[20/12/2012] News

Spending review, salvi i dipendenti dei Parchi nazionali

Confermate le indennità per i presidenti dei Parchi

Le anticipazioni del contenuto del decreto del presidente del Consiglio dei ministri sui tagli alle spese del personale dei parchi nazionali, in attuazione della legge sulla spendig review, pongono fine ai timori di tagli.

L'associazione 394 del personale delle aree protette esprime «Piena soddisfazione per aver evitato tagli di personale in servizio, che era il risultato immediato e assolutamente irrinunciabile» e spiega che «La nuova dotazione organica dei parchi nazionali ammonta a 686 unità. Il personale rideterminato ai sensi della spending review è di 459 unità. A questo devono aggiungersi le unità escluse dai tagli: 73 dipendenti appartenenti ai guardaparco dell'Abruzzo e del Gran Paradiso, e altre 154 unità non ricomprese per espressa previsione di legge». 

L'Associazione si riserva di esaminare il provvedimento, formalmente emesso, parco per parco, per analizzare con calma la linearità delle scelte infine effettuate, ma intanto ringrazia «Tutti coloro che hanno lottato per questo risultato immediato, in nome della funzionalità degli Enti, oltre al dramma umano sotteso al rischio della mobilità. Vogliamo ricordare i colleghi che si sono attivati, e il contributo di questa Associazione, con la sensibilizzazione su questi temi, dibattiti, coinvolgimento della stampa, lettere ai Ministeri, e in ultimo con la manifestazione del 25 ottobre scorso a Roma del popolo dei parchi, insieme a tante associazioni di settore, ambientaliste e culturali. Ora bisogna lavorare con rinnovata energia affinché vi sia il riconoscimento del ruolo essenziale delle aree protette, con un potenziamento degli enti gestori e l'esclusione da ogni futuro taglio alle spese, al personale e alla funzionalità dei parchi».

Resta però grave situazione di alcuni Enti Parco, il cui l'organico è fortemente carente rispetto alle sole reali necessità, mentre i Parchi nazionali, sottoposti negli ultimi anni a pesanti tagli,  continuano a lavorare con grandi difficoltà per rispettare i compiti affidati loro dalla legge e per difendere la natura e la biodiversità italiana.

Intanto si è risolto anche l'annoso problema delle indennità di carica dei presidenti dei Parchi nazionali: il Senato ha deciso che la presidenza di un'area protetta, date le responsabilità che comporta, non può essere onorifica e gratuita perché questo significherebbe svilire il ruolo e la funzione dei parchi, inoltre il costo complessivo delle indennità è così modesto da on  compromettere nessun bilancio.

Federparchi sottolinea: «Abbiamo vissuto gli ultimi due anni alla prese con la spending review, che nelle premesse  rischiava di mettere i parchi nella indisponibilità di operare e rispondere in maniera adeguata al dettato della legge 394/91. Il ripristino delle indennità si deve all'intenso lavoro della Federparchi e del Ministero, all'impegno dei Senatori  Ferrante e Della Seta, presentatori dell'emendamento al decreto legge Stabilità approvato con il sostegno dal relatore Senatore Legnini».

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