[22/02/2013] News toscana

"TreeCity", dall'universitą di Pisa si disegna la cittą sostenibile del futuro

L'università di Pisa con il suo dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali è al centro di un progetto di ricerca di interesse nazionale (Prin) per  "pensare" la città "green" del futuro in grado di contrastare inquinamento e cambiamenti climatici.

Il progetto  "TreeCity", è coordinato da Giacomo Lorenzini, professore di Patologia forestale urbana all'Ateneo pisano. «Nel 2050, il 70% della popolazione mondiale (almeno 6 miliardi di persone) sarà classificata come ‘urbana'; contestualmente, a causa del cambiamento climatico, i centri abitati saranno sempre più caldi, più aridi e più inquinati- ha spiegato Lorenzini - Proprio per questo è importante selezionare alberi capaci di resistere allo stress ambientale e di garantire al contempo una serie di positività: il sequestro e lo stoccaggio del carbonio atmosferico e di altri contaminanti aerodispersi, il miglioramento del microclima, e la riduzione dei consumi energetici e dei relativi carichi inquinanti». 

La ricerca può svolgere un ruolo chiave nell'assicurare competenze e servizi ai decisori politici e ai pianificatori urbanistici futuri, con l'obiettivo di contrastare gli effetti del cambiamento globale per migliorare la salute e il benessere dell'uomo. Questo in sintesi è l'obiettivo di "TreeCity".

«Si tratta di un progetto fortemente multidisciplinare e applicativo, con competenze che spaziano dalla biologia molecolare, alla modellistica ambientale e al telerilevamento - ha aggiunto Lorenzini - Una delle linee di ricerca simulerà uno scenario 2050 attraverso l'applicazione di stress combinati in ambiente controllato. Questo consentirà di investigare il ruolo degli alberi nel verde urbano e di conoscere l'impatto degli stress ambientali sulla funzionalità degli ecosistemi arborei cittadini».

Oltre all'Ateneo pisano, il progetto finanziato dal Miur con 812mila euro, che si svilupperà nei prossimi 3 anni, coinvolge 7 unità di ricerca, distribuite nel territorio nazionale, da Trieste a Palermo, con il contributo di 12 team di supporto, la maggior parte dei quali esteri (Stati Uniti, Brasile, Germania, Spagna, Austria).

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