[07/11/2012] News

Unieco, il "polo aggregatore" che scommette ancora sulla Toscana

Prosegue il nostro ciclo di interviste "Le imprese della green economy"

I piani di sviluppo puntano su massicci investimenti, partendo dalla Toscana, per la gestione a 360° dei rifiuti con nuove alleanze e sinergie innovative. Ne parla Stefano Carnevali (Nella foto), direttore delegato della divisione Ambiente di Unieco (partner di greenreport.it), presente a Ecomondo.

Da quasi trent'anni Unieco opera con una visione ad ampio raggio nel settore ambientale costruendo e gestendo diverse tipologie di impianti per il trattamento, lo smaltimento il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti, siano essi urbani che speciali, utilizzando tecnologie efficaci ed affidabili, partecipando direttamente nel capitale delle Imprese pubbliche e private.

Unieco schiera oggi un team che gestisce, anche grazie e tramite  oltre 30 società partecipate che realizzano un fatturato aggregato di circa 300 milioni di euro, con oltre 1500  dipendenti, ed una redditività della capogruppo  che ha saputo sempre remunerare e sostenere un tasso di sviluppo  a due cifre in tutti  gli ultimi 15 anni.

«La nostra attività nell'area ambientale è sempre stata e rimarrà molto diversificata- spiega Stefano Carnevali, Direttore Delegato della divisione Ambiente di Unieco - abbiamo un know how importante nella costruzione di infrastrutture specializzate, nel trattamento e  nel recupero delle raccolte differenziate  (dai RAEE agli imballaggi), nella costruzione e gestione di discariche e di altre piattaforme per il trattamento ed il recupero dei rifiuti, anche di quelli pericolosi, la realizzazione di bonifiche...  fino ad arrivare alla produzione di veicoli e attrezzature ecologiche. Abbiamo avviato importanti partnership con soci pubblici e privati nella filiera dello  smaltimento dei rifiuti industriali  e della gestione di grandi impianti di depurazione come Nosedo a Milano.  Abbiamo in corso alcune importanti operazioni nei diversi campi  quali  la costruzione del  Termovalorizzatore di Torino e di Bolzano, la realizzazione  tramite le partecipate Refri e Revet spa (che proprio a  Ecomondo sarà nuovamente premiata) della prima impresa in Italia  che recuperando scarti plastici produce  prodotti per il mercato reale, tra cui la componentistica per l'automotive».

«Ci pregiamo di trattare i problemi che ci vengono  posti come opportunità- continua Carnevali- cercando  di costruire  soluzioni  specifiche  con una cura che si direbbe  sartoriale. Soluzioni personalizzate che fanno dell'affidabilità tecnologica e dell'attenzione alle componenti economiche il loro "must". Con questa cura ed attenzione abbiamo iniziato ad operare all'estero (in Serbia, Bulgaria, e Croazia) e spingeremo  questa attività  verso le regioni del mediterraneo  che riteniamo abbiamo buone potenzialità di sviluppo.

Il nostro impegno nelle attività legate all'ambiente è quindi destinato a crescere  ulteriormente, per essere protagonisti di progetti innovativi su aree territoriali anche vaste». 

Qual è il modello organizzativo?

«Il modello che pensiamo di applicare è quello di partnership come è avvenuto in Toscana, dove con  STA, la Società Toscana Ambiente, abbiamo dato vita al primo operatore privato nella regione ed insieme e tramite le tante società partecipate, oggi anche al primo operatore di servizi pubblici ambientali della Toscana» .

Che cosa intende ?

«L'Ato Toscana Sud ha appena comunicato l'aggiudicazione definitiva al raggruppamento di imprese  denominato "Progetto6" della gara per l'affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani ad un gestore unico dell'intero ATO Toscana Sud (composto da 103 comuni delle province di Siena, Grosseto, ed Arezzo,  con oltre 850.000 abitanti serviti). Al momento è stata la principale e maggior gara per l'affidamento di servizi ambientali in Italia secondo quanto previsto dalle direttive comunitarie e dalle diverse leggi succedutesi. Con essa nascerà il primo operatore di quella regione ed uno dei primi in Italia con un fatturato annuo a regime di  circa 170 milioni di euro. Un operatore che avrà tutte le caratteristiche anche per competere su altre territori, ma anche, ove desiderato, divenire un vero e proprio "polo aggregante" per realtà che si rispecchino in un progetto di impresa basato sulla  qualità del servizio, la economicità tariffaria e d il rendimento per  gli azionisti. Unieco deterrà, direttamente tramite STA spa,  la quota di maggioranza relativa a cui si aggiungono le  quote detenute tramite le società miste territoriali e da noi già partecipate. STA  ovviamente esprimerà l'Amministratore Delegato di questa nuova ed importante società e, con Unieco e Castelnuovese soc coop, si occuperà anche della realizzazione e  gestione dei nuovi  impianti  di trattamento e smaltimento. Già da bando sono previsti investimenti impiantistici che oggi possono essere stimati in circa 140 milioni di euro nei soli primi anni. Questa avventura rappresenta un ulteriore grande sforzo progettuale, ma anche  finanziario e gestionale. E' un progetto che punta a continuare al rafforzamento di quei territori con cui siamo in partnership da oltre 15 anni, anche  dopo quanto già concretamente realizzato (oltre 100 milioni di investimenti nei soli  ultimi 4 anni). Una crescita ed un impegno che non sarebbe stato possibile senza un management di prima qualità, capace di contemperare sviluppo e redditività, radicamento territoriale ed una originale visione strategica visione».

Progetti per il futuro?

«Progetto6 è solo l'ultimo esempio in ordine di tempo. Vogliamo proseguire con meccanismi di partenrship che sappiano essere inclusivi ed aggreganti, capaci di superare in modo "gentile" la evidente frammentazione del mercato. Un nanismo imprenditoriale che colpisce sia le imprese private, che quelle pubbliche. Non ambiamo per niente però ad un gigantismo che non ci è familiare, ma a raccogliere e valorizzare le qualità e le energie che tanti piccoli e medi attori  possono vantare. Per questo progetto siamo aperti a sinergie con investitori italiani e stranieri, per consolidare il ruolo di "polo italiano" che abbiamo costruito in decenni di attività sempre nel rispetto delle regole e delle norme, puntando a portare innovazione e lasciare ‘un bel segno' nei territori dove operiamo: dalla Puglia al Piemonte».

A Ecomondo 2012 Unieco Ambiente si presenta, oltre che con "Progetto SEI" anche con altre importanti realizzazioni come l'avvio dell'impianto di CDR  a Grosseto (Futura Spa), l'attivazione del  Polo Tecnologico  di Scarlino (Forno di Incenerimento ed impianto di trattamento acque)  e con importanti piani di sviluppo nell'area delle infrastrutture, orientando la propria presenza  alla finanza di progetto  per  nuovi impianti di  recupero  di energia e materia.

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