[26/11/2012] News toscana

La risposta di Enrico Rossi su San Rossore

Sulla controversa questione della gestione della Tenuta di San Rossore che ha suscitato anche fuori dalla Toscana molte polemiche e preoccupazioni,  il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha ritenuto opportuno intervenire. Lo ha fatto rispondendo ad una lettera pubblica che era stata sottoscritta da molti cittadini non soltanto toscani.

Rossi difende la scelta fatta sostenendo che il nuovo ente ha lo scopo di assicurare che le proprietà regionali diventino un volano pubblico per le attività forestali e agricole. Un volano che funziona da quando la tenuta è stata affidata in gestione al parco sulla base del piano Cervellati. Che senso ha trasferire questo volano a Firenze dove risulterebbe sottratto a quella guida più complessiva e organica della tenuta soggetta alla competenza diretta del parco? Riconducendo a Firenze la gestione ‘pubblica' la si sottrarrebbe a quella esigenza di integrazione anche con le proprietà private che è stata una scelta fondamentale della legge sui parchi del 91, la quale escluse che le aree protette dovessero riguardare nella loro pianificazione e gestione unicamente aree e proprietà pubbliche.

Seguendo la logica della legge regionale anche gli altri territori di competenza dello stato e non solo delle regioni (spiagge,fiumi e così via) giustificherebbero gestioni riconducibili non già ai parchi -nazionali o regionali - ma allo stato e così via.

Ecco perché quella legge è sbagliata e la risposta di Rossi elusiva rispetto non solo alla lettera di molti cittadini, ma soprattutto delle chiare prese di posizione del parco e dei comuni che ne fanno parte, che  chiedono che la legge sia rivista e non approvata così com'è.

*Gruppo San Rossore

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