[08/10/2012] News

Il ritorno del Tamaraw, nonostante i bracconieri

Grazie al coinvolgimento delle comunità indigene aumentano i bufali pigmei di Mindoro

Il tamaraw (Bubalus mindorensis), noto anche come bufalo pigmeo di Mindoro, nelle Filippine è una vera e propria icona nazionale: la sua immagine appare sulle monete, sulle auto, nei monumenti e nei simboli delle squadre sportive universitarie me questo bovide diffidente e combattivo è anche uno dei mammiferi più rari del mondo. Fortunatamente, secondo recenti ricerche, gli sforzi per la sua salvaguardia  stanno avendo successo e il numero dei tamaraw sembra in crescita.

Più o meno 12.000 anni fa  le mandrie di tamaraw pascolavano in tutta l'isola di Luzon, la più grande delle Filippine ma nei primi anni dl 1900 gli uomini avevano già sterminato intere popolazioni di questi piccoli e robusti bufali, riducendo la popolazione di tamaraw a soli 10.000 individui nell'isola di Mindoro. Negli anni '30 i bufali pigmei sono stati decimati della peste bovina, poi il bracconaggio e la distruzione degli habitat sono diventati le principali minacce per questa specie, ridicendola a poche centinaia di capi che sopravvivono sulle pendici erbose e nelle radure delle foreste di Mindoro, tanto che la Lista Rossa dell'Icn classifica il tamaraw come specie in pericolo critico di estinzione.

Eppure questi bufali sono protetti dal bracconaggio da ben 4 leggi delle Filippine, tra le quali il  Wildlife Act, che prevedono pene detentive e multe. Ma i cacciatori illegali, alla ricerca soprattutto di trofei, continuano ad operare a Mindoro, penetrando anche nei parchi e nelle riserve naturali.

I ranger del Tamaraw cionservation program (Tcp) che cercano di contrastare il bracconaggio nel Mounts Iglit-Baco National Park  dicono che i bracconieri danno la caccia ai bufali soprattutto per "sport". Ad aprile i ranger hanno smantellato un campo di bracconieri ed hanno sequestrato una pelle e resti di  Tamaraw. Sei cacciatori con una muta di cani erano penetrati nel parco di notte, armati di carabine M2, fucili da caccia calibro 22 e armi artigianali calibro12, sono stati arrestati e le armi sono state sequestrate.

Il Wwf Philippines sta collaborando con la Far eastern university (Feu) per realizzare ulteriori iniziative di sostegno del Tcp ed  insieme hanno formato il Tamaraw Times Two by 2020 (Tams 2), un progetto che ha l'obiettivo ambizioso di raddoppiare entro il 2020 il numero dei tamaraw selvatici dagli attuali  300- 600. Per monitorare l'iniziativa ogni anno ad aprile si svolgono censimenti  della popolazione e finora i risultati sono promettenti.

Rodel Boyles, a capo del Tcp e soprintendente del Mounts Iglit-Baco National Park, è entusiasta: «Sì, credo che si possa raddoppiare il numero dei tamaraw selvatici prima del 2020. Lo scorso aprile abbiamo contato 327 capi, il più alto numero mai registrato da quando abbiamo iniziato i nostri censimenti annuali nel 2001. C'erano molti vitelli e bufale gravide, un segno sicuro che la popolazione si sta riproducendo.  Infine, il conteggio viene effettuato in una porzione 16.000 ettari di un parco di 75.000 ettari. Se siamo riusciti a trovare 327 capi in questa piccola area, allora ce ne  dovrebbero essere molti di più».

Oltre al tamaraw, l'animale terrestre più grande e più raro delle Filippine, i cacciatori di frodo mettono in ulteriore pericolo alter specie a rischio di estinzione, come il cervo delle Filippine (Rusa marianna ),  il maiale verrucoso di Mindoro ( Sus Oliveri ) e il grande topo di foresta di Mindoro (Apomys gracilirostris ), manella foresta vivono anche i Tawbuid o Batangan, una tribù degli 8 gruppi indigeni conosciuti come "Mangyan" che vivono delle risorse che bracconieri e concessioni forestali stanno mettendo in pericolo.

Dal 1979, il ministero dell'Ambiente e delle risorse naturali delle Filippine (Denr) lavora con il Tpc  per gestire e proteggere i principali habitat del tamaraw, coinvolgendo le comunità locali negli  sforzi di conservazione e i Tawbuid  lavorano come portatori delle spedizioni scientifiche e nelle attività eco-turistiche ma la loro conoscenza del territorio li ha fatti diventare ranger particolarmente efficaci. «Il nostro obiettivo - spiega Boyles  - è quello di aumentare i numeri dei tamaraw, migliorando la vita degli indigeni  Tawbuid. Il nostro sogno è quello di trasformare la Mountains Iglit-Baco Biotic Area in una zona in cui l'influenza della società moderna non possa sostituire le pratiche tradizionali di gruppi indigeni. Noi non lavoriamo solo per conservare i tamaraw, ma lo stile di vita della popolazione Tawbuid  al livello più alto». La campagna si basa sia sulle iniziative di ricerca e sulla conoscenza scientifiche che sul miglioramento delle pratiche di gestione del parco.  Il Wwf ha in atto anche un altro progetto per la salvaguardia delle ricche coste del Mindoro Occidentale con il pian "'Ridge-to-Reef".  Con la sua iniziativa "gold and green tamaraw icon", la Feu dal 2005 sostiene sia i censimenti del  tamaraw  e finanzia i servizi sanitari e di sostentamento per le comunità che risiedono all'interno del parco e nei suoi dintorni.

Il Project Manager del Wwf Filippine per Mindoro, John Manul, sottolinea che «le montagne dell'Iglit-Baco formano il bastione principale del tamaraw, ma ce ne sono altri, le verdi e boscose pendici del monte.Halcon e Eagle Pass per dirne una,  che ospitano i tamaraw che sono più piccoli e più lunghi rispetto a quelli nell' Iglit-Baco. E' possibile un adattamento fisiologico alle condizioni di altre aree  In cima alle pendici dei freddi monti Aruyan vivono tamaraw che sono molto pelosi, con una pelliccia quasi nera, un probabile adattamento alla pungente aria di montagna. Una cosa è certa: sopravvivono più tamaraw di quanto pensassimo. Ma non dobbiamo mai daci tregua.  E' troppo presto per stabilire se queste diverse popolazioni di tamaraw siano vere sottospecie, ma sapere che sono ancora vive è un buon  segno e che c'è ancora speranza per i tamaraw». 

Gli enti locali hanno dato il loro pieno sostegno alla conservazione dei tamaraw e la governatrice del Mindoro Occidentale, Josephine Ramirez-Sato ha istituito un centro di ricerca per studiare come la popolazione tamaraw possa ancora essere aumentata. «Il tamaraw è un simbolo di  Mindoro. A livello globale, è il marchio della biodiversità che definisce Mindoro - sottolineano il vicepresidente del Wwf Filippine,  Jose Ma e il suo direttore,  Lorenzo Tan  - Il nostro impegno sarà quello di rivitalizzare gli habitat montani. Picchi e foreste sani si traducono in una migliore gestione delle fonti d'acqua così essenziale per le vaste terre del riso delle pianure alluvionali occidentali di questa isola, mentre pascoli sani producono grandi quantità di proteine. Insieme a Feu, Tcp e Denr, il nostro obiettivo è quello di arrivare a  risultati di conservazione per i gruppi che ne hanno maggior bisogno. Salvando il tamaraw, ci salviamo». 

 

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