[12/12/2012] News toscana

Rilanciare il Tpl su ferro anche in Toscana: Realacci presenta un'interrogazione ai ministri

Il trasporto pubblico locale su ferro non gode di buona salute nel nostro Paese e in  Toscana il servizio non è completamente soddisfacente anche se in altre regioni come Campania, Lombardia, Lazio, Veneto e Sicilia i disservizi e i disagi per i cittadini sono più rilevanti. L'esempio scelto come simbolo della carenza del Tpl su ferro in Toscana, riportato nel dossier di Legambiente Pendolaria 2012, è quello della linea Viareggio-Lucca-Firenze, dove, secondo le previsioni, saranno chiuse 7 stazioni con una conseguente drastica diminuzione del servizio a fronte di un aumento del 20% delle tariffe nella nostra regione.  

«Il trasporto pubblico locale rappresenta un elemento strategico per promuovere la mobilità sostenibile nelle nostre città e nelle aree extra urbane, per abbattere le emissioni derivanti dallo smog e per garantire ai cittadini servizi capaci di migliorare la qualità della vita- ha dichiarato Ermete Realacci (Nella foto) responsabile green economy del Pd- Purtroppo, però, la mobilità sostenibile è un fronte nel quale l'Italia è decisamente indietro rispetto all'Europa. Basti pensare all'alto tasso di motorizzazione del nostro Paese o ai continui tagli subiti dal trasporto pubblico locale: nel triennio 2010-2012 la media delle risorse stanziate per il settore è diminuita del 22% rispetto al 2007-2009. E i costi dei tagli ricadono inesorabilmente sui cittadini, costretti a subire gravi disservizi, come fotografato dalla campagna Pendolaria di Legambiente. Campagna che ha avuto largo spazio sulla stampa nazionale, evidenziando come i recenti tagli, la riduzione delle corse, i ritardi orari, la  lentezza, il sovraffollamento dei treni e l'aumento del costo dei biglietti, affliggono gravemente il trasporto ferroviario, in particolare quello dedicato alle tratte locali maggiormente usate dai pendolari».

Per questi motivi Realacci ha presentato un'interrogazione ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e per gli Affari europei chiedendo se siano a conoscenza della situazione in cui versa il trasporto locale e pendolare nelle maggiori aree metropolitane del Paese e se non intendano verificare la possibilità di stanziare fondi ad hoc, attingendo magari da quelli afferenti al capitolo di fondi europei destinati al nostro Paese.  «Una situazione che non è all'altezza di un Paese che si definisce civile e che dovrebbe essere uno stimolo per rilanciare una seria politica di mobilità sostenibile, a tutto vantaggio di ambiente e cittadini» ha concluso il parlamentare del Pd.

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