[18/01/2013] News

Dragamine Usa si incaglia sulla barriera corallina di Tubbataha, patrimonio mondiale dell'Unesco

Il dragamine americano USS Guardian si è incagliato ieri nelle acque delle Filippine, danneggiando una barriera corallina iscritta nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco. L'USS Guardian avrebbe distrutto parte della delicata barriera corallina di  Tubbataha, scavando con la prua uno squarcio di almeno 10 metri. Tubbataha è uno dei luoghi con maggiore biodiversità del Triangolo dei coralli, una zona dell'Oceano Pacifico che comprende il mare di Malesia, Indonesia, Filippine, Papua Nuova Guinea e Isole Salomone e che ospita circa il 30% delle barriere coralline del mondo ed il 35% dei pesci di barriera.

L'area marina protetta di Tubbataha si estende su 97.000 ettari nel mare centrale di Sulu, Tubbataha è una delle zone biologicamente più diversificate e produttive del Triangolo dei Coralli, culla mondiale della vita marina. Nell'agosto 1988, l'allora residente filippina Corazon Aquino istituì il Tubbataha Reefs Naturale Marine Park, la prima area marna protetta nazionale del Paese asiatico. Nell'area sono vietate la raccolta di coralli, della fauna selvatica, della vita marina e il  disturbo e la distruzione degli habitat.  Tubbbataha Reef è off-limits alla pesca. La gestione del Reef Tubbataha è stata  riconosciuta come uno dei migliori del Triangolo dei Coralli occidentale.  Da anni è controllata a livello locale e produce buone entrate turistiche. 

Il Wwf Phlippines sottolinea che «Il Tubbataha Reef è un parco nazionale marino. Da 25 anni, il Parco è gestito dalla gente di Palawan come area marina protetta  e contribuisce alla sicurezza alimentare del Mare di Sulu. E 'anche un sito di conservazione prioritario del  Wwf Philippines. Contiene l'intera gamma dei complessi di barriera  ed una  biodiversità completa che  si possono trovare in pochissimi aree naturali marne incontaminate rimaste nel  mondo. Reef Tubbataha è Patrimonio mondiale dell'Unesco  così come un sito Ramsar». 

Secondo il Panda delle Filippine, «È al tempo stesso sconcertante e deplorevole, che la USS Guardian, un dragamine Subic Bay, sia entrata tranquillamente nel Tubbataha Reef Natural Marine Park (Trnmp)  e che si sia arenata sulla punta settentrionale del South Atoll di Tubbataha nella mattina del 17 gennaio. Anche se nessuna fuoriuscita di petrolio è stata osservata fino ad ora, un rapido controllo oculare ha dimostrato che almeno 10 metri di scafo del dragamine hanno danneggiato la barriera corallina.  Ai guardiaparco è stato detto dall'equipaggio della nave che l'ambasciata degli Stati Uniti coordinerà e negoziare con il Tmo, ma finora, nessuno ha contattato l'ufficio del parco». 

Wwf Phlippines «Invita l'US Navy, attraverso l'Ambasciata degli Stati Uniti, a coordinarsi direttamente con il Management Office Tubbataha governativo. L'entità del danno alla barriera deve essere determinata. Inoltre,  una rapida estrazione, sicuro e corretta della nave, non dovrebbe causare ulteriori danni al Parco. Questo deve essere fatto immediatamente». 

La settima flotta Usa ha detto che la sua nave si è incagliata a 640 km a sud-ovest di Manila e che il cattivo tempo sta impedendo le operazioni di disincaglio. In passato si sono arenate sulla barriera corallina altre navi ma hanno pagato subito i danni al Parco senza protestare o fare problemi.  Nel 2005, toccò addirittura ad una nave di Greenpeace la disavventura di incagliarsi su una barriera corallina nella stessa regione e gli ambientalisti pagarono un'ammenda di circa 7.000 dollari.

Il Wwf Philippines conclude: «Ci sono diverse lezioni da trarre da questo incidente evitabile. Di fronte a un futuro climatico definito e a quello meno prevedibile dei mari, il Wwf Phlippines sottolinea l'urgente necessità di dichiarare subito il Reef Tubbataha una Particularly Sensitive Sea Area (Pssa) per controllare più strettamente le attività marittime internazionali nelle sue acque. Questo non è solo un luogo turistico. Il problema qui è il cibo. E le province che circondano il Mare di Sulu sono a rischio». 

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