[10/10/2012] News

Veicoli fuori uso: l'Italia si adegua alle riforme europee

L'Italia si adegua alla riforma europea sui veicoli fuori uso e dunque rivede l'esenzione al divieto generale dell'uso di piombo, mercurio, cadmio o cromo.

Con decreto del ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare - pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri - modifica il decreto legislativo del 2003 (il numero 209). Nello specifico modifica l'elenco dei materiali e dei componenti ai quali non si applica il divieto generale dell'utilizzo di piombo, mercurio, cadmio o cromo esavalente nei materiali e nei componenti dei veicoli immessi sul mercato dopo il primo luglio 2003.

Secondo la direttiva del 2011 alcuni materiali e componenti contenenti piombo, mercurio, cadmio o cromo esavalente possono continuare a beneficiare di un'esenzione al divieto in quanto l'uso di tali sostanze in questi materiali e componenti specifici è ancora tecnicamente o scientificamente inevitabile. Dunque viene rinviata la data fino a quando non sarà possibile evitare l'uso delle sostanze proibite. E viene posticipata la data di scadenza dell'uso di piombo in materiali termoelettrici utilizzati nell'industria automobilistica in applicazioni che riducono le emissioni di CO2 mediante il recupero del calore dei gas di scarico.

Anche i pezzi di ricambio sono esentati dal divieto generale. Però, l'esenzione, non riguarda i pezzi di ricambio destinati ai veicoli immessi sul mercato dopo il primo luglio 2003 ma prima della data di scadenza della relativa esenzione.

Ci sono dei casi in cui è tecnicamente impossibile riparare veicoli con pezzi di ricambio diversi da quelli originali. Dal momento che tali pezzi di ricambio non possono essere installati negli impianti dei veicoli fabbricati originariamente con parti contenenti metalli pesanti, la riparazione di tali veicoli diviene impossibile e può rendersi necessario smaltirli prematuramente.

La direttiva sui veicoli fuori uso cerca di ridurre al minimo l'impatto dei veicoli sull'ambiente, contribuendo così alla protezione, alla conservazione e al miglioramento della qualità dell'ambiente, alla conservazione dell'energia e, in secondo luogo, per assicurare il corretto funzionamento del mercato interno ed evitare distorsioni della concorrenza nella Comunità.

La direttiva, infatti, istituisce misure volte a prevenire la produzione di rifiuti derivanti dai veicoli ma anche misure volta al reimpiego, al riciclaggio e a altre forme di recupero dei veicoli fuori uso e dei loro componenti. E lo fa per cercare di ridurre il volume dei rifiuti da smaltire e di migliorare il funzionamento dal punto di vista ambientale di tutti gli operatori economici coinvolti nel ciclo di utilizzo dei veicoli, specialmente di quelli direttamente collegati al trattamento dei veicoli fuori uso.

 

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