[11/02/2013] News

Si allarga scandalo delle lasagne Findus con carne cavallo. Fornitori romeni o mercato nero?

Santori (Aiab): «La grande industria alimentare non di una vera tracciabilità dei prodotti»

Si estende a macchia d'olio lo scandalo delle lasagne Findus alla carne di cavallo invece che di manzo  e il ministro dell'agricoltura britannico, Owen Paterson, ha addirittura detto: «Ho la sensazione che sia un caso di complotto internazionale»'addirittura «Una cospirazione criminale internazionale». La carne di cavallo è stata ritrovata in importanti quantità (fino al 100%) nelle lasagne Findus vendute in Gran Bretagna, la carne equina è di origine romena, come ha confermato l'impresa francese Comigel, che distribuisce i suoi prodotti in 16 Paesi. In Gran Bretagna il caso ha assunto una dimensione culturale: la carne equina non viene venduta, come invece avviene normalmente in Francia, Italia e Svizzera, e la Findus ha ammesso che «La scoperta non è gradevole, in particolare per i consumatori britannici».

La bufera è subito tracimata dai frigoriferi dei supermercati ai banchi parlamentari e, mentre con il passare dei giorni emergono nuovi e preoccupanti particolari, i governi di Gran Bretagna, Francia assicurano che puniranno i responsabili. Ma le lasagna e gli hamburger "col trucco" sono stati ritirati anche dai supermercati di Irlanda e Svezia. I distributori francesi hanno annunciato il ritiro dagli scaffali dei supermercati dei prodotti surgelati sospettati di contenere carne di cavallo invece di quella di manzo indicata nella confezione, le principali marche della grande distribuzione organizzata che vendevano prodotti di marca Findus, principale industria coinvolta, o di distributori collegati, hanno dichiarato guerra alle lasagne adulterate, mentre la società francese fornitrice di Findus ha annunciato che farà causa contro ignoti per il danno subito.  Tra i prodotti ritirati lasagne, cannelloni o spaghetti alla bolognese, moussaka e "hachis parmentier" venduti nei supermercati Auchan, Casino, Carrefour, Systeme U, Cora, Monoprix e Picard. «Questa vicenda smentisce la convinzione che la grande industria alimentare disponga correttamente di una vera garanzia di tracciabilità dei prodotti - dichiara a greenreport Caterina Santori, vicepresidente Aiab - Ecco perchè Aiab è favorevole ad una alimentazione espressione di territorialità e prossimità. Due requisiti che, al di là del biologico, costituiscono una garanzia credibile e verificabile. La sicurezza degli alimenti deve rimanere, infatti, il presupposto cardinale per mettere in discussione un sistema industriale che lascia anonimi gli ingredienti, senza offrire alcuna garanzia ai consumatori».

L'autorità per la sicurezza dei consumatori francesi ha detto che una società transalpina importava carne di cavallo congelata proveniente dalla Romania, che era stata venduta a una società alimentare olandese e poi a un commerciante di Cipro. Per condire le lasagne il gruppo francese aveva ordinato però  carne bovina, mentre dalla Romania arrivava quella equina.  Le autorità rumene stanno indagando sulla frode, mentre quelle olandesi si avviano a farlo.

Stasera il ministro francese ai consumi, Benoît Hamon, si incontrerà con i rappresentanti della filiera della carne insieme al ministro dell'agricoltura, Stéphane Le Foll, ed a quello dell'agroalimentare, Guillaume Garot. Hamon ha sottolineato che «Si tratterà di fare il punto della situazione insieme ai protagonisti della filiera agroalimentare  su quel che è successo e di poterne trarre le prime lezioni». Garot ha detto che il suo ministro vuole «Fare il punto sulla tracciabilità delle carni ed assicurarsi del ritiro di tutte le merci coinvolte».

In un'intervista a "Patrisien",Hamon ha respinto le accuse di carenze dei servizi statali nella vigilanza della catena produttiva, ma ha rivelato anche la fragilità degli stessi controlli in un'economia alimentare globalizzata: «Non posso mettere un funzionario dietro ogni pezzo di carne. Il sistema si basa fin dall'inizio su ogni protagonista della trasformazione e su ogni importatore, che devono fare i controlli. In questo affaire, è accaduto, al minimo, di aver ri-etichettato la carne importata senza fare i controlli sufficienti». E' evidente che anche il governo di Parigi accusa la Findus ed i suoi fornitori francesi Cogimel e Spanghero.

