[20/12/2012] News

Siria: stallo sanguinoso della guerra civile, ma l'Iran costruisce un gasdotto per rifornire Damasco nel 2013

La lunghissima e sanguinosa guerra civile siriana è ormai allo stallo, ed alle atrocità dell'esercito del regime risponde (con altre atrocità) un'opposizione armata sempre più dominata dagli integralisti islamici ed infiltrata da combattenti che non nascondono i loro collegamenti con i jiadisti qaedisti irakeni e i talebani.  Nonostante i missili Nato dispiegati alla frontiera turca la preoccupazione che un crollo della dittatura nazional-socialista di Assad apra la strada ad un regime integralista sunnita appoggiato dalle monarchie assolute del Golfo  è sempre più forte, tanto che non solo dal solito Vladimir Putin,  ma anche dalla commissione di inchiesta dell''Onu, arriva l'avvertimento che la guerra in Siria potrà essere fermata solo con una soluzione politica e non dando armi all'opposizione siriana che è ormai riconosciuta dagli occidentali e da quasi tutti i Paesi arabi come legittima rappresentante della Siria.

Secondo il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, «In Siria non c'è prospettiva di una fine del conflitto o dell'avvio di un dialogo politico fra governo e opposizione. L'unico modo per porre fine alla violenza è un accordo politico». Ban ha invitato il Consiglio di sicurezza dell'Onu a trovare una posizione unica e a «Dare un a direzione politica molto forte alle parti in conflitto. La Siria ha cominciato l'anno in conflitto e conclude l'anno in guerra. Giorno dopo giorno il bilancio dei morti è salito; mese dopo mese il conflitto si è esteso sempre più  nella regione».

In questa situazione che appare inestricabilmente disperata, l'Iran, alleato di ferro del regime di Damasco, ha pensato bene di cominciare i lavori di costruzione di un gasdotto per rifornire l'Iraq e la Siria. Il network televisivo Al-Alam ha spiegato che il gasdotto sarà lungo 1.500 km e fornirà ogni giorno 25 milioni di m3 di gas all'Iraq (che di gas ne avrebbe per conto suo) e 20 - 25 milioni  alla Siria.

Il progetto principale, 1.500 km di lunghezza, che porterà il gas da Assalouyeh a Damasco richiede 10 miliardi dollari e dovrebbe portare nella capitale siriana 110 milioni di m3 di gas naturale al giorno.

Il gas sarà prodotto dal giacimento di gas iraniano di South Pars nel Golfo Persico, che l'Iran condivide con il Qatar e che ha riserve stimate di 16 miliardi di m3 di gas recuperabile.

I ministri del petrolio di Iraq, Iran e Siria avevano firmato il 25 luglio 2011 un accordo preliminare per un gasdotto i cui primi 225 km attraverseranno il territorio irakeno  passando dalla capitale Bagdad per raggiungere il confine siriano.

Resta da capire come gli iraniani pensano di raggiungere Damasco, visto che il tracciato della pipeline dovrebbe attraversare territori saldamente in mano ai ribelli siriani che considerano gli iraniani nemici mortali.

Eppure Teheran ha assicurato che il gasdotto Iran- Iraq-Siria dovrebbe essere completato tra meno di un anno: entro l'autunno del 2013. Gli iraniani non escludono che in futuro il gasdotto si estenda in Libano e poi possa essere prolungato per raggiungere l'Europa.

L'Iran ha le più grandi riserve di gas del mondo dopo la Russia e produce circa 600 milioni di m3 di gas al giorno, l'embargo occidentale ha costretto la Repubblica islamica a cercare nuovi clienti, rivolgendosi ad est verso Pakistan, India e Cina ed ora anche ad occidente fino alla Siria in fiamme.

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