[19/11/2012] News toscana

Emergenza alluvione in Maremma: continua la grande solidarietà. Consigli per i volontari

Legambiente: «Necessari fondi per l'emergenza e per una strategia basata sulla prevenzione»

Non cessa la grande solidarietà dei maremmani e dell'intera Toscana verso le popolazioni vittime dell'alluvione dei giorni scorsi. Per chi volesse contribuire Legambiente, che tutti i giorni è presente con un gruppo di volontari nelle zone alluvionate in stretto coordinamento con la protezione civile provinciale, ha organizzato un punto di raccolta di materiali e attrezzi, quali: spazzoloni, tiracqua, secchi, pale (di quelle da neve, piatte e larghe), spugne, stracci, stivali, guanti, lenzuola dismesse, cenci per pulire, detersivi e materiale di pulizia. Chiunque ha la possibilità di donare anche uno solo di questi oggetti può portarlo al Centro nazionale di Legambiente, a Rispescia, ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.

Chi volesse donare fondi può utilizzare il conto corrente delle banche di credito cooperativo, quali Banca della Maremma, Credito Cooperativo di Grosseto, Banca di Credito Cooperativo di Pitigliano e Banca di Saturnia e Costa d'Argento Credito Cooperativo:  IBAN: IT52T0885172322000000200894.

I Volontari, anche non appartenenti alle associazioni, possono partecipare seguendo i seguenti consigli: Prima di partire telefonare al Numero Verde Volontari 800.205952 attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 8 alle 13. Il Martedì e il Giovedì anche dalle 14 alle 17.  Telefonare ai "coordinatori" sul campo: Palmiro 3343012511; Alberto 3358156253; Michele 3281770023; Andrea 3290326691. Telefonare allo 0564.861111 e chiedere della D.ssa Alessandra Mei. Andare al tendone dell'Unità di crisi locale presso la Chiesa di Albinia e al Palazzetto dello Sport di Orbetello. Andare a Case Brancarzi (zona Rosa dei Venti) nelle località Priorato e Piano Grande e le campagne in generale, Marsiliana, Barca del Grazi e dintorni. Sulla Giannella c'è il posto di blocco dei carabinieri, all'altezza dell'Orbetello Camping Village ex veliero. Lasciare la macchina lì. Sono state attivate navette che portano la gente che vuole aiutare ad Albinia.

Tutti coloro che andranno a spalare ad Albinia e dintorni devono indossare obbligatoriamente stivali, guanti, gilet fluorescente di quelli che si usano in caso di emergenza. Ognuno porti attrezzi personali, scope, spazzoloni, secchi, pale, spugne, stracci. Ricordate di portare soprattutto un sorriso a queste persone e tanto affetto. Il gilet è importantissimo perché cosi vi possono riconoscere e non si sentono abbandonati. Inoltre portate uno zainetto per voi con viveri personali. E fate sempre attenzione, siate prudenti, e seguite sempre chi è già sul posto a coordinare.

Gli alluvionati avranno bisogno di braccia e di aiuto anche tra una settimana, un mese o due mesi. Ma allora non ci sarà nessuna folla. Piuttosto di andare ora allo sbaraglio, casomai senza attrezzi, mettetevi d'accordo con degli alluvionati, con gli abitanti di un podere o una piccola azienda per tornare ad aiutare nel prossimo futuro.

Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, che fin dalle prime ore è sui luoghi di questo nuovo disastro, sottolinea: «Nelle zone maggiormente colpite ho trovato tanta solidarietà e disponibilità per cercare di far rialzare la Maremma che è attualmente in ginocchio. Molti giovani, associazioni e protezione civile sono al fianco dei residenti per dare speranza e un concreto aiuto a chi ha perso tutto. Si interviene con tutti i mezzi: dalle pompe ai secchi, dalle pale alle scope per togliere il fango che ha invaso le abitazioni, le imprese commerciali e le aziende agricole. Sono fortemente necessari fondi per supplire all'emergenza e occorre poter andare in deroga dal patto di stabilità e organizzare al meglio tutti gli interventi utili nell'immediato. Nello stesso tempo, occorre attuare una strategia che punti con forza a destinare risorse economiche ingenti alla più grande opera pubblica che si può realizzare: la prevenzione e la mitigazione dal rischio idraulico. 

Proprio per questo Legambiente ha proposto di stralciare risorse economiche da grandi opere inutili (a partire dal ponte sullo stretto), per indirizzarle proprio all'interno di un percorso che preveda una strategia complessa e articolata di prevenzione dal rischio idraulico e di manutenzione dei territori. Inoltre, è necessario bloccare senza esitazione ogni intervento urbanistico previsto in aree a rischio idraulico e in aree che hanno subito l'esondazione dei giorni scorsi. Non si può, infatti, continuare a costruire case e strutture troppo vicine agli argini dei fiumi, in quanto il rischio di alluvione e di eventi così potenti e incisivi, legati ai cambiamenti climatici, è molto maggiore oggi in termini di intensità e di frequenza. Anche le aree di Grosseto, costruite nella parte destra della città, troppo vicine agli argini del fiume, rappresentano, come si sa, un fortissimo rischio per quanto riguarda la possibilità di gravi danni legati all'esondazione. Di fatti era pronto un piano di evacuazione, che sarebbe stato attuato se il mare non avesse ricevuto grandi quantità di acqua come ha fatto».

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