[09/01/2013] News

Usa e Giappone: patto di sicurezza copre le isole Senkaku/Diaoyu. Sale la tensione con la Cina

Pechino: ĞDeriva a destra di Tokyoğ

Il Giappone e gli Stati Uniti d'America hanno ribadito che le isole Senkaku (che i cinesi rivendicano con il nome di  Diaoyu) sono comprese nel  trattato di sicurezza bilaterale nippo-americano. La portavoce del dipartimento di Stato Usa, Victoria Nuland, lo ha confermato rendendo noti alcuni dettagli della telefonata di ieri tra il segretario di Stato Hillary Clinton e il nuovo ministro degli Esteri giapponese, Fumio Kishida. La Nuland ha detto come la Clinton abbia ribadito la posizione tradizionale degli Usa sulle isole Senkaku (che gli americani chiamano Pinnacle Island). La Clinton ha anche esortato il Giappone e la Cina per risolvere il problema attraverso il dialogo. 

Kishida accettato l'invito del segretario di Stato Usa ad andare a Washington il 18 gennaio per discutere delle questioni più scottanti per i due Paesi alleati. Kurt Campbell, assistente di Hillary Clinton e suo uomo di punta per l'Asia orientale, andrà in Giappone in avanscoperta per discutere di  roba scottante come programma nucleare, isole Senkaku/Diaoyu e Corea del Nord. Il governo americano è allarmato per la crescente tensione tra il Giappone e la Cina ma si è schierato decisamente con Tokyo quando un aereo cinese ha sorvolato le isole contese e il cui fondale nasconde petrolio, gas e risorse ittiche.

La Cina non l'ha presa affatto bene e oggi il portavoce del ministero degli Esteri, Hong Lei, ha avvertito Tokyo e Washington  che «La Cina si oppone ad ogni ingerenza giapponese nella sovranità sulle isole Diaoyu e resta vigile di fronte ad ogni tentativo del genere».

Rispondendo ad una domanda sui colpi di avvertimento sparati dai giapponesi verso l'aereo cinese che pattugliava le Senkaku/ Diaoyu, Lei ha ribadito con durezza che «Le isole Diaoyu e gli isolotti nei dintorni fanno parte del territorio cinese. Il pattugliamento degli aerei e delle navi cinesi intorno alle isole Diaoyu costituisce un'attività amministrativa normale destinata ad esercitare il potere giuridico del Paese».

Sui colloqui in corso tra ministero della Difesa giapponese e Stati Uniti, il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino ha detto che «La Cina preconizza da sempre la risoluzioni delle dispute territoriali sulla base di negoziati (scordandosi "dettagli" come l'invasione del Tibet e le dispute di frontiera con l'India, ndr). Ogni tentativo del Giappone di coinvolgere una terza parte (cioè gli Usa, ndr) per affrontare la Cina sul problema delle isole Diaoyu sarà inutile». Tradotto dal linguaggio diplomatico cinese: il trattato di sicurezza bilaterale nippo-americano, per la parte che riguarda le  Senkaku/Diaoyu, per la Repubblica popolare cinese è carta straccia.

Intanto le cannoniere si affollano e gli aerei rombano intorno all'arcipelago disabitato diventato il simbolo dei nazionalisti di Cina e Giappone, e il portavoce del ministero della difesa nazionale cinese, Yang Yujun, aveva già avvisato  giapponesi ed americani che «L'esercito cinese segue molto da vicino le attività della Forza aerea di autodifesa giapponese vicino alle isole Diaoyu».

Ieri l'agenzia ufficiale cinese Xinhua lanciava un altro monito: «Malgrado gli avvertimenti ripetuti riguardando la deriva di destra della politica giapponese, sembra che la nuova amministrazione stabilita da Shinzo Abe non pensi di diminuire le inquietudini ad essa collegate. All'inizio del 2013, delle voci lasciano intendere che Tokyo potrebbe cercare di rivedere due dichiarazioni ufficiali pubblicate negli anni '90 e che servono da scuse alle vittime delle atrocità della guerra giapponese».

Si tratta della dichiarazione di Kono, che riconosce il ruolo svolto dall'esercito imperiale giapponese nella sottomissione e nella schiavitù sessuale di migliaia di donne cinesi, e della Murayama Danwa, una scusa per i crimini  di guerra giapponesi pubblicata da un ex premier giapponese: Tomiichi Murayama.

I cinesi sono particolarmente preoccupati perché durante una visita ufficiale in Myanmar il vice primo ministro giapponese, Taro Aso, ha reso omaggio ai soldati giapponesi morti durante la seconda guerra mondiale nell'allora Birmania, ignorando completamente i sentimenti di un popolo che è stato aggredito dal colonialismo giapponese alleato dei nazi-fascisti.

Pechino è ancora più preoccupata per la volontà della destra giapponese di  voler trasformare la Forza di autodifesa del Giappone in un esercito vero e proprio, iniziando dall'aumento del bilancio della difesa per la prima volta in 11 anni e passando poi alla modifica della Costituzione pacifista.

Xinhua sottolinea che «La prospettiva di una rinascita del militarismo in Giappone risveglia ricordi dolorosi nei Paesi asiatici che hanno conosciuto l'aggressione brutale giapponese e potrebbe pesare fortemente sulla diplomazia giapponese».

Numerosi osservatori (tra i quali anche greenreport.it) avevano previsto la svolta a destra, nucleare e militarista del Giappone dopo la vittoria di Abe, ma la composizione del suo governo, costituito in gran parte da quelli che i cinesi definiscono "nazionalisti radicali" aumenta le preoccupazioni sul probabile innalzamento delle tensioni tra Tokyo e Pechino e le Senkaku/Diaoyu potrebbero essere l'elemento scatenante.  

I cinesi avvertono i  politici giapponesi che ogni tentativo revisionistico dell'aggressione giapponese alla Cina o l'intenzione di rivedere l'ordine mondiale uscito dalla seconda guerra mondiale  porterà solo problemi al Giappone.  Xinhua conclude: «Per diventare un "Paese normale" orientato verso il futuro, il Giappone dovrà porre un freno alle sue politiche orientate verso la destra». 

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