[25/02/2013] News toscana

Tagli agli enti locali, e la Toscana affonda nella neve

Obbligatorio il ricorso allo stato di calamità

Molte aree montane della Toscana sono in seria difficoltà per le intense nevicate che da oltre due giorni stanno colpendo la Regione: le amministrazioni comunali (e provinciali) dovrebbero essere in grado di garantire i servizi base e una percorribilità delle strade accettabile, considerato che la neve in montagna, ancorché abbondante come in questo caso, non rappresenta una novità. Ma questa sarebbe una condizione di un paese normale, dove agli enti locali arrivano le necessarie risorse, mentre in Italia le amministrazioni locali sono state costrette a subire "tagli" dai governi centrali (strategia miope anticrisi economica) e quindi a ridurre i servizi all'essenziale.

Basta il superamento della soglia dell'ordinaria amministrazione che il sistema salta, e quindi si è costretti a ricorrere all'intervento della Protezione civile e all'eccezionale aiuto da parte dello Stato. «E' un'emergenza che coinvolge diverse località montane, un po' in tutta la Regione - ha dichiarato Antonino Melara, responsabile della Protezione civile della Regione Toscana, nel corso della videoconferenza organizzata da Uncem Toscana, in collegamento con tutte le Unioni dei comuni montani della regione - Già venerdì sera, comprese le difficoltà alle quali saremmo sicuramente andati incontro, abbiamo chiesto alla Protezione civile nazionale il riconoscimento dei benefici da erogare ai volontari messi in campo per i vari interventi, ma dal responsabile nazionale Franco Gabrielli e dal dipartimento, ad ora, non abbiamo avuto alcuna risposta». 

Melara ha informato che la Protezione civile toscana è coinvolta con 741 volontari e 32 enti, e ha ribadito lo scetticismo sulla reale possibilità che venga riconosciuto lo stato di calamità da parte del Governo: «Per l'emergenza dello scorso anno come Regione Toscana ci erano stati riconosciuti 400mila euro di rimborsi, in realtà forse ce ne verranno destinati 280mila. Abbiamo ancora la coda di sindaci che aspettano i soldi per lo stato di calamità dello scorso anno e non so se ci verrà riconosciuta nel caso di questi giorni. Comunque facciamo una ricognizione, non lasciamo nulla di intentato».

Melara pensa che per il futuro la Regione si debba organizzare in modo autonomo: «Bisogna vedere cosa possiamo mettere in campo come Regione, dotare i comuni con mezzi per affrontare le emergenza. Insomma, bisogna organizzarci per conto nostro. E' più facile trovare risorse per investimenti che per le spese correnti ma una soluzione è a portata di mano». Oltre ad affrontare le criticità lungo le strade divenute impraticabili, a dare soccorso alle frazioni isolate, ad intervenire sulle piccole frane,  le amministrazioni locali hanno dovuto sopportare un ulteriore sforzo per garantire ai cittadini l'accesso ai seggi per questa insolita tornata elettorale collocata in pieno inverno.

«Questa è la terza emergenza neve che affrontiamo. Siamo di fronte ad una situazione di enorme difficoltà anche sotto il profilo economico - ha ribadito Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana - Ho chiesto alle province toscane coinvolte di prendere in considerazione la richiesta al governo dello stato di calamità. Verificheremo insieme a loro e alla Regione le modalità e condizioni per questa richiesta».

Tantissime le situazioni difficili, segnalate dagli amministratori locali. Una delle più critiche quella di Sambuca Pistoiese, comune in provincia di Pistoia «Abbiamo grossi problemi sulla statale 64 perché non è stata chiusa al traffico di mezzi pesanti - ha dichiarato il sindaco, Marcello Melani - Due camion pesanti rimasti di traverso hanno complicato tutto. Serve una turbina altrimenti la strada non si libera. Abbiamo 80 centimetri di neve nella frazione di Taviano, 1 metro e 60 a Casa Sarti, dove la comunità degli Elfi è rimasta  isolata. Alla fine serviranno 80-90mila euro per tutti gli interventi e dove li troviamo?».

Situazione analoga in  Val di Bisenzio. «La situazione è difficilissima da gestire - ha spiegato il sindaco di Vernio, Paolo Cecconi - Abbiamo garantito l'accesso ai seggi, abbiamo cercato di liberare le strade. La provincia di Prato dovrebbe darci una mano. Serve un sostegno, stiamo spendendo energie e soldi». In provincia di Lucca, dall'Unione della Media Valle del Serchio (Lucca) i sindaci hanno informato che per gli interventi necessari ad affrontare l'emergenza sono state coinvolte molte ditte private. Ma le spese cominciano ad essere consistenti, e i  comuni non saranno in grado di coprire tutti i costi. Difficoltà anche in Mugello, con diverse interruzioni di energia elettrica nel comune di Borgo San Lorenzo. In Versilia è rimasta isolata Sant'Anna di Stazzema.

«Andiamo verso la normalità ma lo sforzo è stato ingente- ha sottolineato il sindaco di Fivizzano, Paolo Grassi- abbiamo avuto un calo vistoso al voto a causa della neve» e un calo di votanti causa neve è stato rilevato anche in Garfagnana. Stesso quadro in provincia di Siena dove sull'Amiata sono caduti oltre tre metri di neve «Strade provinciali difficilmente agibili e un ponte interrotto sulla Cassia - ha spiegato il sindaco di Abbadia San Salvatore, Lorenzo Avanzati - I tagli al bilancio ci costringono a ricorrere a ditte sterne per gli interventi e i  costi lievitano». Meno critica la situazione in Casentino e Val Tiberina.

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