[04/02/2013] News toscana

Lotta alle acque in bottiglia, le proposte del Comitato acqua pubblica della Val di Cornia

Il Comitato acqua pubblica della Val di Cornia sostiene che la presenza dei privati nella gestione degli acquedotti, l'operare nella forma di Società per azioni anziché di Ente di diritto pubblico e l'esigenza di produrre profitti dalla gestione dell'acqua, abbia portato alla difficoltà di reperire risorse per gli improcrastinabili interventi di tutela della risorsa, a partire dalla lotta alla dispersione. Per questo auspica che al più presto venga colta l'indicazione politica che è uscita dalle urne referendarie.

Per quanto riguarda l'area della Val di Cornia il Comitato ritiene che le difficoltà di gestione della risorsa acqua e l'abbassamento del livello della falda, con la penetrazione del cuneo salino, abbiano portato ad un decadimento qualitativo dell'acqua con l'innalzamento dei valori del Boro e dell'arsenico e la conseguente necessità di costosi impianti di depurazione.

«Dopo un lunghissimo periodo in cui nelle nostre case veniva distribuita acqua considerata potabile solo attraverso il ricorso al regime della deroga, riteniamo importante essere riusciti a riportare i valori dell'Arsenico e del Boro entro i limiti di legge-hanno dichiarato dal Comitato acqua pubblica della Val di Cornia- I nuovi livelli qualitativi dell'acqua che arriva nei rubinetti delle nostre case, ci permettono ora di rilanciare una proposta avanzata anni fa (nel 2002) e rimasta inascoltata».

Il Comitato, rivolgendosi al gestore del servizio idrico integrato (Asa) e agli stessi enti locali chiede che: insieme alla bolletta, venga recapitata ai titolari delle utenze l'analisi dell'acqua effettuata alla data del conteggio, secondo i Decreti legislativi n. 31/2001 e n. 27/2002, attuativi della direttiva 98/83/CE nella forma che troviamo normalmente sulle bottiglie in commercio e con tutti i valori rilevati; s'installino in tutti i comuni della Val di Cornia apposite fontanelle per la distribuzione gratuita di acqua potabile di alta qualità; per le mense scolastiche che fornivano acqua in bottiglia ai bambini, ora si torni a distribuire acqua del rubinetto abbattendo i costi.

«Con questa proposta, volta a produrre una riduzione del consumo dell'acqua in bottiglia, ha aggiunto il Comitato- vorremmo incentivare il controllo dei cittadini sull'acqua come bene comune, ridurre il quantitativo di plastica da riciclare/smaltire, ridurre l'impatto inquinante dovuto al trasporto delle acque in bottiglia».

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