Prima che l'affare esplodesse il 9 febbraio, Comigel, una filiale della lussemburghese Tavola che aveva venduto le lasagne presentate come alla carne di manzo, aveva precisato di essersi rifornita da Spanghero, che a sua volta ha detto di aver comprato la carne da un produttore Romeno. Spanghero ha reagito annunciando una denuncia contro i romeni. Ma il ministro Hamon non si fida: «Vedremo mercoledì i primi risultati dell'inchiesta. E soprattutto se l'impresa francese, Spanghero, sapeva di acquistare carne di cavallo o se è stata ingannata. Se bisognerà avviare delle sanzioni, non esiteremo a farlo».

La catena della carne incriminata è un vero esempio della globalizzazione del cibo adulterato: acquistata in Romania, transitata attraverso intermediari ciprioti bed olandesi, poi arrivata in Francia. «Abbiamo risalito la filiera - spiega il ministro ai consumi francese - Abbiamo così valutato il guadagno fatto con quel che sembra essere una frode: 300 000 euro circa. Il che ascia pensare che questa pratica risalga a diversi mesi fa, sembra da agosto».

La Findus Nordic (una filiale della multinazionale agroalimentare che opera in Scandinavia e Danimarca) è nella bufera ed ha a sua volta denunciato la Comigel ed i suoi fornitori  per frode e  mancato rispetto delle disposizioni contrattuali: «Un tale comportamento da parte dei fornitori è inaccettable - si legge in un comunicato Findus -  Nel contratto c'è scritto che la carne delle lasagne è di carne di manzo originaria della Germania, dell'Austria o della Francia». Findus Gran Bretagna ha detto di essere stata ingannata e rivela che i primi risultati dell'indagine interna «Suggeriscono fortemente che la contaminazione delle lasagne di manzo non è stata accidentale». Spanghero si difende disperatamente e scarica tutte le colpe sul produttore rumeno: «Abbiamo acquistato della carne di manzo "origine Europe" e l'abbiamo rivenduta. Se si tratta davvero di cavallo, ci rifaremo contro il fornitore romeno».

Ma i romeni respingono le accuse. Dragos Frumosu, president della Federaţiei sindicatelor din industria alimentară (Fsia), ha detto a Le Monde: «Faccio fatica a credere che un macello romeno abbia potuto fornire del cavallo sotto l'etichetta di manzo. Se questo fosse mai successo, l'importatore francese era obbligato a verificare la qualità della carne prima di prenderla, ancora di più se si trattava di una quantità importante. Se non ha protestato quando l'ha ricevuta, costatando che era di cavallo e non di manzo, vuol dire che era complice del produttore romeno, cioè che dopo ha cambiato l'etichetta».

Sorin Minea, presidente di Romalimenta, la Confindustria dell'industria alimentare romena,  ha sottolineato che la carne deve essere etichettata ed indicare esattamente il macello ed il Paese di origine: «L'importatore francese deve mostrare i documenti, se non ce li ha, questo potrebbe indicare che l'ha acquistata sul mercato nero e che vuole nascondere qualcosa». Inoltre Minea sospetta che la carne di origine illegale le sia stata ricongelata e poi scongelata per la preparazione delle lasagne, cosa vietata dalla legge.

Anche il ministero dell'agricoltura della Romania ha annunciato l'apertura di un'inchiesta e il ministro Daniel Constantin ha detto che nel mirino delle autorità francesi ci sarebbero due macelli romeni.

In Romania vivono circa 630.000 cavalli, in gran parte ancora utilizzati per trasportare merci e per i lavori agricoli, ma la carne di cavallo è poco consumata, anche se no è un tabù alimentare come in Gran Bretagna e se la carne di cavallo è un ingrediente di alcuni tipi di salsicce e salumi.

Secondo la Fsia, la Romania non produce grandi quantità di carne di cavalli, ma non esistono cifre ufficiali al riguardo. L'Afp ha sentito diversi macellai autorizzati a trattare carne di cavallo che hanno confermato che gli equini in Romania vengono abbattuti molto raramente a scopo alimentare: «Mancano i clienti. Solo i vecchi cavalli o quelli che hanno avuto un grave incidente vengono abbattuti. I cavalli sono considerati in Romania come partner da lavoro perché vivono con numerose famiglie nelle campagne. In un paese ancora molto rurale, i trattori sono inaccessibili ai piccoli contadini».

Ma allora da dove viene la carne di cavallo finita nelle lasagne Findus?

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