[16/01/2013] News

Inquinamento acustico e autostrade: cosa puņ (o non puņ) fare un sindaco?

Il sindaco non può emanare ordinanze contingibili ed urgenti in materia di inquinamento acustico nel caso si tratti di servizi pubblici essenziali come lo è la rete autostradale. Perché non è competente, dato che lo è il presidente del Consiglio dei Ministri.

Lo ricorda il Tribunale amministrativo dell'Abruzzo (Tar) - con sentenza 10 gennaio 2013, n. 8 - in riferimento alla questione riguardante Autostrade per l'Italia Spa (Apsi) e il sindaco del Comune di Silvi. Quest'ultimo, infatti, ha ordinato di eseguire «ogni appropriato ed adeguato intervento, iniziativa, soluzione tecnica e misura antirumore, incluse l'installazione di barriere acustiche fonoassorbenti e il rifacimento della pavimentazione stradale esistente...indispensabili a proteggere dall'esposizione all'inquinamento acustico la popolazione residente». Così come ha ordinato alla società di predisporre e di trasmettere al Comune, «un piano di contenimento ed abbattimento del rumore...che dovrà contenere, obbligatoriamente, una dettagliata descrizione ed un preciso cronoprogramma di tutti gli interventi che verranno realizzati allo scopo di ricondurre le immissioni acustiche entro i limiti consentiti dalla normativa vigente". In più ha ordinato, dopo il completamento degli interventi, di eseguire "rilevamenti per verificare l'effettivo conseguimento della riduzione del livello di rumorosità proveniente dall'esercizio dell'infrastruttura autostradale", nonché di produrre "una chiara ed inequivocabile certificazione, sottoscritta da professionista qualificato attestante che nelle due zone del territorio comunale interessate dall'inquinamento acustico il livello di rumorosità...è rientrato nei limiti consentiti dalla vigente normativa».

Un'ordinanza basata sugli accertamenti fonometrici effettuati dall'Arta Abruzzo sui livelli di rumorosità verificati nella zona del territorio comunale limitrofa all'autostrada. L'Arta ha riscontrato, per due delle quattro postazioni oggetto dei rilevamenti, un superamento delle soglie di immissioni. Tanto che Apsi concessionaria dell'infrastruttura autostradale, ha elaborato un piano di risanamento acustico, approvato con decreto del Ministero dell'ambiente, il quale prevede la realizzazione nel territorio del Comune di Silvi di n. 3 macrointerventi per la riduzione e l'abbattimento delle soglie di immissioni acustiche, da eseguirsi nell'arco di quindici anni.

L'Aspi, dunque deduce che la questione è regolamentata da specifiche disposizioni normative e regolamentari che disciplinano modalità e tempi per la predisposizione, per l'intera rete autostradale, e che quindi l'ordinanza sindacale sarebbe resa in "elusione delle norme sovraordinate" e in difetto dei presupposti generalmente richiesti per le ordinanze contingibili ed urgenti.

La legge del 1995 è la legge quadro che, disciplinando in maniera organica la questione del rumore, ha fatto del "bene salute" l'oggetto principale della sua tutela disciplina in materia organica la questione del rumore. E' la legge che, oltre a prevede i valori limite di emissione e immissione, individua quando sia possibile emanare un'ordinanza contingibile e urgente. Ossi in caso ricorrano "eccezionali ed urgenti necessità di tutela della salute pubblica o dell'ambiente", ma riserva il potere di ordinanza a una serie di autorità -  il sindaco, il presidente della provincia, il presidente della giunta regionale, il prefetto, il ministro dell'ambiente, e il presidente del consiglio dei ministri - secondo le competenze di ciascuno. Nell'ambito delle rispettive competenze, con provvedimento motivato, le autorità possono ordinare il ricorso temporaneo a speciali forme di contenimento o di abbattimento delle emissioni sonore, inclusa l'inibitoria parziale o totale di determinate attività. Ma nel caso di servizi pubblici essenziali, tale facoltà è riservata esclusivamente al presidente del consiglio dei ministri la normativa.

La gestione del servizio attinente alla rete autostradale è senz'altro riconducibile alla nozione di servizio pubblico essenziale, sicché il potere di ordinanza riferito al contenimento dell'inquinamento acustico derivante da tale servizio non può che essere attribuito, al presidente del Consiglio dei Ministri.

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