[09/10/2012] News

Ilva e acciaierie, Tajani: «Nessuna infrazione al momento e Aia il 18 ottobre»

Antonio Tajani (Nella foto), vice Presidente della Commissione europea, responsabile per l'Industria e l'Imprenditoria, stamani al Parlamento europeo ha risposto alla Petizione presentata da un cittadino sul caso Ilva. Proprio mentre arrivano le notizie che l'altoforno 1 sarà spento entro la fine di novembre e che a Piombino il sindaco è salito sul capannone della Lucchini per portare al centro dell'attenzione la grave situazione in cui si trovano le acciaierie, Tajani ha detto che «la situazione dell'Ilva di Taranto interessa e riguarda l'Europa, non soltanto l'Italia o la Puglia, sede del più grande polo siderurgico europeo. Un caso che ci tocca profondamente, per le sue diverse implicazioni ambientali, industriali, sociali e occupazionali. Come sapete, l'Ilva impiega 12mila operai e, offre un'occupazione ad altre 8mila persone che operano nel vasto indotto, in un territorio dove la siderurgia rappresenta la principale attività economica».

Tajani ha poi ripercorso la storia della petizione: «Quest'assemblea ha già avuto modo, in passato, di discutere le vicende dell'Ilva, in risposta alla petizione N°0760/2007 avanzata nel 2007 dal Signor Cosimo Fracasso. In seguito alla petizione, un'apposita indagine fu avviata,  nel 2008, in stretta collaborazione con le autorità italiane. Nel 2011, la Commissione ha presentato delle conclusioni preliminari qui in aula. Ne è emerso che l'Ilva  non rispettava gli standard europei di "Prevenzione e Controllo Integrato dell'Inquinamento" (IPCC). Di conseguenza, la Commissione lanciò una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia. La Corte di Giustizia europea confermò questa analisi e un anno e mezzo fa - il 31 marzo 2011 - l'Italia è stata condannata per non essersi adoperata a sufficienza per assicurare che tutti gli stabilimenti (una ottantina in totale tra cui l'Ilva) fossero a norma».

La situazione oggi, conferma Tajani, è che l'Ilva è «sotto esame da parte dell'autorità giudiziaria italiana per l'emissione di sostanze inquinanti. Il 5 ottobre scorso, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto ha decretato che "lo spegnimento di diverse parti degli impianti in sequestro come misura necessaria all'eliminazione delle emissioni inquinanti". E che l'avvio di tale procedura deve avvenire entro 5 giorni, ovvero entro il prossimo 11 ottobre.  La situazione è in continua evoluzione. Ieri l'Ilva ha presentato una proposta per ottemperare a questa decisione. Spetta ora alle autorità italiane decidere come dare seguito alle disposizione della Procura della Repubblica».

Tutto questo considerato, ecco la posizione della Commissione sul caso Ilva con tre principali linee d'azione indicate:

 (1) Monitoraggio: la Commissione segue attentamente gli sviluppi della vicenda presso lo stabilimento di Taranto. Nel marzo di quest'anno, abbiamo avviato un'indagine tramite il sistema informatico "PILOT" che consente agli Stati membri di aggiornare la Commissione riguardo l'applicazione delle norme europee.

L'Italia ha risposto alle domande sull'Ilva, confermando che lo stabilimento di Taranto possiede un'autorizzazione (AIA) conforme alla norma europea (IPPC). Sono state tuttavia rilevate carenze nei controlli effettuati all'interno della fabbrica, in particolare per ciò che riguarda le emissioni.

(2) Per questo, il secondo asse d'azione della Commissione riguarda proprio la verifica del rispetto dei parametri europei della qualità dell'aria. Secondo la Direttiva sulla Qualità dell'aria, in effetti, entro il 30 settembre 2012, l'Italia aveva l'obbligo di riferire alla Commissione sulle concentrazioni di sostanze inquinanti  (PM10, SO2, benzene, NO2, eccetera) rilevate nel 2011.  Non appena questi dati saranno disponibili, la Commissione verificherà se sono compatibili con gli standard ambientali, definiti nella direttiva.

(3) Implementazione della Direttiva sulla prevenzione e controllo integrato dell'inquinamento (IPPC). Nel febbraio 2012, la Commissione ha adottato la Decisione che stabilisce quali siano, ai sensi della Direttiva stessa, le Migliori Tecnologie Disponibili ("Best Available Technologies", BAT) per le emissioni del settore siderurgico. In questo momento, questi criteri sono utilizzati dalle autorità italiane per aggiornare il permesso di funzionamento dello stabilimento di Taranto, la cosiddetta "Autorizzazione Integrata Ambientale" (AIA).

Poi le notizie conferme riguardo all'iter normativo: «Il rilascio dell'autorizzazione aggiornata è previsto per il 18 ottobre e sarà il risultato di una concertazione tra Governo, azienda e autorità locali. Il raggiungimento di un accordo è condizionato all'impegno da parte dell'Ilva di ridurre le emissioni nocive e introdurre le migliorie necessarie per conformarsi alle "Migliori Tecnologie Disponibili" definite nel 2012. Ciò anticipando largamente l'obbligo comunitario di recepirle entro il 2016. In tal modo si ridurranno sensibilmente i livelli d'inquinamento.  Entro il 25 ottobre, in base all'indagine già avviata, l'Italia dovrà fornire alla Commissione una risposta sulle misure prese e fornire copia dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) aggiornata. Questo è lo stato dell'arte per quel che riguarda gli aspetti strettamente ambientali legati alla questione Ilva, sui quali stiamo lavorando in stretta collaborazione con il collega responsabile, il Commissario Potocnik».

Tajani poi ha allargato il discorso poi parlando di «una questione più ampia, legata alla competitività del settore, che come ben sapete, sta attraversando un momento molto difficile in seguito al calo della domanda in Europa, all'aumento del costo dell'energia e alla crescente pressione da parte di concorrenti esterni. Ecco perché, in parallelo, ho avviato assieme al Commissario Andor, gruppo di lavoro sull'acciaio per identificare le misure necessarie per garantire la competitività del settore. Vi partecipano: le aziende siderurgiche più importanti d'Europa (Dalmine, Riva, Arcelor Mittal, Thyssen Krupp,etc.) e le parti sociali settore europee.  Il Parlamento europeo prende parte alle riunioni, in veste di osservatore, grazie alla partecipazione della Presidente della Commissione Industria, Amalia Sartori e della presidente della Commissione Affari Sociali, Pervenche Berès. Inoltre, il tema sarà all'ordine del giorno del Consiglio di Competitività di domani a Lussemburgo, dove ho intenzione di fare il punto con i ministri.   Il nostro lavoro è appena agli inizi ma abbiamo come obiettivo di adottare entro Giugno 2013 un Piano di Azione per il settore che predisponga misure concrete per la competitività».

In conclusione la Commissione «ha piena fiducia nell'operato delle autorità italiane. Fiducia, confermata anche dalla conversazione che ho avuto proprio ieri con il Ministro Clini». E «al momento non ci sono misure d'infrazione riguardo all'Ilva. Ad ogni modo, la Commissione continuerà a seguire attentamente la situazione tenendo nel debito conto le questioni ambientali, la qualità dell'aria nell'area di Taranto e, non ultimo, gli importanti risvolti occupazionali».

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