[18/01/2013] News

Saranno gli olivi a salvare il bacino del Mediterraneo dalla desertificazione?

Benefici per ambiente e fauna da decine di migliaia di olivi piantati nelle zone aride di Israele

Secondo uno studio condotto dalla facoltà di agraria dell'Hebrew University di Gerusalemme e dall'Agricultural research organization, la messa a dimora di decine di migliaia di alberi di olivo nelle zone aride in Israele si sta rivelando un  grande beneficio per l'ambiente: «Gli alberi forniscono ombra per gli animali, depurano l'aria e producono anche ottimo olio di oliva».

Zohar Kerem, direttore del laboratorio di ricerca sull'olio della facoltà di biochimica dell'Hebrew University, spiega che  sono state tenute sotto controllo le piantagioni di olivo realizzate nelle zone desertiche di Israele nel deserto: «Gli olivi non sono molto esigenti, possono prosperare in condizioni climatiche estreme e richiedono molta poca cura ed acqua. Gli olivi sono di grande beneficio per l'ambiente, riducendo i livelli atmosferici di CO2».

Gli alberi forniscono anche ombra e rifugio alla fauna selvatica. Nell'area oggetto della ricerca sono aumentati gli avvistamenti di cervi, porcospini, roditori e rettili e nidificano più specie di uccelli: un risultato importante, visto che Israele ogni anno è una tappa importante per milioni di uccelli migratori. 

Alcuni ricercatori non sono però  d'accordo sui benefici ambientali apportati dal piantare alberi nelle zone aride, perché questo stravolge l'habitat rido e danneggia la fauna locale. Ma Kerem non è d'accordo: «E' una "golden measure". Anche se si tratta di agricoltura, l'area rimane intatta». Anche secondo Adi Naali, un agronomo del Plants production and marketing board, gli olivi sono un vantaggio per l'ambiente: «Gli alberi offrono buon riparo per gli animali in quanto non necessitano di pesticidi o di altre cure umane».

Si è scoperto che i boschi di olivo tengono lontani anche specie invasive come gli sciacalli, cresciuti fino a compromettere l'esistenza di specie autoctone: «Gli sciacalli si nutrono di una vasta gamma di altre specie e possono danneggiare la catena alimentare, ma preferiscono il terreno aperto - spiega Naali - E' difficile per loro a cacciare in mezzo agli olivi». Inoltre gli alberi di olivo, che sono piante sempreverdi, assorbono grandi quantità di CO2 e le piantagioni sono diventate l'occasione per smaltire rifiuti trasformati in compost.

Se le piantagioni di olivi nel deserto stanno dando un olio eccellente, quel che davvero interessava i ricercatori era capire se fossero anche una soluzione per la desertificazione ed è venuto fuori che «Gli olivi riducono il vento e l'erosione del suolo nel deserto. Possono essere una soluzione sostenibile alla desertificazione dal punto di vista ambientale, ma anche da un punti di vista economico e sociale, con la creazione di fonti di reddito - conclude Naali - Non sto dicendo che dovremmo trasformare l'intero deserto in un oliveto. Questi sono solo piccoli boschetti. Il deserto è un ambiente altamente omogeneo e gli oliveti possono aumentare la varietà della fauna selvatica e produrre un paesaggio più vario. Il tutto dovrebbe essere fatto correttamente, in modo che i boschi siano assimilati nell'ambiente». 

Torna all'archivio