[23/01/2013] News

Usa, disubbidienza civile contro l'oleodotto Keystone XL tar sands

Ma il Nebraska dà il via libera al passaggio del petrolio delle sabbie bituminose canadesi

Il governatore repubblicano del Nebraska, Dave Heineman, ha approvato un nuovo itinerario che permetterà al contestatissimo oleodotto  Keystone XL tar sands di attraversare il suo Stato per portare il petrolio delle sabbie bituminose canadesi dell'Alberta fino alle raffinerie texane e sula costa del Golfo del Messico.

A stretto giro il direttore di Sierra Club, Michael Brine ha immediatamente condannato la decisione del Nebraska: «La pipeline  Keystone XL tar sands è pericolosa e inutile, e la pipeline company, la TransCanada, ha uno sporco record di perdite di petrolio e di bonifiche finte o malfatte. Ecco perché il precedente governatore Heineman era contro l'oleodotto. Nonostante i cambiamenti introdotti dal governatore, le sabbie bituminose rappresentano ancora un disastro climatico in divenire. Il percorso rivisitato dell'oleodotto passa ancora attraverso l'Ogallala Aquifer , una fonte d'acqua per milioni di famiglie dell' Heartland. Ed proprietari terrieri, gli agricoltori e gli allevatori del Nebraska e gli americani che hanno a cuore l'aria l'acqua pulita continueranno a combatterlo». 

In effetti ieri il Consiglio di amministrazione del Sierra Club ha dichiarato guerra al Keystone XL, approvando per la prima volta la disubbidienza civile nei 120 anni di storia della più grande e diffusa associazione ambientalista Usa.

In un comunicato dell'associazione si legge: «Riconoscendo il pericolo imminente posto dalla distruzione climatica, comprese le ondate di calore record, siccità, incendi e la devastazione della supertempesta Sandy, il consiglio di amministrazione di Sierra Club ha sospeso una lunga politica del Club per consentire, per una volta, all'organizzazione di guidare un gruppo di ambientalisti, leader dei diritti civili, visionari, scienziati ed alttre persone di alto profilo in una protesta pacifica contro le sporche e pericolose sabbie bituminose. L'azione sarà solo ad invito ed è co-sponsorizzata da 350.org». 

Brune ha sottolineato: «Perché la disobbedienza civile sia giustificata, qualcosa deve essere così sbagliato da spingere alla più forte protesta per difendersi. Stiamo vedendo una crisi globale svolgersi davanti ai nostri occhi e di farsi da parte e lasciare che accada, anche se sappiamo come fermarla, sarebbe inconcepibile. Come ha detto il presidente nel suo discorso inaugurale, "Farlo sarebbe tradire i nostri figli e le generazioni future". Sierra Club ha rifiutato di stare ferma. Abbiamo lavorato sodo e abbiamo avuto un grande successo: abbiamo contribuito ad imporre standard storici sul consumo di carburante per le auto e camion, fermato più di 170 centrali a carbone in fase di costruzione, garantito il ritiro di altri 129 impianti esistenti e contribuito alla crescita di un'economia dell'energia pulita. Ma il tempo stringe, e la posta in gioco è enorme. Non possiamo permetterci di perdere una sola battaglia importante. La combustione del greggio sporco delle sabbie bituminose è una di quelle grandi battaglie. Ecco perché il consiglio di Amministrazione di Sierra Club ha, per la prima volta, approvato un atto di pacifica disobbedienza civile».

Allison Chin, presidente di Sierra Club, ha evidenziato che «La recente decisione presa dal  Consiglio di Amministrazione non è una cosa da prende alla leggera. "Come nazione, stiamo cominciando a raggiungere un significativo successo nella lotta contro la distruzione del clima. Ma non permettere la produzione, il trasporto, l'esportazione e la combustione del più sporco petrolio della Terra, sarebbe adesso un passo da gigante in avanti per il progresso. Il Consiglio risponde all'urgenza di questa minaccia con la nostra decisione di impegnarsi, per una volta, nella disobbedienza civile. Sierra Club continuerà ad utilizzare tutti gli altri strumenti e canali legittimi per proteggere l'acqua, l'aria, la terra e le persone della nostra nazione dagli inquinatori e si concentrerà intensamente nel movimento per garantire la sicurezza della nazione, le alternative dell'energia pulita e per allontanarci dai combustibili fossili che hanno causato la crisi climatica».

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