[14/11/2012] News toscana

Col nubifragio Oasi Wwf devastate, ma hanno in parte trattenuto le acque

Sono una ventina le Oasi Wwf lungo corsi d'acqua, da Nord a Sud,  che grazie alla rinaturazione del territorio, basata  sul recupero delle aree di esondazione naturale (ampliamento delle aree golenali, ripristino e ricostruzione zone umide, rimboschimento delle sponde ecc.),   aiutano a drenare l'acqua in eccesso e anche a trattenere il "trasporto solido" e che grazie alla  protezione delle sponde dovuta all'azione dei boschi ripariali hanno un ruolo determinante per ridurre l'erosione.

E un riscontro di queste funzioni è stato osservato proprio durante gli intensi eventi alluvionali che hanno colpito Toscana ed Umbria. Le Oasi Wwf sono state invase dall'acqua ma hanno comunque trattenuto parte di essa che altrimenti si sarebbe ulteriormente riversata sulle abitazioni e sulla popolazione.

«Le Oasi Wwf, e la natura in genere, sono un baluardo contro il dissesto idrogeologico aggravato dai cambiamenti climatici che, con l'aumento dei fenomeni meteorici estremi rendono più precario e fragile l'equilibrio e la salute del Pianeta e dei suoi abitanti- hanno sottolineato dall'associazione ambientalista- In Italia dove il consumo di suolo di un territorio già fragile e ipercementificato nei prossimi 20 anni sarà di 75 ettari al giorno, il tragico bilancio è di 3660 morti negli ultimi 60 anni provocati da frane e alluvioni e di 52 miliardi di euro i danni provocati».

Le Oasi Wwf che più colpite sono state: il Lago di Burano, la Laguna di Orbetello e il Bosco di Rocconi, in Toscana, e il Lago di Alviano, in Umbria, letteralmente inondate e con gravissimi danni alle strutture. «In particolare Alviano, sul Tevere, finita per ben 4 metri sotto il livello d'acqua e che, da una  prima ricognizione, risulta aver subito danni per molte decine di migliaia di euro e che sarà costretta a chiudere al pubblico per molti mesi».

Il Wwf in occasione degli ultimi drammatici eventi torna a ribadire le sue proposte per contenere l'emergenza climatica «Oggi più che mai sono necessari seri piano per il risanamento del territorio e del dissesto idrogeologico a scala di bacino idrografico, che incorporino l'aumento del fattore di rischio provocato dai cambiamenti climatici, e che si integrino con una generale strategia di adattamento ai cambiamenti climatici». In particolare, il Wwf chiede che l'Italia applichi correttamente due direttive europee fondamentali per riaffermare un governo adeguato del territorio e delle acque: la direttiva quadro Acque (2000/60/CE) e la direttiva rischio alluvionale (2007/60/CE) e che siano istituite le Autorità di distretto. «Solo sistemi naturali in condizioni di salute e vitalità possono aiutare i processi di adattamento ai mutamenti climatici e costituire la base fondamentale per il "ben-essere" dei sistemi umani- hanno aggiunto dal Wwf- Dove i sistemi naturali sono degradati e vulnerabili si abbassano significativamente le capacità di reazione anche da parte dei nostri sistemi sociali.

Questo, ovviamente, non deve far abbassare la guardia rispetto alla necessità, oggi divenuta emergenza planetaria e nazionale, di azzerare le emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra, per cercare di mitigare e rallentare i cambiamenti climatici ed evitare quelli più catastrofici, di fronte ai quali non c'è adattamento che tenga». A tal proposito l'associazione ambientalista ritiene improrogabile un cambio di passo nei negoziati internazionali sul clima (il 26 Novembre, a Doha, si terrà la Conferenza Onu degli Stati che hanno sottoscritto la Convenzione sul Clima).

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