[12/02/2013] News

Nasce il Consiglio nazionale della green economy

Stati generali della green economy, è tempo di passare dai buoni propositi ai fatti

«Per dare continuità e sbocco al successo degli Stati generali della green economy, ilComitato organizzatore ha deciso di procedere alla costituzione di un Consiglio nazionale della green economy». Era il 23 novembre 2012, e gli Stati generali della green economy, erano ancora un fresco ricordo. Adesso, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile conferma: il Consiglio ha finalmente preso forma, formato «da 53 organizzazioni di imprese della green economy, per dare seguito al successo dell'iniziativa degli Stati generali».

Quell'interessante incontro alla fiera Ecomondo di Rimini, che ha riunito 39 associazioni di imprese, a rappresentanza di tutti i settori dell'economia verde italiana e partorito un Programma di sviluppo di una green economy in 70 proposte - elaborate per rispondere alla doppia crisi, economica e sociale, che sta coinvolgendo il nostro Paese - non rimarrà dunque un evento spot, coinvolgente ma fine a se stesso. Almeno, questo è l'augurio e l'intento del Consiglio, che «sarà  una sede di confronto, di analisi, di  proposta e di iniziativa e ha coinvolto organizzazioni di imprese di diversi settori per dare più forza e peso  ad una visione condivisa e a un'azione comune».

Il tempo per tirare le somme non mancherà: «Il Consiglio nazionale preparerà anche, attraverso gruppi di lavoro, la seconda edizione degli Stati Generali della green economy che si terranno a Rimini, nell' ambito di Ecomondo, a novembre 2013. Il Consiglio Nazionale ha affidato alla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile la funzione di organizzazione e di supporto delle proprie attività».

Non è tempo però per la green economy di fermarsi fino all'autunno, ma di sperare nella primavera: il Consiglio «promuoverà  un  confronto col nuovo  governo, con particolare attenzione al Ministero dell'Ambiente e a quello dello Sviluppo Economico, per realizzare  uno o più accordi attuativi della piattaforma programmatica delle 70 proposte, varata dagli Stati Generali, a partire da una prima parte prioritaria».

Passare dalla carta degli intenti alla realtà non sarà un passo semplice e, anche in questo caso, molto dipenderà dalla sensibilità che il prossimo Parlamento e governo mostreranno per quel fondamentale fattore di sviluppo inclusivo che può essere la green economy: le 70 proposte degli Stati generali ne rappresentano una chiave di lettura grandemente interessante, e meritano di essere approfondite e oggetto di nuovi confronti ma, soprattutto, di fattive applicazioni. Non è più tempo per i sogni di rimanere sempre chiusi in un cassetto.

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