[24/01/2013] News

Catrame alle isole Egadi, volontari iniziano la bonifica manuale

Legambiente al lavoro nonostante le difficili condizioni meteo

Sono partite le squadre di Legambiente protezione civile specializzate nella pulizia e ripristino
dell'ecosistema costiero contaminato dagli sversamenti di idrocarburi, e oggi hanno avviato a
Favignana le operazioni di recupero del catrame spiaggiato nei giorni scorsi lungo la costa nord-
ovest dell'isola, tra punta Sottile e punta di Ferro, nell'area marina protetta delle Isole Egadi.


I volontari interverranno su circa un chilometro e mezzo di costa, un luogo di grande valore
paesaggistico e naturalistico, dove procederanno, come spiegano in una nota, «Suddividendo la
porzione di costa interessata dallo spiaggiamento in piccoli segmenti nei quali opereranno
procedendo da monte verso la battigia, per rimuovere manualmente, con l'ausilio di raschietti,
palette e rastrelli le chiazze di catrame. Per questo intervento i volontari saranno attrezzati con
guanti speciali, tute e maschere protettive al fine di conciliare al meglio la tempestività e l'efficacia
dell'intervento con la massima sicurezza per gli operatori».

La direttrice di Legambiente,
Rossella Muroni, sottolinea che «Questo specifico intervento viene realizzato a mano, sia per
garantire la rimozione della maggior quantità di catrame possibile, sia per evitare eventuali
potenziali danni al delicato ecosistema costiero. Le operazioni di recupero e ripristino dell'area
contaminata sono infatti decisive per la tutela e la corretta fruizione di questa zona, tanto pregiata
quanto fragile, che deve essere necessariamente ripulita con efficienza e tempestività. Un intervento
reso particolarmente complesso dalle condizioni meteo proibitive che ancora imperversano
sull'isola».

Il Cigno Verde non si stanca di ricordare che l'inquinamento da idrocarburi
rappresenta una minaccia quotidiana per il Mar Mediterraneo, attraversato ogni giorno da 2.000
traghetti, 1.500 cargo e 2.000 imbarcazioni commerciali di cui 300 navi cisterna, che trasportano
ogni anno oltre 340 milioni di tonnellate di greggio. Il rischio di inquinamento petrolifero non deriva
solo dall'eventualità di incidenti dei cargo, ma anche da attività quotidiane illecite come il lavaggio
delle cisterne in navigazione

Il presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana,
conclude: «Ancora molto deve essere fatto perché si diffonda la consapevolezza della straordinaria
importanza e delicatezza dell'ecosistema del mar Mediterraneo. Ci auguriamo che il governo
regionale e il prossimo governo nazionale, si facciano al più presto promotori di iniziative politiche e
culturali di livello internazionale volte a condividere con tutti i paesi del bacino una vera politica di
tutela del mare che è stata la culla della nostra civiltà». 

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