[13/11/2012] News

Ponte di Messina: lacune, errori e bestialità del progetto

Il convegno sul Ponte sullo Stretto d Messina del quale parliamo in un'altra pagina di greenreport.it era stato preceduto il 28 novembre 2011 dalle osservazioni al progetto definitivo dell'attraversamento stabile dello Stretto di Messina, meglio noto come "ponte sullo Stretto di Messina", presentate da Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man e Wwf,  nell'ambito della rinnovata procedura di Valutazione di impatto ambientale.  Oggi le 5 associazioni ambientaliste ricordano che «Tra il novembre 2011 e il marzo 2012 la Commissione speciale di Via del ministero dell'ambiente ha chiesto 223 richieste di integrazione e 6 precisazioni alla Stretto di Messina SpA e ad Eurolink SpA. Il 16 luglio 2012 Sdm Spa ed Eurolink presentano 223 file di risposta e 1347 files di allegati tecnici».

Gli ambientalisti, già dal 24 settembre e poi il primo ottobre, chiedono, a norma di legge, di «Rimandare al mittente il progetto date le numerosissime carenze, omissioni, errori riscontrati prima in un documento diviso in 9 punti  e poi in 138 pagine di osservazioni».

Oggi è stato presentato un elenco di quelle che Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man e wwf definiscono «Le lacune, le omissioni, gli errori e le bestialità contenute nella documentazione prodotta da Sdm Spsa e Eurolink Spa» e citano quelle ce appaiono davvero più eclatanti:

Le modifiche "trascurabili" di un'opera imponente. Sono considerate dai progettisti "trascurabili" le modifiche apportate all'opera principale nel progetto definitivo, che vede: 1. un incremento dell'altezza delle torri di 17 m. (giunte a 400 m di altezza) per sollevare l'impalcato sino ad80 metri sul livello del mare, visto che i 60 metri previsti originariamente ed erroneamente dal progetto preliminare  non avrebbero fatto passare le grandi navi; 2. viene spostata la torre sul lato Calabria; 3. varia il tipo d'acciaio e quindi il peso delle funi e delle strutture portanti; 4. cambia l'altezza dell'impalcato del viadotto Pantano lato Sicilia e non si valutano gli impatti sui laghi di Ganzirri lato Sicilia; 5. si descrivono approssimativamente i 20,3 km di collegamenti stradali e i 20.2 km di collegamenti ferroviari, in Calabria e Sicilia e le interferenze con le infrastrutture esistenti.

Il terremoto, o l'invulnerabilità del ponte e la faglia non cartografata. Viene garantita l'invulnerabilità del manufatto per azioni sismiche fino a 7,1 Richter escludendo in maniera ascientifica che ci possa essere un sisma di maggiore energia in una zona di rischio molto elevato, considerata tra le più in pericolo del Mediterraneo e, nel contempo, ci si dimentica di cartografare la faglia segnalata a Punta pezzo, in Calabria.

Il traffico che non c'è e che non ripaga l'opera. A fronte di analisi trasportistiche insufficienti e gli elaborati progettuali incompleti i dati che emergono, lo stesso progetto stima a 25 anni dalla realizzazione dell'opera ponte un traffico pari a 11,6 milioni di auto all'anno per un'infrastruttura dimensionata per 105 mln di auto l'anno, con un grado di utilizzo, quindi, dell'11% circa.

Il paesaggio "svincolato". Ci si dimentica dei vincoli e delle misure di salvaguardia per il paesaggio stabilite rispettivamente dalle Linee Guida della pianificazione territoriale calabrese del 2006, dal piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Reggio Calabria del 2011 e del Piano di Ambito 9 del messinese.

Le norme comunitarie non rispettate. Nonostante l'area dello Stretto di Messina sia tutta ricompresa in 2 Zone di protezione speciale e i lavori previsti interferiscano con 11 Siti di interesse comunitari non vengono prodotte, come richiesto dalla normativa comunitaria, "Valutazioni di incidenza" credibili e complete, fatto questo che portò nel 2005 all'apertura di una Procedura d'infrazione comunitaria contro l'Italia.

La fauna scomparsa. Il monitoraggio sulla Fauna in Sicilia vede la produzione delle relative schede dei siti utilizzati per questo importante censimento in Calabria.

L'irrilevanza della salute umana. Non viene prodotta una Valutazione di impatto sanitario (Vis) che consenta di avere informazioni utili sull'impatto atteso dalla realizzazione e dell'esercizio del ponte sulle popolazioni residenti nelle aree interessate.

Dati meteo-climatici peregrini. I dati meteoclimatici, fondamentali per valutare, ad esempio quale sia la dispersione degli inquinanti in atmosfera, sia in fase di cantiere che in quella di esercizio, sono del tutto inconsistenti e non rappresentativi

L'ingiustificata lievitazione dei materiali da scavo. Non è indicata quale sia l'esatta quantità dei materiali che vengono scavati e movimentati, si va dai 13 milioni di metri cubi banco del 2011 ai 16-18 milioni di metri cubi del 2012, con una differenza nell'arco di un anno di 3/5 milioni di metri cubi.

Il ripascimento costiero negato. Nel progetto definitivo del  2012 compaiono operazioni di "ripascimento costiero" per 1,4/1,7 milioni di metri cubi, ad elevatissimo impatto ambientale, che vengono illustrate in una parte della documentazione presentata e in un'altra negate.

La perigliosa navigazione via mare dei materiali. Non c'è la descrizione completa di quali e quanti saranno i viaggi via mare del materiale destinato alla costruzione delle opere che dovrebbero viaggiare da e per Tremestieri e Villafranca in Sicilia e Cannitello e Ganzirri in Calabria. Né si conosce il numero esatto dei pontili (che oscillano da 2 a 7 nei diversi elaborati) necessari, né dei pennelli, né delle scogliere.

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