[14/02/2013] News

Mobilitą sostenibile, ai trasporti il primato delle emissioni ma possibile una «riduzione della CO2 del 26%»

La Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, in partenariato con il ministero dell'Ambiente, ha presentato oggi  la ricerca "Verso un piano nazionale di riduzione della CO2 dei trasporti": dai numeri emersi dal rapporto viene confermato come i trasporti siano attualmente il settore con il primato nazionale per le emissioni annuali di gas serra.

Inoltre determinano il 33% dei consumi finali di energia e rappresentano la seconda voce di spesa al consumo delle famiglie italiane. D'altro canto l'Italia è il fanalino di coda dell'Unione europea negli indicatori di mobilità sostenibile: oltre ad essere il primo paese europeo (Lussemburgo escluso) per numero di autoveicoli privati/abitante, è anche quello con le percentuali di trasporto merci su ferrovia più basse, con la minore incidenza di trasporto pubblico in città e con mobilità ciclo-pedonale assolutamente sotto la media europea. Ma secondo gli autori della ricerca questo  trend può essere invertito nei prossimi anni, grazie alla "green economy". «La nostra ricerca documenta che più del 70% delle emissioni di CO2 prodotte dal settore trasporti si riferisce a spostamenti per distanze inferiori ai 50km, relativi quindi ad una dimensione urbana- ha dichiarato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile - E' lì che si può agire ottenendo il miglior rapporto costi/benefici e sfruttare al meglio il potenziale di riduzione della C02 di ogni euro investito».

Sulla base di questo studio è stata formulata una proposta di  "Piano nazionale per la mobilità a basse emissioni di carbonio", con obiettivi concretamente realizzabili al 2020 e al 2030. Valutando le opportunità offerte dallo sviluppo dell'economia verde, secondo il Piano sarebbe realisticamente possibile raggiungere una riduzione del 26% delle emissioni di CO2 al 2030 rispetto ai valori attuali. La ricerca osserva infatti che se si raggiungesse in tutta Italia la proporzione tra trasporto pubblico e privato che c'è oggi in Liguria negli spostamenti entro i 20 chilometri (64,7% auto-36,3% trasporto pubblico) sarebbe possibile ridurre le emissioni di CO2 di 2,6 Mt nel 2020 e di 4,8 Mt nel 2030. «L'Italia è il secondo paese manifatturiero europeo e possiede leader internazionali nei settori chiave della mobilità sostenibile, oltre ad offrire esempi di innovazione "green", come i biocombustibili di seconda e terza generazione o le applicazioni informatiche per le smart city- ha sottolineato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini - Una transizione verso una mobilità a basse emissioni di carbonio, gestita con intelligenza, può rappresentare un miglioramento ambientale e delle condizioni di vita dei cittadini, e un'opportunità strategica per l'economia italiana».

Acquisendo quanto emerso dagli Stati generali della Green economy, per il Piano nazionale per la mobilità a basse emissioni di carbonio,  sono state proposte 14 azioni suddivise per 6 settori, con impatti attesi al 2020 e 2030.

 

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