[29/10/2012] News toscana

Ecosistema urbano 2012 in Toscana: confermati "vizi" e "virtù"

"Scattata" anche nel 2012 la fotografia sullo stato dell'ambiente urbano in Italia l'annuale ricerca di Legambiente e Ambiente Italia, realizzata con la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore. Ecosistema urbano (giunto alla XIX edizione), nonostante i meriti dell'associazione ambientalista che ha l'obiettivo primario di tenere accesi i riflettori sull'attuazione delle politiche ambientali nelle città, presenta il limite che sempre greenreport ha voluto sottolineare: la mancanza di uno standard unico di reperimento dati, scientificamente testato, con indicatori aggiornati e di validità nazionale per dare maggiore "solidità" alla ricerca che poi dà luogo alle classifiche finali.

Del resto Legambiente per ovviare a questa lacuna ha siglato una convenzione di ricerca con Istat, per la revisione degli indicatori ambientali urbani, con l'obiettivo di renderli più precisi e puntuali grazie alla condivisione delle reciproche conoscenze. Si tratta di un comitato scientifico Legambiente-Istat di cui faranno parte anche gli esperti dell'Istituto di ricerche Ambiente Italia, che perfezionerà i questionari con cui vengono raccolti i dati per le statistiche ambientali. I risultati di questa collaborazione saranno visibili nella prossima edizione del rapporto.

Tra l'altro nella prossima edizione ci saranno approfondimenti su nuovi temi come l'abusivismo edilizio e gli orti urbani, già proposti quest'anno ma in via sperimentale.

Venendo ad Ecosistema urbano 2012 ed in particolare ai dati delle città toscane, si registra una sostanziale conferma del quadro emerso lo scorso anno, che al di là dei punti di forza e delle criticità, mette in luce una staticità delle politiche ambientali nelle città: in sintesi, la crisi economica continua ma per uscirne non si investe sull'ambiente. Nel dettaglio buona la presenza di aree verdi e Ztl, un trasporto pubblico sufficiente, una dotazione soddisfacente di spazi per le bici, bassi consumi di acqua, ed una discreta qualità dell'aria; bene il verde cittadino ma ci sono ancora molti lati da migliorare quali l'allarme rosso per la produzione dei rifiuti, le dispersioni della rete idrica ed i consumi energetici. «Il quadro che emerge è di sostanziale analogia coi dati dell'anno scorso- ha dichiarato Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana- Un quadro di luci e ombre, che non c'impedisce di stigmatizzare comportamenti arretrati e insopportabilmente viziosi sulle performance di raccolta differenziata dei rifiuti (con Massa clamoroso fanalino di coda sul tema) e sull'enorme ritardo accumulato in tema di efficienza energetica. Migliore ma non tanto da cullarci sugli allori la situazione sul piano della pianificazione urbana (ZTL, pedonalizzazioni, verde pubblico, etc.). Insomma, occorre fare meglio e di più. Senza perdere altro tempo». Nella classifica finale dei capoluoghi di provincia (con la suddivisone in grandi, medie e piccole città, rispettivamente, sopra i 200.000 abitanti, tra 200.000 e 80.000 abitanti, sotto gli 80.000 abitanti) è interessante valutare il trend. Firenze sale di due posizioni rispetto al 2011 risultando quinta tra le grandi città (punteggio 50,92%) a metà della classifica nazionale. Tra le città medie settima Pisa (10° nel 2011) con un punteggio del 59,59%. e stabile Lucca (15° - 54,53% ). Perde sei posizioni Livorno (17° - 53,70%) nella classifica nazionale e scende di una posizione anche la città di Prato (18°) con il 53,65%. Nella parte bassa della classifica nazionale, nonostante le tre posizioni recuperate, troviamo Pistoia (31° - 45,70%) ed Arezzo (32°-44,80%), e infine Grosseto al 36° posto con un punteggio del 44,48%. Per quanto riguarda le città piccole troviamo Siena (21° - 48,80%) a metà classifica e Massa (40°) nella parte bassa con un punteggio del 30,68%.

