[04/01/2013] News toscana
Il ticket bici-mezzo pubblico contribuirà a rendere più sostenibile la mobilità in provincia di Firenze. A breve questo sistema alternativo di mobilità, che trae ispirazioni dalle esperienze del nord Europa, pare che diventerà pienamente operativo anche nel cuore della Toscana.
«Per rendere possibile un'idea di mobilità sostenibile nel territorio fiorentino - ha infatti dichiarato l'assessore alla Pianificazione territoriale Marco Gamannossi - la provincia di Firenze ha costituito all'interno del Ptcp, e cioè nel Piano territoriale di coordinamento provinciale, un quadro strategico per la mobilità ciclistica. La proposta avanzata è quella di un sistema integrato di mobilità ciclistica inserito a pieno titolo nell'organizzazione della mobilità generale».
L'asse portante della mobilità ciclistica provinciale è quello della Ciclopista dell'Arno, sulla quale si innestano le direttrici ciclabili lungo gli assi fluviali principali (Sieve, Elsa, Pesa, Padule di Fucecchio). Per questa infrastruttura Regione e province prevedono di stanziare 9 milioni di euro entro il 2014. Diversi tratti sono già stati realizzati (Cascine-Renai, Scandicci, Lastra a Signa), per altri esiste già il progetto esecutivo o di massima (Signa-Camaioni, Rignano-Pontassieve), mentre è in via di realizzazione il tratto Montelupo-Camaioni. Altri segmenti sono già esistenti ma da adeguare: si tratta delle zone comprese tra il confine con la provincia di Arezzo a Figline, fino a Incisa; nel tratto Montelupo-Empoli, attraverso le zone industriali di Capraia e Limite e i centri di Limite e Spicchio/Sovigliana; il tratto tra Empoli e Marcignana in riva sinistra d'Arno e da Sovigliana al ponte di Avane in riva destra. In Val d'Elsa si dovrebbe realizzare una pista ciclabile parallela alla variante 429, mentre nel Padule di Fucecchio si prevede un percorso che, a partire dalla ciclopista dell'Arno all'altezza di San Zio, si colleghi direttamente al Padule attraverso Lazzaretto e Stabbia nel comune di Cerreto Guidi.
«Teniamo in modo particolare a questa progettualità di ampio respiro che verrà coordinata insieme ai comuni del territorio. Con questa strategia facciamo della rete ciclabile un tema realmente metropolitano e di sistema» ha aggiunto l'assessore. Alla Ciclopista dell'Arno si affianca poi una rete di ciclostazioni e strutture che garantiscano l'intermodalità, pensate per creare una interconnessione tra le diverse modalità di trasporto. Con il termine "ciclostazione", spiegano dalla provincia, s'intende una struttura che offre servizi di base di parcheggio custodito, protetto e vigilato, ma anche noleggio, assistenza e riparazione biciclette, in prossimità delle stazioni ferroviarie. In base a uno studio Fiab commissionato dalla Regione Toscana i nodi più interessanti nella provincia di Firenze sarebbero Empoli e Firenze, dove gli utenti quotidiani del servizio ferroviario rappresentano il 23% della popolazione residente. Lo studio mette in evidenza però una sostanziale carenza nell'offerta di posti bici: solo nelle stazioni Firenze S. Maria Novella, Firenze Campo Marte, Firenze Rifredi, Empoli mancherebbero, rispetto alla domanda, oltre 3500 posti bici. Con investimenti per meno di 3 milioni di euro, questa carenza potrebbe essere colmata con un contributo positivo anche per l'occupazione. Altri nodi ferroviari interessanti nei quali prevedere ciclo stazioni sono: Figline (5000 passeggeri al giorno), Pontassieve (4700), Castelfiorentino, Certaldo e Signa (2300-2500), Sesto Fiorentino (2000). Dalle ciclo stazioni partiranno poi anche le ciclosuperstrade per l'area fiorentina come fattore strutturante della mobilità metropolitana. Si tratterebbe di tratti ciclabili diretti ("CycleSuperhighway", come sono definite a Londra) che servono a collegare in modo veloce le stazioni ferroviarie con i diversi punti d'interesse e specialmente con le aree produttive.
In pratica, su questi tratti si potrebbe viaggiare a circa 15 km orari di media, velocità concorrenziale con il Tpl che viaggia ad una velocità di 17,8 km/h. Dallo studio Fiab e dal piano della Provincia di Firenze si immaginano 18 itinerari per oltre 200 km di lunghezza. Per la realizzazione integrata delle ciclosuperstrade occorrerebbero tra i 40 e i 60 milioni di euro, pari al 3% dei costi per la costruzione del sottoattraversamento della Tav.