[20/11/2012] News toscana

Dissesto idrogeologico, le autonomie locali sono in ginocchio. L'appello al governo

I comuni delle aree colpite dalle recenti alluvioni, attraverso le rappresentanza Anci, chiedono al governo una deroga al Patto di stabilità interno per fronteggiare le emergenze.

Anci Toscana, Anci Liguria e Anci Umbria, rappresentate rispettivamente dai presidenti Alessandro Cosimi, Marco Doria, e Wladimiro Boccali, esprimono la propria preoccupazione per le drammatiche situazioni in cui versano la gran parte dei territori delle tre regioni a causa delle alluvioni dei giorni scorsi e chiedono che ai comuni colpiti e tuttora a rischio a causa del dissesto idrogeologico venga concesso il ristoro per le somme urgenze e sia data la possibilità di sbloccare parte dei fondi congelati per il Patto, a favore di interventi mirati per affrontare l'emergenza.

Oltre a rilanciare sulla necessità di interventi strutturali che garantiscano una efficace messa in sicurezza dei territori, tale da prevenire il ripetersi di vere e proprie catastrofi come quelle degli ultimi giorni, i rappresentati di Anci lanciano anche un appello agli amministratori dei comuni italiani, affinché forniscano il supporto dei tecnici e mettano a disposizione le forze dell'ordine, perché i territori colpiti possano quanto prima tornare alla normalità. Usare le risorse che già ci sono invece di andarne a cercare nuove, è auspicabile in una situazione di emergenza come quella causata dalle alluvioni, ma anche per le condizioni di crisi economica conclamata come quella che stiamo vivendo.

Nei giorni scorsi il presidente nazionale Anci, Graziano Delrio, a sostegno delle aree colpite era intervenuto sulla richiesta di deroga del Patto di stabilità e ora ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti rappresentando le difficoltà di tutte le Autonomie locali e auspicando che la legge di stabilità intervenga con soluzioni per superarle.

«Se le misure finanziarie, dure e ingestibili, previste per il 2013 a carico dei comuni non saranno sensibilmente modificate, a rischio non sono solo le istituzioni locali, ma la tenuta sociale del nostro Paese. Sempre più spesso avvertiamo il disagio e purtroppo anche la rabbia dei nostri cittadini rispetto ai bisogni a cui non riusciamo più a far fronte - ha scritto Delrio - L'indebolimento sempre più visibile che i Comuni stanno vivendo rischia di minare l'ossatura strutturale dello Stato».

Delrio nella lettera ha poi chiesto al premier di riflettere sulla legge di stabilità considerati  «i tagli alle entrate, questo Patto di stabilità la cui incapacità ad arrecare concreti benefici al sistema finanziario pubblico appare conclamata, l'esigenza di fare il punto sulla gestione dell'Imu e sul quadro di regole che la sorreggono».

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