[13/02/2013] News

Gli ambientalisti applaudono Obama, ma su due grandi questioni non ci siamo…

Le reazioni delle associazioni ambientaliste Usa al discorso dell'unione di Barack Obama sono molto positive, ma mettono in risalto alcune questioni irrisolte e scelte molto dubbie di Obama su trivellazioni petrolifere e fracking di shale gas.

Secondo Michael Brune direttore di Sierra Club, la più grande associazione ambientalista Usa, «Come ha detto stanotte il presidente, dobbiamo agire contro la crisi climatica "prima che sia troppo tardi".  Non potremmo essere più d'accordo. Sierra Club ringrazia il presidente Obama per le sue forti parole nel suo discorso sullo stato dell'Unione e applaudiamo il suo voto a privilegiare soluzioni climatici innovative, tra le quali gli investimenti in posti di lavoro per la produzione di energia solare ed eolica, nonché un focus sull'energia e l'efficienza del carburante. Si tratta di importanti passi in avanti nella lotta contro la distruzione climatica, ma questo progresso avverrebbe con un aumento delle trivellazioni petrolifere più distruttive e del gas fracking e la combustione della sabbie bituminose tossiche. L'uscita della Nazione dai combustibili fossili, affrontando le perturbazioni del clima causate dalla combustione di tali combustibili, è una questione di tale importanza per la Nazione e il mondo che, per la prima volta nella storia dei 120 anni di Sierra Club, presto parteciperemo ad un atto di disobbedienza civile per dimostrare la nostra determinazione. L'obbligo di affrontare le perturbazioni del clima è diventato così urgente e la possibilità di raggiungere la prosperità dell'energia pulita così reale, che abbiamo il dovere morale di agire. I 2.100.000 iscritti e simpatizzanti di Sierra Club hanno sostenuto  e continueranno a sostenere il presidente Obama nel suo sforzi per inaugurare la prosperità dell'energia pulita ed applaudono la sua affermazione di voler ricordare al Congresso che ha l'autorità per agire, senza aspettare per la loro approvazione. Continueremo anche a spingerlo in avanti. Il presidente Obama ha l'autorità per creare una solida economia dell'energia pulita e per guidare il mondo verso soluzioni climatiche. Egli ha anche il potere esecutivo per respingere lo sporco gasdotto Keystone XL, bloccare le esportazioni di gas naturale, rifiutare gli accordi commerciali che mettono a rischio le nostre aria ed acqua, mettere fine alla distruzione delle trivellazioni nell'Artico  e ritenere gli inquinatori responsabili del  loro inquinamento. Ha il nostro pieno sostegno per esercitare quel potere  e noi lo spingeremo ad ogni passo perché garantisca un futuro più sicuro per gli americani».

Lou Leonard responsabile cambiamento climatico del Wwf Usa, ha sottolineato: «Con il Nordest che si sta riprendendo da un'altra tempesta estrema, questa notte  il presidente ha cominciato a tracciare un percorso per aiutare l'America a navigare tra i pericoli del nostro mondo in via di riscaldamento. E' stato incoraggiante vedere il presidente Obama collegare i punti tra le condizioni meteorologiche estreme e l'energia sporca e nell'essere chiaro che non si aspetta che il Congresso ad agisca. La città ed paesi in prima linea di fronte alle  condizioni meteorologiche estreme non possono permettersi più le scuse di Washington. Nei prossimi giorni e settimane, il presidente dovrebbe ampliare ulteriormente, con specifici step  successivi, per creare un approccio "all-hands-on-deck" per mandare avanti questa agenda climatica  durante il suo secondo mandato. Con il set di strumenti e soluzioni che abbiamo di fronte, dobbiamo muoverci in avanti fretta. Il presidente ci ha ricordato che il percorso ha davanti a sé due tracciati paralleli e altrettanto importanti:  preparare le comunità locali alle condizioni climatiche estreme ed all'innalzamento del livello del mare  e la riduzione della dipendenza del nostro Paese in materia di energia sporca, dai combustibili del cambiamento climatico. Il presidente ha già gli strumenti per promuovere soluzioni di buon senso che preparino le comunità locali alle condizioni meteorologiche estreme e per aiutare la nostra economia nella transizione verso l'energia pulita e rinnovabile. Nel lungo periodo, tuttavia, il Congresso deve rompere lo stallo politico sul cambiamento climatico, in modo che possiamo fare sul serio sui costi dell'inquinamento da carbonio e per pagare l'ammontare delle spese climatiche. Il Presidente ha inoltre giustamente espresso preoccupazioni in merito al bilancio federale del prossimo anno ed al  "looming sequestration". In un momento di bilanci ristretti, abbiamo prima di tutto bisogno di smetterla con la spesa per cose che peggiorano i nostri problemi, come sgravi fiscali del governo per le società petrolifere. Invece, dobbiamo adottare un sensibile approccio mirato per ridurre il deficit ed evitare tagli su larga scala, che danneggiano inutilmente gli investimenti più importanti del nostro Paese, compresi quelli per la conservazione internazionale e il finanziamento climatico. Con approcci intelligenti, di buon senso, possiamo iniziare seriamente a prepararci ai rischi avanti e investire in un futuro pulito e più sicuro per i nostri figli e nipoti».

Il Natural resources defense council (Nrdc) è convinto che Obama ha voluto ampliare «La sua campagna contro le sfide ambientali centrali del nostro tempo», promettendo «di usare i poteri della presidenza per rispondere alla minaccia del cambiamento climatico».

Frances Beinecke, presidente dell'Nrdc, ha detto che «Il presidente ha una cassetta piena di strumenti per respingere indietro il caos climatico. Lo strumento migliore che ha è il Clean Air Act. Gli dà la facoltà di ridurre l'inquinamento da anidride carbonica dalle nostre centrali elettriche più sporche, la singola più grande minaccia per il nostro clima futuro. Questo significa assumersi la leadership presidenziale. Gli americani contano su di questo e questo è ciò che il presidente ci ha consegnato stanotte. Il presidente ha anche disposto un programma deciso per ridurre più in generale il pericoloso inquinamento da carbonio, promettendo di condurre uno sforzo nazionale per ridurre a metà gli sprechi di energia entro il 2030 e di far progredire il nostro utilizzo di energia rinnovabile. Questa è una visione per il cambiamento necessario. Non possiamo alimentare l'economia del XXI secolo con i combustibili fossili del passato. Dobbiamo investire, come nazione, nella prossima generazione di impianti di energia pulita. Dobbiamo costruire automobili, luoghi di lavoro e case efficienti e dobbiamo ampliare il nostro utilizzo dell'energia rinnovabile».

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