[09/01/2013] News

Arsenico nelle acque potabili, il rischio di sanzioni per l’Italia si fa sempre più alto

Si tratterebbe di una somma tra i 250mila e i 500mila euro al giorno

Scaduti i termini delle deroghe per il parametro arsenico nelle acque destinate al consumo umano, che in alcune Regioni italiane era oltre i limiti di legge, l'Europa richiama il nostro Paese al rispetto degli impegni.

«Le autorità italiane sono tenute a presentare una relazione entro la fine di febbraio 2013 per illustrare i progressi nei loro interventi di bonifica e il presente livello di conformità- ha dichiarato il commissario europeo all'Ambiente Janez Potocnik -la Commissione valuterà le informazioni ricevute e deciderà le azioni appropriate che sono necessarie. Fino ad allora, la Commissione si aspetta che le autorità nazionali e regionali prendano le misure necessarie per garantire che non vi sia alcun rischio potenziale per la salute umana».

Al commissario sarà sicuramente venuta alle orecchie la "voce" per cui le criticità non sono state superate, in particolare nella Regione Lazio dove i valori rimangono alti e le soluzioni lontane. Nonostante i solleciti all'amministrazione regionale da parte del ministero della Salute ad adottare piani di emergenza che garantissero ai cittadini un'adeguata fornitura di acqua potabile, la Regione (in pieno caos politico) non ha dato risposte rassicuranti sulle iniziative intraprese e secondo il ministero il programma per riportare i livelli di arsenico nella norma previsto dalla deroga alla situazione di emergenza non è stato portato a termine.

L'Europa comunque attende dati ufficiali e il commissario europeo ribadisce che «tutte le deroghe concesse dalle due decisioni della Commissione sono scadute il 31 dicembre 2012. Ora tutte le zone di approvvigionamento idrico devono rispettare la direttiva sull'acqua potabile. Ad oggi, la Commissione non dispone di informazioni dettagliate sul livello di conformità diverse da quelle di dominio pubblico», ha concluso Potocnik.

A fronte di questa situazione il rischio di una sanzione all'Italia da parte dell'Europa è molto elevato. Si tratterebbe di una somma tra i 250mila e i 500mila euro al giorno fino a che la situazione non sarà risolta ed il parametro arsenico rientrato nei limiti di legge. 

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