[31/01/2013] News

Sversamenti di petrolio, quando il pericolo si nasconde dove non te lo aspetti

I satelliti rivelano che i numeri degli sversamenti nel Golfo del Messico sono corretti, ma le loro dimensioni no

Nature pubblica una interessante ricerca presentata alla conferenza Gulf of Mexico oil spill and ecosystem science che si è tenuta a New Orleans, in Louisiana. Gli oceanografi della Florida State University (Fsu) di  Tallahassee hanno analizzato le immagini satellitari, gli ed hanno scoperto che i "piccoli" sversamenti di petrolio dal fondo trivellato a più non posso del nord del Golfo del Messico sono spesso molto più grandi di quanto riportato dai dati ufficiali. 

Questi piccoli sversamenti, che vanno dalle perdite durante le trivellazioni petrolifere agli sversamenti di carburante e lavaggi delle cisterne delle navi, «Si verificano con regolarità sorprendente - scrive Nature - e tendono a sfuggire all'attenzione dell'opinione pubblica che segue le grandi fuoriuscite». Quando qualcuno sversa prodotti petroliferi nelle acque statunitensi, l'incidente deve essere segnalato al US Coast Guard's National Response Center di Washington DC e chi lo ha provocato deve fornire una stima della zona interessata.

Gli oceanografi della Fsu ha lavorato con SkyTruth, una Ong che tiene traccia degli sversamenti petroliferi e di altri  eventi utilizzando soprattutto immagini satellitari accessibili a tutti.  L'obiettivo era quello di dare uno sguardo più da vicino alle piccole fuoriuscite croniche, sfruttando un database di immagini satellitari della  Fsu con una risoluzione molto più elevata, ottenute con il Synthetic aperture radar (Sar).

La ricercatrice della Fsu Samira Daneshgar Asl, dopo aver identificato le immagini che mostrano l'estensione degli sversamenti accidentali, le ha analizzate con un programma che utilizza le differenze nella struttura delle acque superficiali nelle quali è presente il petrolio per calcolare la reale estensione delle "slick", le macchie galleggianti di idrocarburi. Il risultato è molto preoccupante: gli sversamenti causati dall'uomo sono in genere circa 13 volte più estesi rispetto alle stime riportate dal National Response Center.

Ian MacDonald, team leader dei ricercatori della Fsu, evidenzia che «C'è una sottostima davvero consistente della grandezza degli sversamenti. A volte è perfino ridicolo». L'unica cosa positiva è che negli Usa gli sversamenti sembra siano sempre stati segnalati.

Emily Kennedy, analista politica dell'American petroleum institute, una potente lobby delle Big Oil Usa, cerca di minimizzare: «Non è sorprendente che ci siano discrepanze tra le immagini radar e le valutazioni riportate alla Guardia Costiera. Le applicazioni del telerilevamento possono essere difficoltose, perché spesso presentano falsi positivi a causa di fenomeni naturali come le alghe di mare. Tali immagini richiedono un molto "ground truthing", con la conferma che l'immagine mostra una chiazza di petrolio reale visitando il sito, per esempio».

Ma John Amos di SkyTruth ribatte: «Anche se ci sono condizioni in cui le chiazze che sembrano essere petrolio e non lo sono, questa sfida è ben compresa e il team è stato attento per eliminare qualsiasi immagine sospetta». 

Infatti, per svolgere ulteriori controlli incrociati, MacDonald e il suo team hanno lavorato con On Wings of Care, una Ong californiana che gestisce voli di sorveglianza sul Golfo del Messico per scattare fotografie di alcuni sversamenti che confrontano con campioni prelevati dalle imbarcazioni.

MacDonald fa notare che «Le companies devono affrontare conseguenze legali se la Guardia Costiera traccia una fuoriuscita che non le è stata segnalata. Tuttavia, non sembra esserci alcuna penale per una stima sbagliata». Secondo la legge Usa le compagnie petrolifere e di navigazione sono sanzionabili con multe che aumentano in proporzione al numero di barili di idrocarburi sversati, ma nel caso di piccole fuoriuscite queste multe generalmente non vengono comminate.

Amos sottolinea: «Anche se l'impatto ambientale di una singola, piccola fuoriuscita è probabilmente trascurabile, gli effetti cumulativi di molte piccole fuoriuscite non sono stati valutati a causa della loro sottostima. La  mancanza di controllo potrebbe alimentare una cultura della compiacenza. Questo, in ultima analisi, può portare dai piccoli sversamenti ai grandi incidenti».

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