primo marzo 2013 entro il quale Stretto di Messina SpA (concessionaria pubblica) e il General Contractor Eurolink (capeggiato da Impregilo) dovrebbero presentare l'atto aggiuntivo al contratto vigente, sospeso con il decreto sviluppo-bis n. 179/2012, convertito nella legge 221/2012. Ora, se non saranno mantenuti gli impegni questa vicenda sarà da considerarsi chiusa, dopo 10 anni di inutili progettazioni (nel 2003 è stato presentato il progetto preliminare) e senza che ancora sia stata dimostrata la fattibilità tecnica ed economico-finanziaria del ponte sospeso (stradale e ferroviario) più lungo del mondo (3.3 km di lunghezza, sorretto da torri di circa 400 m di altezza), localizzato in una delle aree a più elevato rischio sismico e di maggior pregio naturalistico del Mediterraneo.

Infatti, dal primo marzo, se non ci sarà un atto aggiuntivo, si deve mettere la parola fine al progetto del ponte sullo Stretto di Messina e cancellare la Stretto di Messina SpA; lo richiede la legge. D'altra parte, come da noi sottolineato nella lettera inviata ieri al Presidente del Consiglio Monti, un provvedimento del Governo sarebbe stato un'ingiustificabile strappo istituzionale, compiuto da un esecutivo in  scadenza, e rispetto alle stesse norme volute dal Governo e approvate dal Parlamento nelle quali, nel caso non venga rispettato il termine perentorio del primo marzo 2013 per la stipula dell'atto aggiuntivo, si stabilisce che: 1. siano caducati tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonché le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale, 2. si proceda con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri alla liquidazione della Stretto di Messina SpA (come viene stabilito ai comma 8 e 9 dell'art. 34-decies della legge n. 221/2012)». 

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