[22/01/2013] News

Turismo ambientale nel Mediterraneo: le proposte delle aree umide del Mediterraneo

Le prospettive del turismo ambientale sostenibile in alcune delle più importanti aree umide del Mediterraneo sono state al centro dell'iniziativa "Una rete di Aree Protette nel Golfo degli Angeli", organizzata dal Parco del Molentargius e dall'Area Marina protetta di Capo Carbonara insieme a Vivilitalia, a cui hanno partecipato i rappresentanti del Parco del Delta del Po, del Parco della Maremma e del Parco di Albufera (Valencia, Spagna).

«Il Parco della Maremma rappresenta una risorsa dal valore inestimabile per il territorio toscano, un angolo di natura incontaminata che va dal mar Tirreno e al Parco dell'Arcipelago Toscano - ha introdotto Lucia Venturi, presidente del Parco Regionale della Maremma - Proprio per questa varietà di paesaggi, vengono offerti ai visitatori diversi itinerari sulla base dei quali si sceglie il mezzo da utilizzare: ci sono percorsi in bicicletta, in carrozza, in canoa o a cavallo, oltre a suggestive visite notturne. Il Parco rappresenta dunque una ricchezza naturalistica e un'opportunità per le strutture turistico - ricettive (alberghi, agriturismi, affittacamere, trattorie, ristoranti ed imprese di gestione di servizi turistici) localizzate entro il perimetro dell'area. È inoltre molto importante perché permette di prolungare la stagione turistica intercettando i flussi di visitatori che scelgono le coste toscane come meta delle vacanze. Questo è testimoniato anche dal fatto che, nonostante il calo del turismo balneare registrato lo scorso anno, il Parco non ha subito flessioni», ha concluso Venturi.

Dalla costa tirrenica si passa a quella adriatica, con il Parco del Delta del Po: «Il Parco è suddiviso in 6 diverse aree, cosiddette stazioni, caratterizzate da particolarità ambientali e paesaggistiche che le differenziano l'una dall'altra e rappresentano ciascuna uno spaccato del territorio in cui sono inserite- ha spiegato Massimo Medri, presidente Parco Regionale del Delta del Po- Per quanto riguarda la ricettività turistica quindi il Parco funge da regista ai 6 Centri di visita legati alle strutture ricettive del territorio».

Il confronto sulle buone pratiche di gestione e di turismo ambientale nelle zone umide, è poi continuato con l'intervento dei padroni di casa. «L'Area marina protetta Capo Carbonara e il Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline, sono due contesti ambientali che, aldilà delle loro evidenti diversità, hanno in comune principalmente due aspetti: la fascia costiera e l'acqua come matrice fondamentale- ha sottolineato il direttore Bruno Paliaga - I valori naturali della Zona Umida del Molentargius - Saline e dell'Area Marina Protetta di Capo Carbonara - Villasimius, ormai riconosciuti al livello internazionale, comunitario, nazionale e regionale, grazie alle loro valenze storico e culturali (la pesca, le torri costiere, gli insediamenti archeologici ed il pregio architettonico dell'archeologia industriale delle Saline di Molentargius), si delineano sempre più chiaramente come risorse strategiche. Risorse strategiche perché, se da una parte con la loro conservazione e tutela se ne riconoscono i valori naturali, dall'altra si elevano a status di materia prima per nuove e diverse forme di turismo orientate alla sostenibilità, nel senso della rinnovabilità delle risorse».

E su questo punto è tornato anche Sebastiano Venneri, presidente di Vivilitalia: «La giornata di oggi è stato un momento di incontro e confronto interessante per capire come gestire al meglio le aree umide e valorizzare il turismo ambientale che potenzialmente potrebbe rappresentare per le aree una risorsa economica da non sottovalutare. Concentrare l'attenzione di società civile e stampa sulle zone umide, che nel nostro paese rappresentano oltre 60mila ettari, significa garantire la biodiversità e la conservazione dei più importanti ecosistemi "umidi" nazionali, le cui funzioni ecologiche sono fondamentali, sia come regolatori del regime delle acque, sia come habitat di una particolare flora e fauna», ha concluso Venneri.

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