[11/01/2013] News

Da un emisfero all'altro: l'invasione delle renne nella South Georgia

I pastori sami norvegesi eradicheranno le renne nelle isole subantartiche britanniche

Quando si pensa alle renne vengono subito in mente la Finlandia e la Norvegia, o le sterminate distese siberiane; se si pensa ad una renna viene in mente un lupo o un orso bianco, non certo un pinguino; Babbo natale, e non un biologo inglese che studia l'avifauna antartica; eppure, un branco di questi grandi erbivori ha invaso (complice ed artefice come sempre l'uomo) un'isola che è dall'altra parte del globo rispetto alla Scandinavia: la Georgia del Sud, un territorio antartico britannico.

Il governo della South Georgia e South Sandwich Islands, già alle prese con l'eradicazione dei ratti, ha detto che le renne devono essere eradicate per salvare l'ambiente e le specie uniche di questo arcipelago sub-antartico.

La mandria di 3.000 renne che bruca nella Georgia del Sud sta infatti mettendo in serio pericolo di estinzione molte specie endemiche di flora e fauna che si sono sviluppate in assenza delle pressioni del pascolamento di grandi erbivori e che stanno ora lottando per sopravvivere contro l'invasiva ed inarrestabile presenza delle renne.

Le renne sono state introdotte nella Georgia del Sud dai norvegesi, che nel 1911 hanno liberato 10 capi per rifornire di carne fresca i marinai delle baleniere che cacciavano cetacei in Antartide. Originariamente questa popolazione di renne importate era tenuta sotto controllo dalla caccia, ma quando le basi baleniere hanno chiuso i battenti negli anni '60 le renne sono rimaste senza nessun nemico.

Così il branco di renne è aumentato  rapidamente ed ora si è raggiunto e forse superato il punto in cui la flora e la flora dell'isola possono far fronte a questi miti ma implacabili invasori. Le renne calpestano le piante autoctone, minacciano i pinguini reali ed altri uccelli endemici distruggendo i loro nidi e il loro habitat e il loro calpestio e pascolamento sta provocando una forte erosione del suolo.

L'unico limite che vincola ancora l'esplosione demografica del branco di renne che ha invaso la South Georgia (isola con una superficie di 508 Km2) sono i ghiacciai, che le hanno confinate in un'area  limitata e che lasciano libera poca terra adatta al pascolo, comunque il suolo che è anche quello più produttivo biologicamente. Purtroppo le renne stanno trovando un potente alleato nella minaccia incombente dei cambiamenti climatici e nel global warming, che fanno arretrare i ghiacciai anche nei remoti arcipelaghi sub-antartici: quindi, se non si interviene subito, i danni provocati dalle voraci ed incolpevoli renne potrebbero estendersi al resto dell'isola.

Il governo del territorio di oltremare britannico  ha quindi deciso di eliminare la popolazione delle renne della Georgia del Sud utilizzando  pratiche di gestione responsabile dell'ambiente. La mandria di renne sarà guidata dai pastori Sami norvegesi (quelli che erroneamente chiamiamo lapponi) che metteranno a disposizione la loro  esperienza per garantire che il programma fili liscio.

Reidar Andersen, direttore dell'ispettorato della natura norvegese sovraintende il team di Sami e ha detto alla Reuters: «Le renne sono diventate molto distruttive». I pastori sami stanno preparando recinti per catturare il branco di renne, che poi verranno uccise con un pistola da macellaio. Le bestie che resteranno isolate verranno abbattute con fucili. Si prevede che ci vorranno due estati per eradicare le renne che verranno macellate e la cui carne finirà sulle tavole degli abitanti delle isole Falkland (che gli argentini rivendicano come Islas Malvinas), dato che la South Georgia non ha una popolazione umana stabile ma è frequentata solo da ricercatori e qualche funzionario del governo.

Gli scienziati sperano che questo, insieme al colossale programma di eradicazione dei ratti in corso, ripristinerà l'ambiente originario della Georgia del Sud, consentendo alle specie vegetali autoctone ed alle popolazioni di uccelli di recuperare. Due delle rare specie di uccelli autoctone che si spera trarranno beneficio dall'eradicazione di ratti e renne sono la pispola della South Georgia (Anthus antarcticus) e il codone della South Georgia, una sottospecie endemica dell'Anas georgica, ormai vicinissime all'estinzione.  

Torna all'archivio