[05/02/2013] News toscana

Aviosuperficie di Mensanello, Arpat: sono necessarie norme specifiche

L'Agenzia regionale per la protezione ambientale coinvolta in un caso particolare di controllo e monitoraggio che evidenzia la necessità di integrare la normativa. Da tempo Arpat è stata interessata da esposti di cittadini e da richieste di accertamenti e supporto tecnico da parte del comune di Colle di Val d'Elsa, relativamente alle attività svolte presso l'aviosuperficie ubicata in località Mensanello (nell'omonima Tenuta), nello stesso comune della  provincia di Siena.

In particolare i cittadini, residenti in zona, hanno fatto presente che nello spazio aereo soprastante e nella vicina vallata viene svolta un'attività di volo acrobatico con sorvoli a bassa quota, evoluzioni pericolose e rumorose, con piccoli aeromobili, elicotteri da esercitazione e veicoli ultraleggeri. Lo scorso 6 ottobre il personale del Dipartimento Arpat di Siena ha effettuato misure fonometriche in occasione della manifestazione Agro-bazia, su richiesta del comune di Colle di Val d'Elsa. In particolare la richiesta concerneva la verifica del rispetto della deroga ai limiti di immissione e emissione sonora rilasciata alla Tenuta di Mensanello. L'amministrazione comunale, informa Arpat, ha autorizzato la Tenuta di Mensanello a derogare ai limiti di immissione assoluti e emissione previsti dal piano di classificazione acustica e al criterio differenziale, per un numero massimo di "15 sorvoli/cicli", sulla base di una relazione tecnica presentata dal richiedente, che prevedeva, fra l'altro, che durante la manifestazione non sarebbero stati effettuati più di "10 sorvoli/cicli" per giorno.

Arpat nel corso del monitoraggio ha verificato diverse infrazioni. Intanto per ciò che attiene l'entità dell'attività aerea l'Agenzia ha verificato che «è risultata molto superiore a quanto richiesto nella deroga e conseguentemente autorizzato dal comune. In particolare sono stati rilevati 252 movimenti totali di aeromobili (a fronte dei 15 movimenti richiesti dagli organizzatori della manifestazione). Questa circostanza è confermata e documentata con filmati nella relazione della Polizia municipale del comune di Colle Val d'Elsa, che era presente alle misure fonometriche». Come previsto dall'autorizzazione in deroga, il superamento del numero massimo di sorvoli/cicli ha comportato la decadenza della deroga e la conseguente applicazione dei limiti di immissione ed emissione e del criterio differenziale. «Le misure fonometriche hanno evidenziato il superamento del limite di immissione differenziale diurno a finestre aperte presso alcuni recettori abitativi, nonché dei limiti di zona per la classe acustica III, dove sono situati i recettori stessi» spiega Arpat.

Inoltre la stessa Agenzia insieme alla Polizia municipale hanno verificato che le attività di volo hanno sistematicamente violato la quota minima di 2000 piedi sul livello del mare (pari a 609 metri slm, circa 400 metri sulla quota dell'aviosuperficie), stabilita dall'Ente nazionale aviazione civile (Enac - nota 108738/SRS del 28/8/2012), essendosi avuti sorvoli a bassa quota e a distanze ravvicinate dalle abitazioni, con potenziale rischio anche per la sicurezza. I risultati del monitoraggio sono stati trasmessi al comune di Colle di Val d'Elsa (il sindaco in merito ha emesso un'ordinanza) e all'Autorità Giudiziaria, che ha deciso il sequestro dell'aviosuperficie. In seguito a questo atto, il gestore e molti utenti dell'aviosuperficie si sono lamentati e hanno espresso perplessità circa le metodologie usate per il controllo del rumore. Arpat, che ha effettuato il controllo sulla base e con le modalità di quanto esplicitamente previsto dall'atto di deroga rilasciato dalla Amministrazione comunale ha tenuto a precisare: «Si riconosce da un lato la complessità di inquadramento normativo della questione, dall'altro la carenza di una specifica disciplina per queste infrastrutture. Esse, per la loro specificità, avrebbero necessità (come è avvenuto per le piste da motocross, ad esempio) di norme specifiche e non di ricadere nella generica disciplina che regola le sorgenti sonore in generale. L'Agenzia  ha operato applicando le leggi attualmente vigenti, non essendo suo compito sostituirsi al legislatore o al ministero dell'Ambiente, che costituisce la fonte di riferimento per indirizzi univoci sulle norme di settore ed in particolare su quelle da esso emanate».

Arpat ha spiegato che le misure di rumore non sono state effettuate secondo la metodologia prevista per gli aeroporti (Decreto ministeriale 31/10/97), in quanto l'aviosuperficie non rientra in tale disciplina relativa al rumore aeroportuale ma in quella del DPCM 14/11/97. L'applicabilità di quest'ultima normativa alle aviosuperfici, già comunicata dal ministero dell'Ambiente alla Regione Toscana, tra l'altro è stato confermata dallo stesso ministero in seguito alla richiesta del  gestore dell'aviosuperficie Mensanello.

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