[23/01/2013] News

"Safari umani" nelle Andamane, la Corte Suprema dell'India vieta il passaggio nella riserva Jarawa

Survival soddisfatta, ma «L’ordinanza va fatta rispettare»

Survival International ha tutte le ragioni per esultare: la sua campagna per fermare i "safari umani" nelle Isole Andamane, un territorio dell'India, ha segnato un'importante vittoria. La Corte Suprema ha infatti deciso di proibire ai turisti di viaggiare lungo la Andaman Trunk Road, la strada che passa attraverso la riserva indigena degli Jarawa.

La campagna lanciata da Survival, della quale greenreport.it ha più volte scritto, dura da anni chiedendo la chiusura della strada che attraversa la riserva indigena degli jarawa, un piccolo popolo autoctono delle Andamane che solo di recente ha accettato il contatto con la "civiltà".  Gli jarawa, una popolazione negroide dalla pelle molto scura, che secondo recenti studi sarebbero da annoverare tra gli antenati degli aborigeni australiani. Già nel 2010 Survival aveva anche denunciato, per la prima volta a livello internazionale, i tour operator che trattano questo piccolo ed innocente popolo come animali in uno zoo e, insieme all'organizzazione andamanese Search, aveva chiesto ai turisti di boicottare la strada della vergogna.

La Corte Suprema all'amministrazione locale aveva già ordinato nel 2002 di chiudere l'Andaman Trunk Road, ma la strada è rimasta aperta ed il traffico e le tangenti circlano sotto il benevolo occhio della polizia locale.

Survival in un comunicato scrive: «Oggi, a un anno esatto di distanza dalla scioccante denuncia delle donne Jarawa costrette a danzare in cambio di cibo, la Corte ha emesso una nuova ingiunzione. Nel luglio dello scorso anno, la Corte Suprema Indiana aveva ordinato alle autorità delle Andamane di realizzare anche una zona cuscinetto per proteggere gli Jarawa dalle incursioni dei turisti. La Corte aveva esplicitamente ordinato la chiusura di due attrazioni turistiche locali, i vulcanelli di fango e le grotte calcaree. Tuttavia, sembra che i turisti che viaggiano attraverso la riserva jarawa continuino a visitare queste mete, anche se molti ammettono apertamente che la vera attrazione è vedere gli Jarawa dalla strada. In ogni caso, le autorità delle Andamane hanno ignorato l'ordine e hanno permesso alle grotte di rimanere aperte, come denunciato in una lettera che Survival International ha inviato ai giudici della Corte Suprema all'inizio di questo mese».

Se rispettata, la zona cuscinetto ridurrebbe in modo significativo il numero dei turisti nella foresta degli Jarawa, privando i tour operator di motivi legittimi per attraversare l'area. Tuttavia, a 6 mesi dalla sentenza, i vulcanelli di fango e le grotte calcaree rimangono aperti a dispetto dell'esplicito ordine della Corte Suprema.

Nella lettera, Survival accusava gli Andamanesi di commettere un «Grave e continuo oltraggio alla Corte» per le «flagranti violazioni» degli ordini, e chiedeva alla Corte Suprema di intervenire. La scorsa settimana l'amministrazione delle Andamane aveva tentato di aggirare l'ordine emesso dalla Corte Suprema a luglio, annunciando l'istituzione di una versione "più leggera" della zona cuscinetto che avrebbe mantenuto aperti vulcanelli e grotte lasciando continuare, di fatto, anche i "safari umani".

Stephen Corry, direttore generale di Survival International, ricordava pochi giorni fa che: «Gennaio è alta stagione per il turismo nelle isole Andamane. A causa del rifiuto del governo di chiudere i vulcanelli di fango e le grotte, centinaia di turisti continuano a viaggiare attraverso la riserva ogni giorno, per dare un'occhiata agli Jarawa. La Corte Suprema deve prendere posizione verso un'amministrazione che ignora ripetutamente la sua giurisdizione. Se non lo farà, lo sfacciato sfruttamento di una delle tribù più vulnerabili del mondo, potrà continuare».

Ora la Corte ha dato ragione a Survival e Corry è abbastanza soddisfatta: «Questo nuovo ordine temporaneo è positivo, ma rimarrà fine a se stesso se la Corte Suprema permetterà alle autorità andamanesi di aggirare platealmente, ancora una volta, le sue decisioni. È di vitale importanza che questa ordinanza sia rispettata e sia messa fine ai "safari umani". Decidere se, come e dove gli estranei possono attraversare le loro terre spetta solo agli Jarawa».

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