[21/02/2013] News toscana

Concordia, Rossi al governo: «Tempi certi per la rimozione della nave e decreto urgente per adeguare porto di Piombino»

La Costa Concordia è bloccata da oltre un anno davanti alle acque dell'Isola del Giglio in seguito alla sciagurata manovra del comandante Schettino, ma anche la discussione intorno alla sua rimozione da tempo è in fase di stallo. Oggi c'è stato un nuovo incontro a Roma, al ministero dell'Ambiente, tra il ministro Clini, il prefetto Gabrielli, il sottosegretario all'industria De Vincenzi e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Due le questioni affrontate, sostanzialmente le solite: i tempi della rimozione del relitto dall'isola del Giglio e la destinazione per la demolizione della Concordia.

Rossi si è detto preoccupato visto che per un'altra estate il relitto non verrà rimosso dal Giglio. L'ipotesi che Costa Crociere ha presentato prevede la rimozione per settembre-ottobre di quest'anno, ma secondo il presidente della Regione «non è possibile fare a meno di nutrire qualche dubbio sul rispetto dei tempi».

Per quanto attiene invece al porto di destinazione per la demolizione della nave, il presidente della Regione ha evidenziato l'importanza della questione ambientale «considerato che quella nave è assimilabile ad un rifiuto e pertanto le autorità pubbliche hanno il dovere di intervenire sulla sua destinazione. Sulla nave devono essere evitate, davanti all'isola del Giglio, operazioni complesse che possano costituire un pericolo per l'ambiente-ha continuato Rossi- ed è assolutamente inopportuno che il relitto sia portato in giro per il Mediterraneo, verso destinazioni incerte, magari fuori del nostro stesso Paese, con tutti gli evidenti rischi di sversamento. C'è invece bisogno che il Governo si assuma la responsabilità di individuare il porto più vicino, che come noto è Piombino, e di consentire il suo adeguamento in tempi rapidi per l'accoglienza e la bonifica della nave».

Il presidente della Regione Toscana ha quindi chiesto al Governo la predisposizione in tempi rapidi di un decreto-legge per risolvere in via definitiva la questione e ha ribadito le ragioni di questo provvedimento. Quelle di carattere ambientale che dovrebbero fa optare per Piombino sono evidenti, a cui si aggiungono motivi di carattere industriale, legati alla presenza della Lucchini. Infatti per l'industria siderurgica l'adeguamento del porto rappresenterebbe un vantaggio competitivo di notevole interesse per il futuro dello stabilimento che non sta vivendo un momento felice.

«I lavori per l'adeguamento produrrebbero anche una domanda di lavoro, con opportunità più che interessanti per una realtà sociale pesantemente colpita dalla cassa integrazione e dalla crisi dei livelli occupazionali», ha concluso Rossi.

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