[18/10/2012] News toscana

Dal saleme al finocchiono: i prodotti alimentari toscani sono i più taroccati

Un giro d’affari (e un danno per la Toscana) da 6 miliardi di euro l’anno

La Toscana del primato agroalimentare italiano con 465 specialità è purtroppo in testa anche ad un'altra classifica, quella della regione più taroccata d'Italia (e probabilmente del mondo), con immaginabili conseguenze negative per la sua economia. Per diffondere sul mercato questi prodotti si utilizza l'immagine della Toscana con la qualità delle sue produzioni, attraverso etichette ingannevoli, poco chiare, che non forniscono al consumatore finale tutti gli elementi per capire cosa sta acquistando.

Una rassegna di tutti i prodotti falsi toscani sarà presente a Cernobbio (Villa d'Este 19-20 ottobre) in occasione del Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione organizzato da Coldiretti. Tra gli esempi, il "Tuscan Moon" spacciato per un vino sangiovese ma di toscano non ha nulla; lo il "Forest Ville", con etichetta che riporta la scritta "Sangiovese - Chianti" ma è prodotto nella Napa Valley. Oppure il kit per pseudo Chianti in bustina venduto online per farsi in casa il vino italiano. Poi c'è il "Toscano", salame prodotto in qualche paese sconosciuto degli Usa, il "Fennel Pollin Saleme"; la "Palenta" prodotta in Serbia, la "Finocchiono", e l'olio extravergine che sfrutta immagini e riferimenti della toscanità, come per esempio Firenze, per commercializzare confezioni il cui olio è la somma di miscele provenienti da paesi europei.

«La Toscana è la regione simbolo, nell'immaginario collettivo mondiale del Made in Italy - ha dichiarato Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana- il triste primato dei tarocchi è un danno enorme di immagine ed economico per le nostre imprese. Ci troviamo di fronte a prodotti che richiamano il "Made in Tuscany" ma che non hanno nulla a che fare con il vero prodotto toscano (e italiano!): dall'etichetta con la bandiera tricolore che sventola orgogliosa, passando dal nome al packaging. Chi compra non compra toscano, compra chiaramente un falso. Un falso che danneggia alle radici le imprese toscane e che produce un giro d'affari di 6 miliardi di euro l'anno».

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