[12/11/2012] News toscana

Allagamenti, quando la colpa non è solo delle piogge: il caso di Miseglia

Come scritto più volte su greenreport, eventi di pioggia eccezionali come quelli che si sono verificati in provincia di Massa Carrara nei giorni scorsi provocano straripamenti, frane, allagamenti che è praticamente impossibile evitare. Ma l'effetto a terra delle piogge, così violento e distruttivo, è dovuto anche al malgoverno del territorio.

A tal proposito proprio Legambiente Carrara segnala il caso di Miseglia, di cui l'associazione ambientalista già due anni fa aveva segnalato il problema e indicato le soluzioni.  «Su Miseglia incombe il ravaneto di Calocara i cui detriti hanno colmato l'omonimo Fosso che scorreva a lato di Miseglia, fino a raggiungere il Carrione-hanno spiegato da Legambiente- Si tratta di una situazione già fragile poiché è evidente che se il Fosso di Calocara dovesse intasarsi, le sue acque potrebbero straripare ed invadere Miseglia. Può sembrare incredibile ma, a trasformare questa eventualità naturale in sistematica certezza, ci ha pensato l'uomo: una vera irresponsabile follia».

L'associazione che ha fatto un esposto alla Procura della Repubblica contro il comune di Carrara ha poi spiegato le dinamiche dell'evento. «Il Fosso di Calocara raccoglie le acque dell'omonima valle (colmata dal ravaneto) e le recapita nel Carrione di Colonnata. Il Fosso è stato sbarrato all'intersezione con via Miseglia superiore, all'uscita della galleria dell'ex ferrovia marmifera. In questo modo le acque piovane, non potendo proseguire nel fosso, sono costrette a straripare e a scendere a valle utilizzando come alveo le vie di Miseglia». Il rimedio pensato e realizzato dal Comune ha poi aggravato la situazione.  «L'unico accorgimento, adottato nel 2009, è la realizzazione di una vasca di sedimentazione al piede del ravaneto, per raccogliere parte dei fanghi dilavati dal ravaneto stesso. La vasca (per il suo argine) rappresenta un ulteriore sbarramento del fosso ed ha un volume tale da essere riempita in un paio di minuti di intense precipitazioni- hanno aggiunto da Legambiente Carrara- Così, come già avvenuto troppe volte, per le quattro ore del nubifragio di sabato notte, le acque cariche di fango sono state dirottate lungo le strade di Miseglia, allagando i piani bassi delle abitazioni».

Infatti già a fine 2010  dopo l'ennesima invasione di Miseglia da parte di acque e fanghi, Legambiente ha chiesto al comune una serie di interventi immediati, tra i quali lo svuotamento della vasca di sedimentazione e un'ordinanza alle cave di rimuovere tutti i cumuli di terre. «Ma, soprattutto, abbiamo chiesto al comune di ordinare la rimozione completa del ravaneto di Calocara (a spese delle cave) e la riapertura delle arcate del ponte, al fine di rimuovere il doppio pericolo per Miseglia: essere sepolta da massi nel caso di frana del ravaneto ed essere invasa da acque e fanghi dopo ogni intensa precipitazione. L'inerzia degli amministratori evidenzia le loro attente premure verso le cave: anziché arrecare ad esse il fastidio di rimuovere il ravaneto, hanno preferito condannare gli abitanti di Miseglia ad essere allagati ad ogni forte pioggia» hanno concluso da Legambiente Carrara. A fronte di questa analisi dei fatti, l'associazione ambientalista ha chiesto alla Procura della Repubblica di procedere verso quelli che ritiene i responsabili (il comune di Carrara), per omesso intervento e danno procurato.

 

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