[31/10/2012] News

Corea del Sud: blocco d'emergenza ad un altro reattore nucleare per un errore umano

Intanto il Giappone presenta le linee guida in caso di catastrofe nucleare

Uno dei reattori della centrale nucleare sudcoreana di Wolsong (nella foto), nel sud-est del Paese, ha subito un arresto automatico a causa di un errore umano. Secondo quanto scrivono oggi i giornali della Corea del sud, il blocco di urgenza del primo reattore della centrale è avvenuto la sera del 29 ottobre dopo un allarme per un arresto di una turbina. L'agenzia sudcoreana Yonhap scrive che «Gli specialisti della società Korea Hydro & Nuclear Power Co, che gestisce il sito, hanno concluso che l'arresto della turbina è stato provocato da uno dei lavoratori». Dopo l'incidente, la centrale di Wolsong ha continuato a funzionare utilizzando per 12 minuti generatori di emergenza.

La Corea del sud è uno dei Paesi del mondo più dipendenti dall'energia nucleare. Attualmente sono in sevizio 21 reattori ed entro il 2022 il governo di Seoul prevede di costruirne altri 12, ma qualcosa non funziona nel "supersicuro" nucleare sudcoreano: quello di Wolsong è il secondo incidente in due giorni in una centrale. Il 28 ottobre il reattore 2 della centrale di Ulchin è andato in arresto automatico per un difetto nel sistena di controllo di una turbina.

Intanto, nel vicino Giappone che sta pagando caramente a Fukushima Daiichi la sua illusione nucleare, la Japan's Nuclear Regulation Authority  ha adottato i nuovi orientamenti per ampliare le zone di evacuazione intorno alle  centrali nucleari in caso di incidente. 

Il governo giapponese chiede alle municipalità di utilizzare le linee guida presentate dall'Autorità nucleare per elaborare, entro il marzo 2013, dei piani per la gestione dei disastri nucleari. 

La Japan's Nuclear Regulation Authority ha redatto la versione "finale" delle linee guida dopo aver tenuto conto dei pareri e delle osservazioni degli esperti e dei governi locali. Il network radiotelevisivo giapponese Nhk spiega che «Secondo gli orientamenti,  le zone di evacuazione intorno alle centrali nucleari devono essere ampliate dagli attuali 10 chilometri a  30».

L'autorità nucleare ha inoltre l'intenzione di gestire le misurazioni dei livelli di radiazione in caso di incidente e di decidere se istruire la gente a prendere compresse di iodio per evitare danni alla tiroide. 

Ma l'Authority ha rinviato la decisione su questi temi alla fine dell'anno, per poter prendere in considerazione i rilievi  dei  governi locali su molte questioni e non ha deciso ancora le dosi minime di radiazioni che rendono  necessaria l'evacuazione della popolazione, l'utilizzo del sistema Speedi per la previsione della diffusione delle sostanze radioattive e in quali aree distribuire prioritariamente le compresse di iodio.

Il presidente della Nuclear Regulation Authority giapponese, Shunichi Tanaka ha detto di sperare che i governi locali utilizzeranno le linee guida «Per elaborare i piani di reazione alle catastrofi nucleari nell'interesse dei residenti. L'Authority  continuerà a comunicare con i governi locali per rendere i loro piani di prevenzione delle catastrofi più efficaci. L'amministrazione per la fine di novembre fornirà i governi locali di manuali in materia di pianificazione dell'emergenza».

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