[15/02/2013] News

Biocidi, autorizzati dalla Commissione europea altri tre principi attivi

Il cloruro di didecildimetilammonio e il piriproxifene potranno essere utilizzati come principi attivi
nei biocidi, a certe condizioni, e il principio attivo tiametoxam potrà essere utilizzato anche per altri
prodotti. La Commissione europea ha infatti deciso di iscrivere il didecildimetilammonio e il
piriproxifene nei relativi allegati (I, IA e IB della direttiva 98/8/ce relativa all'immissione sul mercato
dei biocidi), modificando infine la direttiva dei biocidi per estendere l'iscrizione del principio attivo
tiametoxam nell'allegato I al tipo di prodotto 18.

Il cloruro di didecildimetilammonio potrà
essere utilizzato come preservante del legno, il piriproxifene e il tiametoxam potranno essere
utilizzati come insetticida, acaricida e prodotto destinato al controllo degli altri artropodi. Ma, dato
che a livello unionale  non sono stati valutati tutti i possibili usi e scenari di esposizione gli Stati
membri dovranno valutare gli usi o gli scenari di esposizione e i rischi per la popolazione e i
comparti ambientali che non sono stati esaminati in maniera rappresentativa nell'ambito della
valutazione dei rischi. Dunque, nel rilasciare le autorizzazioni per i prodotti, gli Stati dovranno
assicurare che siano prese opportune misure o che siano imposte condizioni specifiche al fine di
ridurre i rischi rilevati a livelli accettabili.

I biocidi sono principi attivi utilizzati per
combattere gli organismi nocivi per la salute umana o animale e per combattere gli organismi che
danneggiano i prodotti naturali o fabbricati. Allo stesso tempo, però, sono in grado di creare rischi
per le persone, gli animali e l'ambiente. I rischi possono essere di vario tipo e non sempre uguali,
perché il rischio dipende dalle proprietà intrinseche della sostanza e dai relativi tipi d'impiego.


Quindi, alla luce dei rischi identificati per la salute umana l'Ue ritiene opportuno esigere che
siano definite procedure operative sicure, che i prodotti siano utilizzati indossando idonei dispositivi
di protezione individuale e che il cloruro di didecildimetilammonio non sia applicato su del legno con
il quale i bambini potrebbero entrare in contatto, a meno che nella richiesta di autorizzazione non
venga dimostrato che i rischi per gli utenti industriali possono essere ridotti a livelli accettabili con
altri mezzi. Sempre per il cloruro di didecildimetilammonio e in considerazione dei rischi rilevati a
carico della matrice suolo e della matrice acqua, l'applicazione in ambito industriale o professionale
dovrà avvenire all'interno di un'area isolata o su sostegni rigidi impermeabili con bunding. Subito
dopo il trattamento, il legno dovrà poi essere conservato in un luogo riparato e su sostegni rigidi
impermeabili e gli eventuali scoli di prodotti utilizzati come preservanti del legno e contenenti
carbonato di didecildimetilammonio dovranno essere raccolti ai fini del loro riutilizzo o smaltimento.

Sono stati individuati rischi inaccettabili per l'ambiente nel caso di trattamento con cloruro
di didecildimetilammonio nel quali il legno era esposto continuamente agli agenti atmosferici o
soggetto frequentemente all'umidità ed era utilizzato per costruzioni all'aperto sovrastanti l'acqua o
ad essa vicine oppure era a contatto con acque dolci. Per cui, tali prodotti non dovranno essere
autorizzati per il trattamento del legno destinato ai suddetti utilizzi, a meno che non vengano forniti
dati che dimostrino che il prodotto soddisferà i requisiti richiesti.

In considerazione dei
rischi identificati per l'ambiente, i prodotti contenenti piriproxifene non dovranno essere autorizzati
per l'uso diretto nelle acque superficiali, a meno che nella domanda di autorizzazione del prodotto
non si possa dimostrare che i rischi per gli ecosistemi acquatici e terrestri e per le acque sotterranee
possono essere ridotti a livelli accettabili e che ogni altra autorizzazione di prodotti destinati a essere
utilizzati negli impianti di trattamento dei rifiuti è soggetta ad adeguate misure di riduzione del rischio
al fine di evitare di contaminare la zona esterna al sito di trattamento dei rifiuti.

Per quanto
riguarda il tiametoxam e in considerazione dei rischi inaccettabili identificati per l'uso professionale
nell'applicazione a pennello, i prodotti non dovranno essere autorizzati per questi usi, (a meno che
non siano forniti dati che dimostrino che il prodotto soddisfa i requisiti della direttiva) e neanche
potranno essere rilasciati in un impianto di depurazione o direttamente nelle acque superficiali dato
che presentano rischi identificati per gli ecosistemi acquatico e terrestre.

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