[08/11/2012] News

Obama o non m'ama

Raramente si ha una seconda chance. Io, ad esempio, una volta persi un treno, arrivai in stazione di corsa ma in ritardo. Era il primo mezzo di trasporto di una serie di coincidenze che irrimediabilmente saltarono. Per quanto sul momento urlai e successivamente piansi, il capotreno non si intenerì, il capostazione neppure mi sentì. Quel treno continuò nella sua corsa, non si fermò. La mia vita cambiò.

Obama è bravo e fortunato. Si è alzato presto quella mattina, è salito sulla carrozza fresco e pettinato. Non ha incontrato traffico, ha fatto di tutto per essere puntuale. Mica come me. Questa volta, però, ho come l'impressione che quel treno si sia fermato appositamente per farlo salire a bordo. Che lo abbia aspettato, e rispettato, perché è Lui. Non un cittadino qualunque, ma Barack Obama, Presidente uscente degli Stai Uniti d'America. Primo rappresentante del nuovo sogno americano.

Grandi sfide, oggi ancor più che nel day-after del primo mandato, lo attendono. Il "vecchio Presidente" ha il grande merito di aver sconfitto un avversario generosamente foraggiato dall'industria dei combustibili fossili. Sbandierando, tra gli altri - almeno per un po' - i vessilli dell'energia pulita e della lotta ai cambiamenti climatici. In un mandato durante il quale ha dovuto, tra l'altro, affrontare il disastro ambientale del Golfo del Messico. Barack ha puntato dritto, non cedendo alle lusinghe di finanziatori e petrolieri. Ha proceduto con la sua linea dura nei confronti delle compagnie petrolifere, in primis la BP ritenuta responsabile dell'incidente del 20 aprile 2010.

La crisi economica, in ogni caso, continua a mordere. Con essa il debito pubblico e l'eccessiva esposizione finanziaria con la Cina. Oltre gli ormai vetusti slogan di Speranza e Cambiamento, Obama dovrà confermarsi, accelerare il passo, consolidarsi. Fare quel salto di qualità che gli consenta di essere ricordato non solo come il primo Presidente nero degli Stati Uniti.

Procedere spedito su temi cruciali come sanità, politica estera, fabbisogno energetico. Concretizzando quel progetto che prevede l'America come leader mondiale nel campo dell'energia alternativa. Senza dimenticare questioni più pratiche, ma egualmente delicate, come il libero porto d'armi e la gestione dei frequenti disastri naturali. Non ultimo il passaggio sulla East Coast dell'uragano Sandy. Obama è di nuovo ai posti di comando. Nei prossimi 4 anni, dovrà improrogabilmente dimostrare cos'è.

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