[14/02/2013] News

La Cina intensifica la sorveglianza sulle radiazioni dopo il test nucleare nordcoreano

Gli Usa non sono convinti che si sia trattato davvero di un’esplosione atomica

Il ministero della Protezione dell'ambiente della Cina ha annunciato di aver inviato diverse squadre di vigilanza delle radiazioni «Per sorvegliare e valutare l'ambiente nel nord-est della Cina, dopo un recente test nucleare condotto dalla Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc)». Un'altra prova che Pechino è molto arrabbiata con Pyongyang per quella che considera un'insensata  provocazione nucleare.

In Cina ci sono più di 150 stazioni di vigilanza radioattiva che sorvegliano l'ambiente in tempo reale, una rete messa in piedi per tenere sotto controllo le radiazioni del nucleare civile e militare  cinese che è stata rafforzata e perfezionata dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi. Il ministero della Protezione dell'ambiente ha detto che i dati provenienti da tutti i capoluoghi provinciali saranno ora resi pubblici ed aggiornati quotidianamente.

A confinare con la Corea del Nord sono due province cinesi: Jilin e Liaoning e secondo il governo di Pechino  «Nessun nuclide radioattivo artificiale era stato ritrovato fino al 13 febbraio alle ore 10,00. L'ambiente cinese non è stato colpito dal test nucleare condotto martedi dalla Rpdc. I risultati riuniti delle 25 stazioni di sorveglianza automatica situate nelle zone frontaliere del nord-est della Cina hanno dimostrato che la radiazione rimane ad un livello normale».

Intanto Washington alza i toni: il segretario Usa alla difesa, Leon Panetta, ha detto che la Rpdc «Rappresenta una minaccia per gli interessi americani nell'Asia del Nord-Est, così come per i suoi alleati  nella regione e per tutto il loro territorio».

Durante una conferenza stampa al Pentagono, Panetta  ha nuovamente condannato quello che ha definto un «Apparente test nucleare» ed ha detto che gli esperti Usa «Stanno raccogliendo dati per determinare se si tratti davvero di un esperimento nucleare». Già in occasione del secondo test nucleare nordcoreano i russi avanzarono il sospetto che in realtà si trattasse solo di un'esplosione sotterranea di un'enorme quantità di esplosivo che aveva provocato onde sismiche uguali a quelle di un test nucleare».

L'agenzia ufficiale nordcoreana Kcna ribatte che «Il test fa parte di un ventaglio di misure pratiche di contro-azione della Rpdc per difendere la sua sicurezza e la sua sovranità contro le politiche americane ostili  che violano il diritto di procedere al lancio di satelliti a fini pacifici».

Un ragionamento contorto che non ha convinto il Consiglio di sicurezza dell'Onu (dove la Cina ha diritto di veto) che ha fermamente condannato il test nucleare di Pyongyang  definendolo una violazione grave delle risoluzioni Onu.

Anche Panetta ha detto che «Quest'atto è altamente provocatorio, è un grave violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu e degli impegni presi dalla Rpdc nel quadro dei colloqui a 6 (Corea del Nord, Corea del Sud, Usa, Russia, Cina e Giappone, ndr). Le azioni del regime aumentano i rischi di proliferazione nucleare e rischiano di isolare ancora di più il Paese». Secondo il capo del Pentagono, «E' evidente che la Rpdc costituisce una minaccia contro gli Usa, la stabilità regionale e la sicurezza mondiale. Mettere insieme test missilistici e test nucleari costituisce una minaccia per gli Stati Uniti. L'esercito americano prenderà tutte le misure necessarie per rispettare i nostri impegni sul piano della sicurezza verso la Repubblica di Corea ed i nostri alleati regionali».

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