[21/12/2012] News toscana

Costa Concordia, la rimozione del relitto č sempre pių a rischio

Informazioni e report ufficiali rilasciati dalla Costa ancora non tradotti in italiano

Le notizie apparse sulla stampa e le voci che si susseguono di difficoltà tecniche - legate soprattutto ai fori da fare nel fondale roccioso - che starebbero incontrando le imprese coinvolte nei lavori di rimozione del relitto della Costa Concordia dall'Isola del Giglio preoccupano molto Legambiente, che in un comunicato scrive: «Lo scenario del recupero del relitto della Costa Concordia appare sempre più fosco». Gli ambientalisti chiedono «Chiarezza sui problemi riscontrati, sulla situazione che si sta delineando e sulla necessità di approntare un serio piano d'emergenza».

Sebastiano Venneri, responsabile nazionale mare di Legambiente, Umberto Mazzantini, responsabile isole minori, e Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente: i tre esponenti del Cigno verde che seguono ormai quasi da un anno la vicenda della Costa Concordia in una dichiarazione congiunta evidenziano dunque che «I problemi che ancora una volta emergono sui lavori legati alla rimozione della nave Concordia ci preoccupano non poco, soprattutto alla luce delle perplessità già avanzate dal ministro Corrado Clini. I motivi delle preoccupazioni sono purtroppo gli stessi già espressi più volte da Legambiente sull'intervento di rimozione della nave dai fondali del Giglio, ma che adesso, alla luce dei recenti sviluppi e delle posizioni del ministro Clini, assumono sempre più concretezza. Al di là del lavoro svolto dall'Osservatorio sulla rimozione della Concordia, dall'Arpat e dall'università di Firenze, l'unica voce ufficiale è il sito theparbucklingproject.com, aggiornato peraltro solo in lingua inglese e non in italiano. Visto che i lavori di rimozione vengono fatti all'Isola del Giglio e non a New York, sarebbe bene che le informazioni e i report forniti da Costa sulle operazioni dei lavori venissero tradotte anche in italiano: la chiarezza e la trasparenza, infatti, sono alla base dell'informazione».

La descrizione dei lavori in corso che appare sul sito del "The Parbuckling Project - Concordia wreck removal project informative website", nonostante e immagini e animazioni, è inoltre abbastanza laconica: «All'Isola del Giglio il lavoro prosegue senza sosta, giorno e notte, sette giorni alla settimana, al fine di rimuovere il relitto Concordia.  Dopo il completamento della fase di stabilizzazione del relitto (all'inizio di novembre), il Consorzio Titan/Micoperi sta attualmente lavorando sull'area di dritta del relitto per completare l' holdback system, l'installazione di ulteriori 8 blocchi di ancoraggio, che saranno operativi durante la fase "parbuckling rotation". Al fine di accelerare le operazioni navali di sostegno del relitto da terra, i tecnici hanno deciso di rimuovere anche lo ship's funnel. Stanno proseguendo tutte le altre attività sia subacquee che offshore (le operazioni di perforazione per le piattaforme) e al centro dello scafo per posizionare sacchetti di malta rimovibili (oltre 200 già installatio), tenendo sempre conto delle priorità principali del piano: garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e tutela dell'ambiente».

Nessun accenno ai ritardi ed alle difficoltà evidenziati solo pochi giorni fa dal ministro Clini con una lettera inviata a Costa Crociere, Regione Toscana e Protezione Civile.

Anche per questo Venneri, Gentili e Mazzantini scrivono: «Invitiamo infine anche l'Osservatorio sulla Concordia, la Regione Toscana e il ministero dell'Ambiente a chiarire con sollecitudine le problematiche legate al progetto di rimozione, la nuova tempistica sui lavori e la predisposizione di un piano d'emergenza o di un piano alternativo da percorrere in caso di fallimento del progetto principale. Il perdurare delle forti difficoltà nell'applicazione del progetto allungherebbe notevolmente i tempi previsti di completamento delle operazioni, con un aggravamento del deterioramento del relitto e un nuovo preoccupante scenario legato al possibile rischio inabissamento e sversamento di sostanze inquinanti».

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