[18/10/2012] News

Parigi vara la banca pubblica per le Pmi: una buona idea anche per l’Italia?

Il governo francese ha varato ieri la Banque publique d'investissement (Bpi). Come spiega oggi il Sole24Ore, «dotata di un capitale di 20 miliardi, e di una potenza di fuoco pari al doppio di questa cifra (20 miliardi di prestiti, 12 di garanzie sulle linee di credito presso il sistema bancario e 10 miliardi in cinque anni per finanziare l'acquisizione di partecipazioni), la Bpi sarà controllata in maniera paritaria dallo Stato e dalla Cassa depositi e prestiti (Cdc)» con  l'obiettivo strategico di ricostruire «la politica industriale del Paese», ma con quello - sostiene il quotidiano di Confindustria «più reale e concreto di rimediare alle crescenti difficoltà delle piccole e medie imprese nell'ottenere credito dalle banche commerciali».

Sempre il Sole aggiunge che il ministro dell'Economia Pierre Moscovici (nella foto) ha spiegato che il compito della Banca sarà quello di «concedere prestiti a tassi vantaggiosi, offrire garanzie alle banche "tradizionali" e acquisire quote di capitale. Con l'occhio rivolto soprattutto alle aziende con elevato potenziale di innovazione e di esportazione e alle filiere industriali considerate strategiche».

La fonte di ispirazione dell'iniziativa francese è la Germania, che vanta nel campo il primato avendo fondato una banca pubblica oltre sessant'anni fa, e la domanda che sorge spontanea è se in Italia ci sono le condizioni e soprattutto l'esigenza di tentare in futuro una replica. Se sul primo punto non siamo in grado di dare una risposta certa, sul secondo invece l'idea non ci pare affatto male. In una situazione come quella che noi ogni giorno registriamo, dove è palese la necessità di una riconversione ecologica dell'economia che si fondi sulla necessità di ridurre i flussi di materia e di energia, anche attraverso il rilancio di una manifattura legata alla rinnovabilità delle stesse, se fosse varata una banca pubblica in grado di finanziare i progetti "sostenibili" delle Pmi (che sono come noto la stragrande maggioranze delle imprese nazionali) - l'innovazione e la ricerca vera e utile - potrebbe essere quel reale aiuto alla ripresa economica del Paese, oltretutto con una chiara direzione anche sul cosa si voglia far crescere.

La situazione in cui versa il pianeta dal punto di vista della crisi ecologica impone infatti l'obiettivo di un nuovo modello di sviluppo, e una Banca statale che aiuta le imprese - ovviamente a patto che si tengano fuori le logiche italiane degli aiuti agli amici degli amici - non ha, dal nostro punto di vista, controindicazioni. Hollande con questo atto - che dovrebbe essere approvato in Parlamento entro la fine dell'anno - ha "semplicemente" rispettato una promessa elettorale, ma chissà che anche in Italia qualche partito non possa prendere spunto.  

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