[22/10/2012] News toscana

Il ritorno dell'ibis eremita

Dal 2002 ad oggi sono 53 gli esemplari uccisi dai cacciatori italiani su una popolazione di 81 individui

L'idea nasce da un ricercatore austriaco, Johannes Fritz del Waldrappteam, che decide di tentare un esperimento insolito, sulla scia di esperienze già fatte in altri Paesi su altre specie (oche, gru, aquile), cioè quella di insegnare agli uccelli la rotta di migrazione accompagnandoli fisicamente con un velivolo ultraleggero. Così nel 2004 si è intrapreso il primo viaggio sperimentale di circa 1300 Km dall'Upper Austria e dalla Baviera fino alla laguna di Orbetello, seguendo una ipotetica rotta studiata prima a tavolino. La rotta che determinate specie di uccelli utilizzano per tutta la vita è proprio quella appresa al loro primo viaggio dal luogo di nascita al luogo di svernamento ed è quindi fondamentale individuare una strada sicura che consenta loro di affrontare i viaggi successivi senza l'assistenza umana.

Il Wwf Italia da subito si è reso disponibile a partecipare a questo ambizioso progetto, ospitando e seguendo gli individui che anno dopo anno sarebbero stati condotti dall'Austria alla Laguna di Orbetello, dove dal 1976 il Wwf gestisce una delle sue oasi più importanti.

Riuscire ad insegnare la rotta migratoria ad una specie estinta in Italia dal 1700 non è stata un'impresa facile, ma finalmente nel 2011 alcuni individui, raggiunta la maturità sessuale e spinti dall'irrefrenabile istinto di tornare a nidificare nel posto dove sono nati, sono riusciti a percorrere a ritroso la rotta insegnata dai loro genitori adottivi, che anni prima li avevano accompagnati con uno "strano velivolo" a motore fino alla bellissima laguna e riprodursi.

Gli altri individui, quelli che non sono migrati, sono risultati pur sempre utili al fine riproduttivo in cattività e come compagni nei luoghi di svernamento.

Da subito il limite del progetto è stata l'interferenza del mondo venatorio, dall'Abruzzo alla Toscana, dal Veneto all'Emilia, dove anno dopo anno diversi ibis sono stati uccisi - dal 2002 ad oggi ben 53 su una popolazione di 81 individui - o feriti gravemente dai cacciatori, tant'è che negli ultimi anni è stato deciso di mantenerli in cattività anche ad Orbetello dal loro arrivo fino alla chiusura della caccia al 31 gennaio.

Il danno provocato da questi abbattimenti illegali è altissimo; perdere un individuo che ha compiuto autonomamente la migrazione significa perdere molti anni di lavoro e speranze e dover iniziare nuovamente da capo.

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