[07/02/2013] News toscana

A Legambiente Toscana non piace il Paer

«Riteniamo che questo PAER rappresenti sostanzialmente, pur nello sforzo apprezzabile d'integrazione, un'occasione mancata di riordino attivo delle politiche regionali in campo ambientale ed energetico. Quel che emerge è un rapporto con il territorio e le sue potenzialità per molti versi lacunoso, per altri estremamente prudente e soggetto a dinamiche di valutazione ex ante fortemente connesse alla sua dimensione estetica»: è quanto sostiene il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza (nella foto).

Sul piano Energia, efficienza e risparmio energetico emerge che i due ambiti strategici verso i quali punta la Regione Toscana sono le biomasse e la geotermia, di fatto risultando fotovoltaico ed eolico completamente penalizzati. In tema di biomasse però, per Legambiente bisognerebbe dotarsi di uno strumento che definisca le aree di reperimento sostenibile della biomassa e i parametri di efficienza dei sistemi adottati anche in termini di popolazione servita dall'assetto cogenerativo. Non dice molto sul tema dei residui agricoli e agroalimentari, rinunciando a un'attenta analisi riguardo al ruolo, da Legambiente ritenuto prioritario, delle biomasse nello sviluppo dell'energia termica e soprattutto per le reti di teleriscaldamento multiutenza. D'accordo con la Regione sul fatto che la geotermia sia una risorsa tutta toscana sulla quale puntare, ma Legambiente ritiene non evidente la destinazione d'uso della produzione energetica prevista dalle concessioni; non evidente il livello di temperatura utilizzato e lacunoso di informazioni il rapporto spinoso tra risorsa geotermica e risorsa idrica. Legambiente rileva inoltre che, sulla geotermia, in Toscana continua la stagione dei protocolli d'intesa in esclusiva con ENEL, con buona pace delle liberalizzazioni in materia. Che si parli di mini eolico o di grande eolico, viene di fatto posto un blocco allo sviluppo di questa fonte di energia. In base alle linee guida predisposte dalla Regione Toscana sarà quasi impossibile realizzare nuovi impianti eolici sul nostro territorio. In questo senso, risultano penalizzate persino le aree residenziali e industriali, arrivando a normare il micro eolico con gli stessi accorgimenti per impianti di grande taglia. Inoltre, non avendo la Regione indicato risorse per quanto riguarda la promozione dell'efficienza e del risparmio energetici, risulta difficile comprendere su quali basi intenda farsene promotrice. Meriterebbe, a nostro parere, ben diversa articolazione d'indirizzo il tema della certificazione energetica degli edifici, attraverso maggiori controlli, la creazione di un elenco dei certificatori così come la messa in distribuzione di software open source dedicati.

Aree protette e assetto idrogeologico: premettendo che l'allegato dedicato palesa la perdurante assenza di politiche di sistema (ex L. 426/98 - APE Appennino Parco d'Europa, etc.) della Regione Toscana, per Legambiente deve ancora essere riconosciuta ed istituita "l'area marina protetta dell'Arcipelago Toscano" in base agli accordi internazionali e alle Leggi 979/1982 e 394/1991 e successive modifiche, prevista ormai da oltre 30 anni. E' stata inoltre data molta rilevanza al tema dell'Equilibrio idraulico e idrogeologico al quale sono collegate anche risorse economiche, poiché ritenuto giustamente fondamentale per le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. Legambiente rileva però che non è stato dato giusto peso al nuovo strumento: Piano di gestione alluvioni. In questo senso, è necessario interrompere il circolo vizioso che ha permesso, e che potrà ancora permettere, l'edificazione nelle aree a pericolosità idraulica, dopo la loro presunta "messa in sicurezza", che spesso non ha fatto che aumentare l'entità dei danni post calamità.

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