[05/12/2012] News

Eolico, almeno il mini in Italia dą buoni frutti

Windmill installerą 25 impianti entro metą 2013 per un totale di 45

Tra le fonti energetiche alternative, l'eolico è certamente quella che nel mondo sta dando il contributo più importante. In Italia, invece, il boom non c'è mai stato per una serie di motivi, molti dei quali assolutamente discutibili. Una buon compromesso per alcuni esperti è quello del mini-eolico, meno invasivo dal punto di vista visivo e con maggiori possibilità di utilizzo (anche se come sanno bene i lettori di greenreport.it si trova il sistema di criticare anche questi impianti) . Una scommessa per ora vinta di  Windmill, società che si occupa dello sviluppo di impianti mini-eolici controllata al 100% dal fondo True Energy, che punta ad aggiungere in Italia nei prossimi mesi 25 nuovi impianti da 60 Kw ai 15 già installati in poco più di 6 mesi. Un totale di 45 impianti entro la prima metà del 2013 tutti installati nel sud Italia: Troia (FG) 3; Castelluccio Valmaggiore (FG) 1; Laterza (TA) 2; Poggiorsini (BA) 6; Gravina di Puglia (BA) 10; San Fele (PZ) 1; Atella (PZ) 1; Avetrana (TA) 1.

«L'esperienza e la profonda conoscenza della tecnologia da parte del nostro partner industriale rende più rapida la selezione dei siti - dichiara Alessandro Giudici, amministratore delegato di Windmill - mentre le caratteristiche meno invasive del mini-eolico, rispetto ai grandi parchi, consentono tempi di cantiere molto ristretti e minore impatto sul territorio. Questo fattore è positivo sia per noi che per i proprietari dei terreni, in quanto l'area sottratta all'agricoltura è molto limitata, i tempi di installazione sono estremamente rapidi e il danno alle aree circostanti è quasi inesistente».

Windmill crede fortemente che il mini-eolico rappresenti al meglio il concetto di produzione di energia sostenibile, generando sia benefici economici in modo proporzionale per tutti i soggetti coinvolti che energia pulita.

L'ultimo decreto legge in materia emanato lo scorso luglio - sottolinea l'azienda - conferma che, a fronte di una lieve riduzione degli incentivi, c'è stato un allungamento degli stessi da 15 a 20 anni lasciando in questo modo quasi inalterata la redditività degli investimenti che, se pur buona, esce dalle logiche di pura speculazione, a beneficio della costituzione di un mercato stabile.

«Il nostro fondo - afferma Angelo Lazzari, chief financial officer di True Energy - ha creduto sin dall'inizio nel mini-eolico ed è tuttora fortemente impegnato nel suo sviluppo. Riteniamo, infatti, che il mini-eolico sia tra i migliori investimenti nel rapporto rischio/rendimento nel settore delle energie rinnovabili. Abbiamo dovuto lavorare molto per rendere efficiente e redditizio il nostro business poiché gli investimenti sono piccoli ma numerosi e, quindi, caratterizzati da una forte dispersione.

Inoltre , in questo settore la finanza è importante ma non sufficiente. E' necessario creare una forte sinergia con i partner industriali che realizzano le pale e avere una buona conoscenza del territorio e degli sviluppatori locali».

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