[18/10/2012] News

Margini di miglioramento per l'idroelettrico italiano con il mini, che vola in borsa

Solitamente snobbata ogni qual volta si parli di fonti rinnovabili, l'idroelettrico rimane ancora oggi la principale alternativa ai combustibili fossili messa in campo dall'Italia e, trainata dalla disponibilità d'acqua del nord del Paese, continua a mantenere il vantaggio relativo regalatole dalla storia: come insegna Eni, questa fonte ha infatti «contribuito all'avvio dell'industrializzazione italiana tra l'Ottocento e il Novecento. Dopo essere stata la principale fonte di energia elettrica fino agli anni Sessanta (82% del totale), la quota di questa fonte rinnovabile è progressivamente diminuita, mentre la quantità prodotta è rimasta costante».

Guardando dalla storia al presente, «si è calcolato che la potenzialità idroelettrica del territorio italiano potrebbe essere di circa 65 TW. Il confronto con l'energia prodotta indica che il potenziale della risorsa idroelettrica nel nostro Paese è sfruttato praticamente al 90% e si è quasi giunti al limite del massimo sfruttamento possibile. Non sembra quindi essere un settore capace di espandersi ulteriormente. Alla "chiusura" del settore contribuiscono il fatto che i siti più favorevoli e convenienti dal punto di vista tecnico ed economico sono già stati utilizzati e insorgono di numerosi ostacoli tecnici, ambientali ed economici alla realizzazione di nuovi grandi invasi e centrali di potenza elevata».

Ma l'idroelettrico potrà certamente continuare a rendere un grande contributo all'Italia in termini di apporti di energia rinnovabile. Anche considerando lo spazio creato dal calo di efficienza delle centrali più datate, i margini per impianti di mini e micro-idroelettrico rimangono ampi.

Ne è una pragmatica dimostrazione l'andamento sul mercato di Frendy Energy S.p.A. (FDE.MI), impresa nata nel 2006 e adesso quotata in AIM Italia - Mercato Alternativo del Capitale, mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese italiane, nato in seguito all'operazione di accorpamento dei mercati AIM Italia e MAC, avvenuta il primo marzo di quest'anno.

Frendy Energy, a tre mesi dall'inizio negoziazioni (avvenuto il 22 Giugno 2012) risulta il titolo più scambiato all'AIM-Mercato Alternativo del Capitale, dimostrando una grande liquidità; il prezzo medio ponderato, inoltre, è stato pari a € 1,3417 con una performance dal collocamento ( 1.05 eur) del 30% circa.

«Siamo molto soddisfatti del nostro andamento sul mercato ma soprattutto dell'interesse che abbiamo riscosso - commenta Rinaldo Denti, presidente e fondatore di Frendy Energy - ciononostante sarà per noi importante allargare ulteriormente la base azionaria con ulteriori primari soci strategici e ambiamo nei prossimi anni poter avere le caratteristiche necessarie per passare al mercato principale».

In un momento storico nel quale il mondo della finanza è - giustamente - all'interno dell'occhio del ciclone delle proteste da parte di cittadini arrabbiati e piegati dalla crisi, questo esempio di imprenditoria italiana può esser citato come esempio di connubio virtuoso, almeno per il momento, tra manifattura e finanza: può aiutare a ricordare come la collaborazione tra le due sfere dell'economia può essere anche fruttuosa e corretta, non solo distruttiva. Gli strumenti rimangono strumenti e, come nel caso della finanza, il loro esito dipende in toto dal tipo di utilizzo che i loro... fruitori decidono di farne.

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