[21/12/2012] News

Tempi duri per il nucleare slovacco: Enel chiede 800 milioni per finire la centrale di Mochovce

I lavori slittano di 22 mesi. Il premier Fico: «Pretese Enel assolutamente inaccettabili»

Secondo il sito "Buongiorno Slovacchia", che cita l'agenzia Tlačová agentúra Slovenskej republiky (Tasr)  e la Reuters, «Il governo slovacco non è soddisfatto di come proseguono i lavori per il completamento delle due nuove unità della centrale nucleare di Mochovce, e non lo manda certo a dire con le buone».

Robert Fico, il primo ministro slovacco, dopo la riunione del Consiglio dei ministri del 19 dicembre ha detto ai giornalisti che Enel, che detiene il 66% dell'impresa energetica slovacca Slovenske Elektrarne,  (il restante 34% e statale) ha chiesto altri 800 milioni di euro, per completare i lavori, reclamando inoltre altri 22 mesi per portare  termine i lavori. Fico ha detto che le pretese dell'impresa italiana sono «Assolutamente inaccettabili».

Il giornale slovacco sottolinea che «I reattori 3 e 4 della centrale, che sarebbero originariamente dovuti entrare in esercizio entro la fine di quest'anno il primo, e l'altro nel 2013, erano già stati posticipati quando a marzo il gruppo Enel notificò una ripianificazione del programma, spostando l'entrata in funzione della terza unità a fine 2013 e la quarta otto mesi dopo».

Il populista di sinistra Fico non sembra molto disponibile ad andare incontro alle richieste di Enel  ed ha ricordato che «Il governo aveva incaricato i suoi rappresentanti nel consiglio di Slovenske Elektrarne di opporsi alla richiesta di Enel di ulteriori fondi. Al ministero dell'economia è stato commissionato uno studio sul completamento di Mochovce, che sarà pronto a metà gennaio».

Secondo "Buongiorno Slovacchia", «Il gruppo italiano avrebbe motivato le richieste con la necessità di soddisfare importanti misure di sicurezza internazionali decise dopo il disastro avvenuto nel marzo 2011 a Fukushima in Giappone. I costi delle due unità erano inizialmente stimati a 2,8 miliardi di euro». Enel, in una email informativa pubblicata dalla Reuters, avrebbe scritto che per la «Complessità del nuovo design aggiornato dei reattori di Mochovce, la necessità di riorganizzare le infrastrutture industriali e i risultati delle prove di stress dell'Unione europea, il progetto ha dovuto essere riprogrammato».

In Slovacchia sono in funzione 4 reattori nucleari: 2 a Mochovce e 2 nella centrale nucleare di Jaslovske Bohunice, che sono stati sottoposti agli stress test europei post-fukushima superando quelli sugli incidenti gravi, inclusi terremoti, alluvioni ed altri eventi estremi.

Mentre  Enel è in difficoltà a Mochovce, il 6 dicembre si è fatto avanti il gruppo energetico ceco Čez che ha detto di voler vendere la sua quota del 49% nella Jadrová energetická spoločnosť Slovenska (Jess), fondata nel 2009 per partecipare alla costruzione di un'altra centrale nucleare a Jaslovske Bohunice. Slovenská tlačová agentúra (Sita) spiega che «La maggioranza del pacchetto azionario di Jess è di proprietà della statale Javys, la società slovacca di decommissioning nucleare, che si sta occupando dello smantellamento delle altre due unità del sito, le più vecchie, che sono state spente nel 2007 e 2008 come parte dell'accordo di ingresso della Slovacchia nell'Unione Europea».

I cechi di Čez avevano intenzione da tempo di recedere dal contratto con i fratelli separati slovacchi. Sulla stampa internazionale circolavano già voci della possibile vendita della quota ceca, costata alla Čez 110 milioni di euro, al gigante nucleare statale russo Rosatom che è Rosatom è anche l'attuale fornitore dei due reattori  che Enel/Slovenske Elektrarne sta costruendo a  Mochovce. Il giornale ceco Mlada fronta Dnes aveva scritto che «La vendita sarebbe dovuta alla necessità di fare cassa per sostenere i costi in crescita della centrale ceca di Temelin».

La conferma è arrivata il 4 dicembre da un'intervista di Fico al quotidiano Hospodarske Noviny. Il premier slovacco ha ammesso di aver avviato la ricerca di un nuovo partner per sostituire il gruppo ceco: «La cosa potrebbe realizzarsi nel giro dei prossimi tre mesi», poi ha confermato «L'immenso interesse della Slovacchia per la costruzione di una nuova centrale nucleare. Non ho pregiudizi e di non mi curo  più di tanto se si tratterà di un'azienda statunitense, francese, russa o di un altro Paese».

Secondo Sita, che riprende quel che è noto dello studio di fattibilità della nuova centrale nucleare a Bohunice, «Il nuovo impianto nucleare, con una capacità installata fino a 2.400 megawatt, potrebbe iniziare il test di funzionamento dopo il 2025. Nello studio sono analizzati 6 progetti di reattori ad acqua pressurizzata prodotti da diverse società nel mondo: Areva, Atmea, consorzio MIR 1200, Korea Electric Power Corporation, Mitsubishi e Westinghouse. Secondo i piani originali, la nuova centrale nucleare doveva essere costruita sul luogo dei reattori attualmente dismessi della centrale nucleare V1 di Jaslovske Bohunice entro il 2020, mentre la fase preparatoria avrebbe dovuto chiudersi nel 2014 con l'inizio della costruzione. Secondo i calcoli, la nuova centrale sarebbe dovuta costare tra i 4 e i 6 miliardi di euro».

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