[14/11/2012] News

Elezioni Usa: come Sierra Club ha fatto vincere i New Clean Energy Champions (e Obama) e battuto le Big Oil

I volontari dei Sierra Club's Victory Corps stanno facendo i conti delle elezioni statunitensi e per la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa il bilancio sembra quello di uno schiacciante successo. Le elezioni più costose della storia hanno visto scendere in campo contro Barack Obama le Big Oil ed i King  Carbon con centinaia di milioni di dollari per sconfiggere qualsiasi candidato democratico che appoggiasse le energie rinnovabili ed intralciasse la loro spericolata politica energetica. Ma Sierra Club ora può dire: «In tutto il Paese, elezione dopo elezione, hanno fallito».

Il Davide ambientalista ha sconfitto il Golia delle multinazionali dei combustibili fossili anche se gli incentivi fiscali che entrano nelle casse di ogni azienda petrolifera statunitense sono immensamente di più del budget di Sierra Club ed anche se le casse dei candidati ecoscettici repubblicani sono state inondate dai petrodollari. «Ma noi abbiamo una cosa che non avranno mai: il nostro popolo - spiega la vicesegretaria di Sierra Club Trey Pollard -  Il programma Sierra Club's Victory Corps ha schierato  63 dei nostri staff in più di 53 elezioni federali in tutto il Paese,  migliaia di nostri membri reclutati per il volontariato hanno bussato a  decine di migliaia di porte e fatto decine di migliaia di telefonate a nome dei candidati per l'energia pulita e contro i grandi inquinatori. Ed ha funzionato. Campagna dopo campagna, i candidati che hanno parlato di un futuro ad energia pulita e di soluzioni per la nostra crisi climatica hanno respinto gli attacchi di chi aveva intascato i fondi dei grandi inquinatori. Non solo abbiamo aiutato il ri-eletto presidente Obama a continuare il suo lavoro per  la costruzione di un futuro ad energia pulita, ma abbiamo anche mandato decine di decine di nuovi campioni ambientali ad unirsi a rafforzare il Congresso».

Il lavoro dei volontari di Sierra Club è stato determinante nell'elezione di 34 parlamentari democratici: in Senato sono entrati 11 nuovi senator "ambientalisti" tra i quali Elizabeth Warren del Massachusetts, Chris Murphy del Connecticut e Tim Kaine in Virginia; al Congresso gli ambientalisti hanno contribuito a far eleggere 16 nuovi deputati, tra i quali Suzan Delbene a Washington, Michelle Lujan Grisham nel Nuovo Messico, Julia Brownley e Mark Takano in California e Steve Horsford in Nevada.

«Avrete letto un sacco di storie su come il denaro influenzi la politica - dice la Pollard - ma Sierra Club è la prova che la materia prima sono le persone. Parlare con un amico o un vicino di casa o un elettore dei problemi che ci preoccupano è molto più importante di un attacco televisivo strizzato tra una dozzina di altri annunci elettorali nel mezzo di una partita di calcio. Noi di Sierra Club abbiamo mobilitato i nostri soci e simpatizzanti perché fossero la voce delle persone alle elezioni in tutto il paese, raggiungendo gli elettori sul campo e online. In tutto, più di 12.000 hanno lavorato alle campagne elettorali in tutto il Paese, mentre più di  325.000 hanno partecipato ad iniziative on-line  e la nostra web-voter guide on-line è stata utilizzata più di  350.000 volte. I Victory Corps hanno anche reclutato 329 membri di Sierra Club per lavorare all' America team leaders  di Obama».

La più grande associazione ambientalista, non si pone nemmeno il problema dell'indipendenza dalla politica perché la pratica proprio schierandosi contro chi inquina: ha anche trasmesso spot radiofonici per sostenere i candidati ambientalisti come Martin Heinrich nel New Mexico, che è stato eletto in Senato, dato inizialmente perdente nei sondaggi e che alla fine ha sbaragliato il candidato repubblicano sostenuto dalle Big Oil. Nel Maine invece Sierra Club e la League of Conservation Voters hanno sostenuto e portato alla vittoria Angus King, un indipendente e un imprenditore dell'energia pulita che si è impegnato nella difesa delle risorse idriche.

Gli ambientalisti hanno investito risorse ed energie anche nella campagna "Toxic Money, Toxic Votes" che ha denunciato i rapporti pericolosi tra i candidati repubblicani e le grandi imprese del gas, del petrolio e del carbone e di come i finanziamenti ai  repubblicani servissero a inquinare l il territorio delle comunità al quale chiedevano il voto.Se i risultati attuali verranno confermati, questa battaglia ha fatto vincere  la corsa al Congresso a tre nuovi  clean-energy champions: Cheri Bustos in Illinois, Ami Bera in California e Pete Gallego che ha sconfitto a sorpresa il candidato repubblicano nel cuore petrolifero e conservatore degli Usa: il Texas.

Trey Pollard conclude: «Mentre le famiglie del Nord-Est cercano di ricostruire dopo l'uragano Sandy e mentre ci prepariamo alle minacce imminenti delle distruzioni climatiche, gli americani sono ansiosi che i loro leader capeggino la lotta per le soluzioni alla crisi climatica con la costruzione di una economia dell' energia pulita e che tenga lontane le tossine dalle nostre aria ed acqua. Gli elettori americani hanno scelto di consegnare al  presidente Obama ed a  questi new clean energy champions sia un'opportunità che una sfida di proporzioni enormi per fare proprio questo. Sierra Club è lieto di aver contribuito a fare in modo che questa occasione non andasse persa ed ora i nostri soci e sostenitori che hanno bussato alle porte e fatto le telefonate sono determinati a costruire il nostro slancio nelle settimane, mesi ed anni a venire».

Torna all'archivio