[11/02/2013] News

No alla miniera di titanio dai Comuni del Parco del Beigua: «Il futuro sono turismo e green economy»

Dai Comuni di  Arenzano, Campo Ligure, Cogoleto, Genova, Masone, Rossiglione, Sassello, Stella, Tiglieto, Varazze e Mele arriva un deciso "no" all'ipotesi di sfruttamento minerario nell'area del Monte Tarinè, nel comprensorio del Parco del Beigua per estrarre titanio, la scelta ribadita è quella di uno sviluppo "green".

Il presidente dell'Ente parco regionale del Beigua, Dario Franchello, fa la sintesi della riunione che l'8 febbraio ha messo insieme Comuni, Parco e Regione: «Confortati dalle dichiarazioni dell'Assessore all'Ambiente della Regione Liguria Renata Briano in merito alla ventilata ipotesi di sfruttamento di una miniera di titanio. I Comuni del Parco del Beigua rilanciano le politiche di tutela attiva e di valorizzazione del comprensorio dell'area naturale protetta più vasta della Liguria in chiave "green"»

L'Ente Parco e le Amministrazioni locali, preso atto che la Regione Liguria non ha ricevuto alcun progetto di sfruttamento, né richiesta di concessione per la ricerca del titanio, hanno evidenziato che «Le roboanti cifre apparse sui giornali non abbiano alcun fondamento tecnico ed economico».

Franchello  precisa che «Ad oggi nessuno è in grado di stimare il valore del giacimento minerario, tanto meno esistono tariffe regionali relative a concessioni di sfruttamento minerario che si avvicino alla cifre diffuse a mezzo stampa».

Parco e Comuni  hanno condiviso e sottoscritto un documento nel quale richiamano le normative vigenti - comunitarie, nazionali e regionali - che vietano esplicitamente l'apertura e l'esercizio di miniere, cave e discariche, nonché l'estrazione di minerali nell'area protetta e sottolineano «Le ricadute negative, in termini di impatto ambientale e di conseguenze per la salute pubblica, che porterebbe una qualsiasi strategia improntata su un distretto industriale minerario». Invece, «Tenuto conto delle vocazioni del comprensorio del Beigua, delle iniziative e progetti per i quali sono stati investiti fondi regionali e  comunitari finalizzati ad una rivitalizzazione economica e sociale del comprensorio, degli strumenti che la medesima Amministrazione Regionale ha già approvato ed è in procinto di approvare», l'Ente Parco e Comuni del Beigua in un comunicato hanno «Sottolineato con forza e determinazione l'interesse delle comunità locali a perseguire un nuovo modello di sviluppo che possa realizzarsi affermando un distretto dell'eccellenza ambientale e della qualità dell'accoglienza e delle produzioni locali, chiedendo alla Regione Liguria di rafforzare le proprie politiche già avviate in materia di turismo, di agricoltura e di forestazione nelle aree rurali, di filiere corte agro-alimentari ed artigianali, di green economy, di valorizzazione della Rete Natura 2000. I Sindaci, inoltre, avendone apprezzato l'operato, hanno chiesto alla Regione Liguria di non dare seguito all'ipotesi di accorpamento degli Enti Parco Liguri (prefigurata con la L.R. n. 48/2012) mantenendo lo status, il ruolo e le funzioni dell'Ente Parco del Beigua che, fin dalla sua istituzione nel 1995 ed in maniera ancor più incisiva a seguito dell'approvazione del Piano del Parco nel 2001, ha rappresentato e continua a rappresentare un valore aggiunto sul territorio, un riferimento leale ed affidabile per le amministrazioni locali ed uno strumento efficace per realizzare progetti ed iniziative concordate e realizzate in stretta e leale collaborazione con le stesse amministrazioni e le comunità locali»

L'Ente Parco ha anche incontrato anche Legambiente, Wwf, Italia Nostra, Lipu, Cai, Fie eed Uisp, le associazioni ambientaliste ed escursionistiche maggiormente rappresentate in Liguria che hanno espresso «Forte preoccupazione e ferma contrarietà nei confronti del rilancio di un progetto di sfruttamento minerario nell'area del Monte Tarinè (già stoppato dalla Regione nel 1996), al confine tra i comuni di Sassello e di Urbe. Un'ipotesi contestata non solo per la sua insostenibilità ambientale, ma anche per l'infondatezza delle valutazioni economiche che la sosterrebbero». Così come i Comuni, le associazioni si sono dette «Contrarie alle ipotesi di accorpamento degli Enti gestori delle aree protette liguri» ed hanno confermato il «Convinto supporto e la piena collaborazione nei confronti dell'Ente Parco del Beigua per proseguire nelle attività di conservazione e di valorizzazione delle emergenze naturalistiche del comprensorio, sviluppando contestualmente nuovi progetti di educazione ambientale, l'ecoturismo e le attività sportive outdoor, la corretta gestione delle risorse forestali, il presidio idrogeologico, la promozione delle filiere produttive locali».

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