I risultati del rapporto nel dettaglio: Firenze (5°), tra le grandi città, ha costruito nel tempo zone a traffico limitato (Ztl) significative che gli fanno guadagnare il primo posto nella classifica nazionale, ha sviluppato una discreta mobilità ciclabile, possiede un servizio di trasporto pubblico che, relativamente al dimensionamento del territorio comunale, offre performance soddisfacenti. Prima tra le grandi città italiane per il livello dei processi di pianificazione e partecipazione ambientale e per i consumi giornalieri di acqua potabile per uso domestico dove occupa un secondo posto nazionale. Occupa i primi posti nazionali  per le isole pedonali (2°), per la domanda e l'offerta di trasporto pubblico (8°), per le politiche urbane di mobilità sostenibile (8°) e per verde urbano (9°). Al sesto per le auto circolanti ogni 100 abitanti. Il capoluogo toscano migliora nei tre indici dell'inquinamento atmosferico: NO2 (12°), Ozono (7°), PM10 (5°).  Nonostante i miglioramenti anche Firenze, tra le grandi città, viene annoverata tra le situazioni peggiori con una media annuale (superiore a 60 µg/m³) per quanto riguarda  NO2. Tra i primi posti in classifica (4°) anche per la raccolta differenziata con il 40,1 di percentuale. Ancora troppi i rifiuti prodotti (663,1 kg/ab/a - 13°)  e troppo alto il numero di motoveicoli 19 ogni 100 abitanti (11°), la depurazione (12°) e  i consumi domestici di elettricità per un 9° posto poco felice.  Tra le città medie Pisa è la prima in assoluto a livello regionale ma settima nella classifica nazionale. Prima città italiana per aree verdi e per estensione delle Ztl (14,85 mq/ab), sesta per le isole pedonali e settima per le imprese certificate ISO 14001 (oltre 4,07 ogni 100 imprese). Una discreta qualità dell'aria vede Pisa al 10° posto per NO2, 12° per PM10, e decima per l'Ozono. Agli ultimi posti (43°) invece per la produzione pro-capite di R.S.U. (818,0 kb/ab/a). La peggiore in Toscana e tra le ultime dieci città italiane per consumo elettrico domestico. A fine classifica anche per i consumi idrici (31°) e per il numero di veicoli 18 ogni 100 abitanti.  Lucca (15°). Prima in Italia per il verde urbano fruibile, per le isole pedonali e per il solare fotovoltaico, seconda per le zone a traffico limitato,  anche le aree verdi complessive portano il comune sempre tra i gradini alti nella relativa classifica nazionale (4°). Tuttavia resta altissima la sua posizione in negativo per la quantità di rifiuti procapite prodotta (40° - 76174 kg/ab/a) da fargli occupare la parte bassa della scala. Bollino rosso anche per il  numero delle auto circolanti (68/100ab) nel comune e per i motocicli circolanti (13/100ab). Livorno (17°): perde sei posizioni nella classifica nazionale rispetto all'anno precedente. Un felice quinto posto nel lanciare politiche locali di efficienza e risparmio energetico. Si trova tra le prime posizioni nazionali, al 3° posto, per il numero di auto circolanti (54 ogni 100 abitanti) e ha quasi raddoppiato le certificazioni ISO 14001 in relazione al numero di imprese conquistando la seconda posizione nazionale, ai primi posti per la qualità dell'aria PM10 (3°), per consumi idrici (8°) ed efficienza di depurazione (4°). Tra gli ultimi comuni per il numero di motoveicoli ogni 100 abitanti, per le zone a traffico limitato (22°) e per il verde urbano (32°). Differenti, almeno in parte, i motivi che hanno portato Prato a piazzarsi nella diciottesima posizione nazionale delle città medie. Nei primi posti nazionali (4°) e seconda anche tra le città toscane per il solare fotovoltaico, seconda a livello nazionale per i consumi idrici con (115,2/ab/gg).  Si piazza al 3° posto per il verde urbano fruibile, al 5° per le aree verdi. Sono ancora lontani gli ottimi risultati per la produzione procapite di rifiuti urbani che fa vedere Prato fra gli ultimi posti lista (38° - 742,2kb/ab/a). Pochissime le imprese certificate rispetto alla media nazionale. Tra le peggiori anche per quanto riguarda la dispersione idrica (37%). Pistoia (31°) è, in positivo, il terzo comune italiano per i consumi idrici (119,3). Buona la qualità dell'aria. Tra le peggiori per la depurazione (56%). Dopo Firenze, Livorno è il comune toscano che produce meno R.S.U. (594,4). Tuttavia però insieme a Prato è la città con minori certificazioni ISO14001.  Arezzo (32°) è la città che consuma meno acqua in Italia (1°). Va evidenziata l'ottima posizione a livello nazionale per il fotovoltaico su edifici. Dopo Prato e Pistoia, tra le città medie, a livello toscano è la città con meno certificazioni ISO 14001 (solo 2,60 delle imprese). Alta anche la produzione di rifiuti (28°), le auto circolanti (66/100ab) e di motocicli (14/100ab). Grosseto (36°). Tra gli ultimi posti (41°) per le perdite di rete con il 54%; per la produzione dei rifiuti (667,6kg/ab/a ) occupa la trentaduesima postazione. E' la città toscana con meno verde urbano (38°).  In positivo per i consumi idrici (11°). Primo posto nazionale per la depurazione dei reflui.

Tra le città piccole Siena scende al ventunesimo posto a livello nazionale. Siena, infatti, tra i comuni più piccoli eccelle con 212 passeggeri/ab/anno (ancora in aumento rispetto all'anno scorso) e può vantare  un ottimo trasporto pubblico (1°) ed una ZTL particolarmente estesa (1°). Tra i primi posti per partecipazione e pianificazione ambientale (4°), un'ottima sesta posizione per quanto riguarda l'indice di mobilità sostenibile, e del teleriscaldamento (6°). Occupa la diciassettesima posizione per quanto riguarda il verde urbano fruibile. Siena agli ultimi posti per la produzione procapite di R.S.U (44°in Italia), consumo elettrico domestico procapite (38° posto) e sul numero di motocicli circolanti ogni 100 ab. A fine classifica tra le piccole città Massa (40° posto), perde 12 posizioni rispetto all'anno precedente. In Italia è il capoluogo di provincia con la più alta concentrazione di R.S.U. (45°) con 816,1 kb/ab/a. Sempre bassa in classifica, nonostante i notevoli miglioramenti, per i consumi idrici (44°), anche il numero dei motocicli ogni 100/ab è elevato (41/100ab). Buona la qualità dell'aria (Ozono e NO2). Notevole risposta da parte del comune per la partecipazione e pianificazione ambientale (4°) e per le politiche energetiche (11°).  Nella top ten nazionale (4°) per le aree verdi e al 9° posto per il verde urbano fruibile.

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